Pillole dalla Grecia

Utente: indicedigini
19 / 3 / 2010

Una bomba è esplosa questa mattina ad Atene presso la sede di Xrysi Aygis (Alba d'oro), movimento di estrema destra che negli ultimi tempi è stata accusata dal movimento di protesta di alimentare il traffico di eroina nel centro della città. Un'esplosione dai suoni ancora più violenti, in una Atene ferma, irrigidita dalla crisi e paralizzata dalla mancanza di aspettative nel futuro prossimo.

Sotto la minaccia di espulsione dalla Comunità Europea, l'intero paese è caduto nelle mani terrificanti della Paura. Non si fanno acquisti, le persone rimangono a casa, gli spazi pubblici rimangono tremendamente vuoti. Una Grecia irriconoscibile dagli stessi abitanti, che solitamente di questi tempi si accingono a pregustare la stagione estiva, e con lei turisti, lavoro e divertimento.

Più volte si è ribadito che la precarizzazione della vita legata ai processi finanziari è quanto di più pericoloso per la costruzione di una socialità diversa. Gratuità, cooperazione, autodeterminazione, condivisione, saperi liberi. Sono questi i processi che rendono efficiente l'economia.

Eppure, quando questi valori sembrano indicare l'unica soluzione certa, il biopetere mette in moto tutto il suo apparato militare più violento. La paura, la minaccia di una guerra, la repressione poliziesca, la strategia del terrore. Se la Grecia uscisse dal sistema Euro sarebbe una doppia beffa. Prima inquinata con i debiti creati altrove e dai soliti noti (banche, governi corrotti, sciacalli finanziari), poi abbandonata al proprio destino, a causa di un sistema che fa acqua da ogni confine.

Se la crisi non si paga, bisogna resistere e lottare con più forza. 

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