Bologna - La battaglia contro il fallimento annunciato dell'emergenza Nord Africa

I migranti conquistano il diritto di restare, nessuno finirà per strada

5 / 3 / 2013

AGGIORNAMENTI DEL 5/3/2013

Dopo una lunga giornata di trattativa il risultato non scontato di poter garantire ai migranti un tetto per le prossime tre settimane ci lascia insoddisfatti.

Come annunciato, la pessima gestione dell'emergenza Nord Africa nella città di Bologna consegna centinaia di persone alla miseria e al circuito dell'assistenza temporanea in programmi di bassa soglia come il Piano Freddo. Un primo bilancio di questi 20 mesi di gestione emergenziale da parte della Protezione Civile e successivamente da parte della Prefettura ci mostra le conseguenze di una politica in materia di immigrazione che continua a considerare chi fugge da conflitti, persecuzioni e povertà come una presenza di passaggio, da lasciare nella totale precarietà ed incertezza di diritti.

Più volte abbiamo ribadito che sarebbe stato possibile fare diversamente, che con le ingenti risorse investite si potevano garantire percorsi di autonomia che, pur nelle difficoltà, avrebbero costruito maggiori prospettive di futuro. Così non è stato, e gli Enti Locali hanno avvallato nel silenzio un piano incoerente, macchinoso e costoso che ha finito per travolgerli, costringendo i Servizi Sociali del Comune ad affrontare nell'emergenza una nuova emergenza.

La garanzia che nessuno finirà per strada è certamente la grande conquista di una lotta quotidiana condotta dai migranti e dai movimenti che si sono opposti ad una prospettiva miserevole e disperata. La mancata occasione di rafforzare e sistematizzare politiche di accoglienza degna per chi chiede protezione e tutele perché fuggito dalla guerra contro il dittaore libico è sicuramente una sconfitta per questo paese, ma le responsabilità sono altrettanto chiare e definite, e ricadono su chi ha sottoscritto l'accordo Stato-Regioni che dichiarava lo stato di emergenza ed affidava le competenze ad un commissario speciale nominato dalla Protezione Civile, ma anche su tutti i sindaci e ammnistratori incapaci di creare opposizione e proposte alternative.

CS TPO Bologna

15:00 Il comune garantisce che le strutture di accoglienza dell'Emergenza Nord Africa non chiuderanno fino a quando a tutte le persone non saranno trovate soluzioni temporanee fino al 31 marzo e si impegna ad interlocuire con la Prefettura affinché si faccia carico della situazione degli ospiti dei Prati di Caprara.

12:15 Continuano le trattative con i servizi sociali del comune di Bologna che dimostrano di non avere strategie e proposte per l'uscita dall' Emergenza Nord Africa. I posti proposti dal comune sono insufficienti, precari e temporanei all'interno dei centri del Piano emergenziale freddo. Il comune scarica le responsabilità sulla Prefettura che non si è mai interessata del caso. Continua quindi il rimbalzo delle responsabilità tra le istituzioni. In corso la trattativa per far in modo di garantire un alloggio a tutti.

Su 74 persone che necessitano di un alloggio (dislocate tra Prati di Caprara e Villa Aldini) il Comune ha a disposizione solo 40 posti straordinari del Piano Freddo di cui 10 riservati ai senza fissa dimora della città.

11:15 Il Comune di Bologna non sta dando risposte, gli alloggi proposti non sono sufficienti. Seguono aggiornamenti.

9:00 Bologna - Ex caserma dei Prati di Caprara. Iniziano le trattative per alloggi per tutti i ragazzi nigeriani presenti nel campo.


FATTI DEL 4/3/2013

Dopo la conclusione del piano emergenza rifugiati del Nord Africa, il 28 febbraio scorso, un ultimo gruppo di cinquanta rifugiati aveva deciso di rimanere nella struttura dei Prati di Caprara.

Nel primo pomeriggio di oggi la polizia ha intimato ai rifugiati di abbandonare la struttura intervenendo sul posto. Il comune di Bologna, interpellato dalla Croce Rossa, dichiara di poter solamente offrire trenta posti letto nel piano di emergenza freddo.

I migranti hanno deciso di non accettare una soluzione temporanea e insufficiente e vogliono restare dentro alla struttura chiedendo soluzioni abitative o perlomeno la possibilità di avere più tempo per organizzarsi e far fronte alla situazione.

L'ingresso in questo momento è presidiato dagli agenti della polizia, una trentina, che non consentono a nessuno di entrare nella struttura, dove all'interno vi sono i migranti.

La situazione è in continuo aggiornamento.

CRONACA DELLA GIORNATA

19:13 Finalmente la polizia va via.Domani continua la trattativa per ottenere una soluzione degna per tutti!

18:13 Ex caserma dei Prati di caprara. La polizia continua a presidiare l'ingresso del campo.

17:55 I migranti vogliono posti per tutti,non solamente 30 posti dati dal Comune nel piano freddo. Nessuno per strada!!!

17:32 Ex caserma dei Prati di caprara, i migranti si radunano in assemblea.

17:29 Notizie dalla struttura ENA di Villa Aldini:21 rifugiati rifiutano di uscire e chiedono alloggi. La polizia presidia il centro

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Bologna - Prati di Caprara presidiati dalla polizia

Bologna - Prati di Caprara

Bologna - ENA, ex Caserma Prati di Caprara