Dopo l'occupazione dell'Istituto Matilde di Canossa a Reggio Emilia, gli studenti dell'Emilia Romagna si sono riuniti in assemblea.

Documento degli studenti medi dell’Emilia-Romagna

14 / 4 / 2010

Il 18 marzo, l'istituto magistrale Matilde di Canossa di Reggio Emilia è stato occupato dagli studenti reggiani che rivendicavano più spazi autogestiti dentro alla scuola, dove costruire una scuola altra e una gestione meno autoritaria dell'istituto, dovuta alla progressiva trasformazione della scuola pubblica in azienda voluta dalla triade Gelmini-Aprea-Tremonti, in cui gli studenti sono mere risorse economiche e in cui la cultura viene completamente distrutta, grazie al disegno di accorpamento e privatizzazione degli istituti.
Rispetto a questa presa di posizione degli studenti, la risposta da parte delle forze dell'ordine e della dirigenza dell'istituto è stata sproporzionata ed autoritaria, come mai si era visto in Italia.
Otto volanti e più di trenta agenti schierati davanti alla scuola, pronti a sgomberare con la forza dopo solo una giornata di occupazione e sanzioni disciplinari pesantissime per gli occupanti.
Cinquantaquattro sospensioni per un ammontare complessivo di circa quattrocento giorni, con punizioni più severe(28 e 22 giorni) per i due presunti organizzatori.
Questo è quanto è accaduto a Reggio Emilia il 18 marzo, però deve interessare tutte le realtà studentesche,in quanto è stato messo in discussione il diritto alla protesta e dissenso.
Si è venuto a creare un precedente che aprire le porte ad un futuro segnato da una svolta autoritaria nei confronti degli studenti che si ribellano a riforme, come quella della Gelmini, che non fanno altro che annullare e distruggere il futuro di un’intera generazione
Di fronte a questi smisurati provvedimenti, gli studenti reggiani si sono mobilitati e, consci del fatto di non essere soli, hanno lanciato un’assemblea regionale per discutere di quello che era successo e di come reagire.
All’appello hanno risposto, naturalmente il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi - Reggio Emilia
(c.s. Zanelli - c.s. BUS - c.s. Chierici - c.s. Magistrali - c.s. Iodi),il Collettivo autonomo studentesco Modena,
Studenti uniti di Parma, Collettivo autonomo Ravenna e il Collettivo autonomo studentesco Bologna.
L’assemblea molto partecipata, circa 150 studenti di tutta la regione, è stata caratterizzata da tanti temi che comunque hanno sempre caratterizzato le mobilitazioni e le lotte di quest’anno scolastico.
Da parte di tutti è venuta la considerazione che questo atteggiamento, da parte delle istituzioni, dal preside alle forze dell’ordine, sta a significare che questo è un movimento reale, che è in grado di mobilitare e portare in piazza, nelle scuole per la città contenuti che danno fastidio a chi vuole speculare sulle nostre vite, infatti solo se si vanno a mettere in discussione e a portare alla luce tutte le contraddizioni che ci sono in ogni città, si può cambiare lo stato di cose attuali.
Preso atto di ciò, e consapevoli della forza e del peso che in quest’anno abbiamo avuto, se pensano che ci fermeremo con la repressione si sbagliano, perché noi siamo sicuri di essere dalla parte giusta e vogliamo una scuola diversa da tutte quelle immaginate dai vari governi. Vogliamo anche anche riprendere parola sui temi, come il diritto alla mobilità, il diritto allo studio e diritto di vivere le nostre città, i quali si trovano sempre più in mano a speculatori e presidiate dalle forze dell’ordine.
Inoltre, è stata sottolineata la necessità di mantenere l’autonomia da qualsiasi forma di partito e sindacato: solo grazie all’autorganizzazione si riescono ad ottenere risultati e conquiste significative.
L’assemblea è terminata con il rilancio delle lotte, infatti nelle prossime settimane, si organizzeranno momenti di comunicazione di ciò che è avvenuto e anche momenti forti per dire che non ci faremo intimidire e continueremo a lottare.

STUDENTI MEDI DELL' EMILIA ROMAGNA


(Coordinamento dei Collettivi Studenteschi - Reggio Emilia,il Collettivo autonomo studentesco Modena,Studenti uniti di Parma, Collettivo autonomo Ravenna e il Collettivo autonomo studentesco Bologna)