#FreeTheArtic 30 - Raccolte un milione di firme

Restano ancora nelle carceri russe gli attivisti di Greenpeace

26 / 10 / 2013

Sono arrivate da un milione le firme a livello internazionale che chiedono la libertà degli attivisti di GreenPeace, tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro.

Ecco il link dove puoi aggiungere la tua firma:

www.greenpeace.org/italy/it/libera-i-nostri-attivisti/

Un paio di giorni fa è stato dato l'annuncio del cambiamento dell'accusa nei confronti degli attivisti di Greenpeace arrestati dalle autorità russe per pirateria internazionale.

L'accusa è cambiata in "teppismo/vandalismo" ma Greenpeace fa chiarezza dicendo che con l'accusa di teppismo in Russia si può restare in carcere anche 7 anni ed è un reato considerato grave.

l'altro ieri c''è stato anche un pronunciamento del Commissario europeo Janez Potočnik, che ha espresso la sua preoccupazione per la situazione degli Arctic30, accusati di vandalismo e non più di pirateria. Nella nota ha anche sottolineato come "non dovremmo perdere di vista la questione verso la quale queste persone stavano attirando la nostra attenzione e che dovremmo prendere tutti sul serio: come assicurare che le attività economiche nell’Artico non danneggino il fragile ambiente di questa regione”.

Le motivazioni delle proteste degli attivisti di Greenpeace sono infatti profonde ed andrebbero continuamente ricordate perchè sfruttare l'Artico in maniera feroce, come fanno non solo i russi ma anche le grandi compagnie internazionali, significa stravolgere un equilibrio ambientale, già precario a livello globale. 

Dal sito www.greenpeace.org

Marcia indietro apparente delle autorità russe. E' stata revocata l'accusa di pirateria. La notizia è serpeggiata rapidamente sul web e nelle testate giornalistiche di tutto il mondo. Vorremmo tanto poter parlare della fine di un incubo, ma purtroppo non si tratta di una buona notizia: l'accusa di pirateria cede il posto a quella di teppismo, un reato che prevede in Russia la detenzione fino a 7 anni di carcere. Un reato grave. Gravissimo per chi è solo colpevole di pacifismo.

Siamo senza parole. La verità è sotto gli occhi di tutti, nei filmati e nei racconti di quel 18 settembre. La verità è che i nostri ragazzi non sono più teppisti di quanto non fossero pirati. Questi uomini e donne coraggiosi rinchiusi da settimane nelle carceri della Russia siberiana sono innocenti. Hanno subito una aggressione - l'abbordaggio dell'Arctic Sunrise da parte della Guardia Costiera Russa - e stanno subendo, proprio in queste ore, una colossale e imperdonabile ingiustizia.

Noi rispediamo al mittente le accuse, inventate, di teppismo così come abbiamo fortemente contestato le accuse di pirateria. Entrambe sono frutto di fantasia, senza alcun rapporto con la realtà. Gli #Arctic30 hanno protestato pacificamente contro le pericolose attività di trivellazione petrolifera di Gazprom e dovrebbero essere liberi.

In poche settimane più di 1.500.000 persone hanno chiesto l'immediata liberazione degli #Arctic30. Personaggi pubblici del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica hanno preso posizioni molto nette. Noi non molliamo. Chiediamo che Cristian e gli altri possano immediatamente tornare a casa: è questa l'unica buona notizia possibile.

Alcuni

FreeArtic30