Un'altra provocazione fascista a Rovereto!

di progetto shout!

23 / 10 / 2011

Venerdì 28 ottobre Fiamma Tricolore, la Destra e il Coordinamento trentino area nazionale si incontreranno nelle prossimità dell'Ossario, in Costa Violina, non lontani da Rovereto.
L'appuntamento è stato dato al fine di commemorare, davanti alle loro lapidi, due camicie nere: Antonio Nuzzo e Francesco Di Benedetto.
Attraverso i loro siti, i nostalgici ci fanno sapere che questa doveva essere solamente una celebrazione privata al fine di dare spazio ad una commemorazione di alto contenuto sentimentale, per chi come loro (così si legge) crede che il fascismo sia stato complessivamente un periodo positivo nel quale si godeva di più ampie libertà rispetto ad oggi. (!)
Inoltre, tengono a chiarire che con questo atto di memoria non si voglia aprire una controversia storica o pubblicizzare le proprie idee, e che quindi questa commemorazione non debba essere strumentalizzata, anzi vada rispettata. (!)
Noi invece siamo consapevoli di come questa iniziativa, lanciata dalla destra radicale italiana, vada a posizionarsi in un loro ben più ampio progetto politico che cerchi di far radicare sui territori una nuova presenza neofascista.
La numerosa serie di ritrovi organizzati da più sigle dell'estrema destra, durante questa estate, ha reso evidente questa loro tendenza.
Questi nostalgici puntano a creare le condizioni necessarie al fine di avere sempre maggiore raggio di azione nelle città attraverso la ricerca di una loro legittimazione da parte della cittadinanza.
Non cadiamo quindi nei tranelli di questa gente. Dobbiamo capire che questa non è una semplice commemorazione privata, ma che è una mera azione politica messa in atto da chi ha nostalgia di ciò che è stato il Ventennio.
Gli organizzatori si affrettano a negare questa idea, ma vengono istantaneamente sconfitti dall'immagine che essi stessi hanno scelto per il loro volantino: gerarchi fascisti in sfilata davanti a un gruppo di camicie nere. (poco furbi no?)
Concludiamo indagando, se è vero che ogni uomo è portatore di un'Idea, quale è quella che portavano avanti con passione i due militi e che scalda ancora oggi gli animi di chi li vuole ricordare separatamente, non considerandoli quindi come semplici caduti in guerra al pari di tanti, troppi altri.
Antonio Nuzzo cadde durante la guerra di Spagna mentre dava l'assalto ad una trincea, nel 1937. Tutti sappiamo come andò a finire quel conflitto: grazie al sostegno del Reich e dell'Italia di Mussolini le truppe franchiste ebbero la meglio. Venne così instaurato un governo dittatoriale filofascista con a capo Francisco Franco, il quale mantenne fortemente il suo potere liberticida fino al 1975. Alla faccia dei caduti per la libertà!
Francesco di Benedetto, camicia nera scelta, morì invece nell'infame guerra d'Etiopia, quell'ingloriosa campagna italiana mossa al fine di dotare anche l'Italia di un possedimento coloniale, del suo posto al sole.
Non vi è nulla di cui andare fieri in una guerra di aggressione nella quale gli italiani hanno fatto ampio uso di gas e altre armi vietate dalla Convenzione di Ginevra, oltre al fatto di aver bombardato pure corsi d'acqua e bestiame.
Se questa è la loro sensibilità, diciamo chiaramente che per noi è altra cosa!
Essi puntano a crearsi una maschera di rispettabilità con la quale si coprono, per esempio, al fine di dare una parvenza di legittimità alla proposta di De Eccher di eliminare il divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista.
Rivendichiamo quindi la nostra appartenenza ad una cultura estranea ai miti del Ventennio, diversamente da coloro che hanno preso parte o sostenuto quella buffonata della crociera a Salò, tra i cui organizzatori risultano due senatori trentini: l'onnipresente Cristiano De Eccher e Giacomo Santini, entrambi del PDL.
Affermiamo un deciso NO! A questo ulteriore tentativo di equiparare chi è caduto per la libertà con chi invece ha combattuto contro di essa e contro la dignità dell'uomo.
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