Quasi 8 miliardi di euro, di cui 1,5 per l’emergenza e i restanti 6,5 spalmati fino al 2033. Questi i fondi del governo decisi con il decreto per la ricostruzione approvato lo scorso 28 aprile.
L'Abruzzo sta sfuggendo di mano al governo, il malcontento cresce e come sottolinea Enzo Mangini di Carta - “c'è chi si organizza, raccoglie professionalità e proposte, scrive volantini e li fa circolare tra i campi, aggirando anche i controlli della macchina della Protezione civile che comincia a diventare meno amichevole, per via del G8 in rapida rotta di collisione con la città”.
Dietro l'insoddisfazione che dilaga ci sono dubbi e perplessità consistenti: pochi soldi, spesi male e in modo antidemocratico.
L'intervista con Enzo Mangini, giornalista di Carta.
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I soldi all’Abruzzo in gran parte saranno racimolati dall’indizione di nuove lotterie, dagli interventi sul lotto, e dai provvedimenti anti-evasione. Le risorse saranno spalmate su un periodo lunghissimo, da oggi al 2033.
I soldi veri, il cash disponibile che Tremonti rende immediatamente spendibile si aggira sul miliardo di euro. Tolte le spese per l’emergenza, restano 700 milioni di euro destinati alla costruzione delle casette temporanee, 400 milioni saranno spesi per edificarle nel 2009 e 300 milioni nel 2010. Per chi, giustamente sogna una casa in mattoni, la questione è ancora più complicata. Alla fine la ricostruzione, quella vera, la pagheranno i diretti interessati.
150 mila euro la somma stimata. 50 mila cash li metterebbe il governo, gli altri saranno reperiti tramite credito d'imposta pari a 50 mila euro ( anticipato dalla famiglia terremotata, armotizzato in un arco di 22 anni) e i rimanenti sarebbero coperti con un muto a tasso agevolato, sempre a carico del destinatario.
L'intervista con Roberto del Csa Arrembaggio.
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Vedi anche:
Il grande inganno del dopo terremoto(06.05.09)
L’Aquila, un mese dopo la scossa di Enzo Mangini(06.05.09)
Il decreto Abruzzo alimenta la rabbia(04.05.09)
Pirati Solidali, Abruzzo 2009(video)
Rientra la seconda spedizione della Carovana di solidarietà dal basso con l’Abruzzo(26.04.09)
25 Aprile in Abruzzo: "Partigiani sempre"(video)
Riflessioni sulle norme antisismiche e i piani urbanistici di questi ultimi anni in Abruzzo(09.04.09)
Casa dolce casa Intervista sul piano casa a Lucia Tozzi(31.03.09)
Link:
www.carta.org
www.epicentrosolidale.org
Collettivo99 - Giovani tecnici aquilani
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Dietro l'insoddisfazione che dilaga ci sono dubbi e perplessità consistenti: pochi soldi, spesi male e in modo antidemocratico.
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I soldi all’Abruzzo in gran parte saranno racimolati dall’indizione di nuove lotterie, dagli interventi sul lotto, e dai provvedimenti anti-evasione. Le risorse saranno spalmate su un periodo lunghissimo, da oggi al 2033.
I soldi veri, il cash disponibile che Tremonti rende immediatamente spendibile si aggira sul miliardo di euro. Tolte le spese per l’emergenza, restano 700 milioni di euro destinati alla costruzione delle casette temporanee, 400 milioni saranno spesi per edificarle nel 2009 e 300 milioni nel 2010. Per chi, giustamente sogna una casa in mattoni, la questione è ancora più complicata. Alla fine la ricostruzione, quella vera, la pagheranno i diretti interessati.
150 mila euro la somma stimata. 50 mila cash li metterebbe il governo, gli altri saranno reperiti tramite credito d'imposta pari a 50 mila euro ( anticipato dalla famiglia terremotata, armotizzato in un arco di 22 anni) e i rimanenti sarebbero coperti con un muto a tasso agevolato, sempre a carico del destinatario.
L'intervista con Roberto del Csa Arrembaggio.
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