Da Belluno - Complicità con i compagni di Padova, per questo li aspettiamo a braccia aperte.

8 / 1 / 2013

Nel primo mattino 4 attivisti del Centro Sociale Pedro di Padova sono stati svegliati dalla Polizia per una perquisizione, 2 di loro sono ora costretti agli arresti domiciliari, altri 2 hanno l'obbligo di firma, altre 5 persone oltre a loro risultano denunciate.

 I fatti per i quali sono accusati sono quelli del 14 novembre, una giornata in cui tutta Europa e tutta Italia sono state protagoniste di manifestazioni ricche  e determinate, una giornata conclusa con cariche spropositate della Polizia, fermi, carceri e i famosi lacrimogeni dai palazzi romani.

 Oggi siamo di nuovo a commentare l'ennesima prova di forza dei poteri forti che governano questo paese che, scientificamente, dopo ogni mobilitazione significativa, cercano di criminalizzare e intimidire chi ha scelto di non chinare il capo.

E' il trattamento riservato a tutti coloro che stanno reagendo alla violenza delle misure economiche attuate dal governo Monti, alla sistematica cessione di democrazia nel governo dei territori e nei luoghi di lavoro, la reazione di uno Stato terrorizzato dai suoi stessi cittadini, la reazione di un agone politico imbarazzante pieno di magistrati e passacarte.

A noi le galere e i manganelli, loro a scambiare la nostra democrazia per 1 punto di spread.

Ma non sarà certo il dispositivo dell'ennesimo PM a bloccare le giuste rivendicazioni di chi si batte per cambiare l'esistente, di chi ha scelto di fare politica con il proprio corpo, con la propria vita.

 Per questo ribadiamo la nostra complicità con i compagni di Padova, per questo li aspettiamo a braccia aperte.

 Zeno, Mattia, Zenzi e Enrico, liberi subito

 BL.itz/Belluno