Giovedì 10 Novembre siamo entrati nell'ex mercato di mezzo in via Clavature 12, restituendo alla città uno spazio abbandonato da anni. Lo abbiamo fatto per aprire uno spazio pubblico in questa città, uno spazio di presa di parola, di confronto tra tanti, con biografie e percorsi differenti.
I draghi ribelli sono apparsi per le strade di Bologna: Animali
ibridi e multicefali, con i quali abbiamo scelto di raccontare le
storie di quel 99 % che ha deciso di non rimanere indifferente alla
crisi del presente e alla scomparsa del futuro.
Nell'era della crisi il desiderio di vivere un tempo degno non può
che partire dall incontrarci in tanti, dal mettere in comune le nostre
storie e i nostri sogni.
Ed è quello che stiamo facendo vivere attraverso l'accampata maggiore di via Clavature 12: un laboratorio cittadino che pensa e costruisce un'altra città, un'altra idea di politica, che vuole agire un cambiamento delle condizioni attuali, sapendo che né governi tecnici, né opposizioni di centrosinistra, potranno farci uscire da questa situazione. Adesso tocca a noi. Mettiamoci in gioco.
Dopo le dichiarazioni del sindaco di Bologna Merola ci viene ancora
più immediato pensare che la politica dei palazzi sia veramente lontana
dalla società civile, da chi vive Bologna ogni giorno e che la vorrebbe
diversa.
Infatti solo pochi giorni fa sui giornali abbiamo letto il sindaco
rispondere alla nostra occupazione considerandola “un’occasione di
riflessione per la città”. Forse il nostro sindaco ha riflettuto abbastanza,
o forse anche lui, come il resto della casta, è uomo di buone parole,
ma solo quelle. O forse assistiamo ad un vecchio teatrino, le ragioni
della casta contro le istanze dei cittadini.
Perché questa in fondo è stata la scelta del nostro sindaco, riflettere
assieme alla Lega e al PdL e non assieme agli studenti, ai precari e ai
cittadini di Bologna...Prove tecniche di governo tecnico?
Nella
richiesta di sgombero di Merola abbiamo avuto la sensazione di ritrovare
qualcosa di già visto. La scusa dello sgombero è sempre la stessa,
“questioni tecniche”, inagibilità, “sgombero necessario per
proteggere gli occupanti”. Ci viene da chiedere: Che differenza c’è fra
la precarietà di questo stabile e la precarietà di questo paese? Che
differenza c’è fra l’inagibilità di questo posto e l’inagibilità delle
nostre vite? Perché i politici si preoccupano delle nostre vite solo
quando ci sgomberano e non si sono mai preoccupati in questi anni di
mobilitazione. Non si nasconda dietro ad un dito signor Sindaco,
sappiamo che è una questione politica.
Domenica 13 abbiamo costruito insieme a tanti e tante un'assemblea
ricca e partecipata, un momento di discussione reale su quello che è
avvenuto nelle ultime ore ma anche su come continuare il progetto
politico aperto e sviluppatosi intorno all'accampata maggiore.
Tantissimi hanno preso parola per lanciare suggestioni, per portare il
proprio contributo, per condividere idee e progetti da mettere in
pratica, per mettersi in gioco e aumentare la potenza dei draghi
ribelli.
Educatori contro i tagli, comitati cittadini, anomalie
istituzionali e sindacali, come consiglieri regionali e comunali,
studenti, bottegai del quartiere, cittadini, tutti determinati nel voler
difendere il laboratorio politico dell'accampata maggiore.
Un'assemblea bella, di quelle che non si vedevano da tempo, e
all'interno del "quadrilatero" bolognese, un luogo insolito a questi
eventi e molto suggestivo, un luogo che vive del mercato più antico
d'Europa e delle vetrine dei negozi di grande lusso, un luogo centrale
nei flussi cittadini. E che noi vogliamo arricchire.
L'assemblea ha lanciato per lunedì 14 alle ore 16.00, un momento
comunicativo in Palazzo d'Accursio, sede del consiglio comunale, dove
andremo a portare i nostri interrogativi a Merola e la nostra
determinazione ad andare avanti nel nostro percorso.
Invitiamo chi era in corteo con noi l'11, chi ha attraversato l'ex mercato di mezzo in questi giorni, chi l'ha reso vivo, chi ha arricchito le tante assemblee: cittadini e cittadine, i lavoratori della FIOM, i precari, gli studenti, i comitati cittadini, gli educatori contro i tagli, i bottegai del quadrilatero e i loro clienti, e quelle anomalie istituzionali che hanno vissuto via clavature 12 e vedono nell'accampata maggiore uno spazio di confronto e di dialogo fra diversi verso la costruzione di un'alternativa.
Siate sereni: i draghi ribelli non scompaiono con un'ordinanza di sgombero.
Non
potrete sgomberare le nostre idee, la nostra passione, la nostra
potenza, la realtà che stiamo costruendo tutte e tutti collettivamente.
Alle ore 16 andremo a Palazzo d'Accursio, con cartelli colorati, striscioni, maschere, per dire a Merola che guardare l’impalcatura e non guardare alle nostre istanze è come guardare il dito e non la luna. Ci ripensi signor Sindaco.
I Draghi Ribelli sono apparsi sulle scene bolognesi e ora dovrete
fare i conti con i loro artigli, il loro fuoco, i loro movimenti fluidi,
il loro essere multiforme...follow the dragon!
Accampata Maggiore del mercato di mezzo