Oggi la presentazione del Padiglione Italia ad Expo ha fatto tappa a Padova. All'interno dell'Orto Botanico, con la complicità del rettore Zaccaria e con la presenza di ospiti illustri, se si parla di speculazione del territorio. Come ad esempio Luigi Brugnaro, presidente di Umana Holding, rappresentante del Comitato Expo Veneto e imprenditore che solo l'anno scorso ha tentato di comprarsi i diritti sull'isola veneziana di Poveglia per costruirci i suoi campi sportivi personali.
Grande esperto di speculazione sul territorio quindi, cosa che è quanto meno familiare anche al grande evento che gli è tanto caro.
Come collettivi universitari SPAM e LiSC, oggi ci è sembrato necessario far conoscere la nostra opinione, la nostra contrarietà al modello che Expo ci propone e che attraversa ogni aspetto delle nostre vite.
Expo è per noi sinonimo di cementificazione di campi coltivabili nella periferia di Milano, pur facendosi promotore del “rispetto degli equilibri del pianeta”.
È sinonimo di contraddizione e ipocrisia, facendosi garante e promotore di un'alimentazione sana e poi scegliendo come sponsor McDonald's e Coca Cola.
Ma soprattutto è sinonimo di precarietà, di lavoro gratuito o sottopagato, di sfruttamento di una generazione per cui il futuro non è solo un'incognita, più che altro diventa un miraggio.
Expo non fa male solo alla città di Milano, di fatto propone un modello che è la normalità in tutto il mondo del lavoro in Italia.
Per tutto questo oggi abbiamo contestato Expo a Padova e continueremo a contestarlo in tutte le nostre città, contro il modello che Expo vorrebbe imporre nei nostri territori.
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