Appunti a caldo su di una vittoria fantastica

Una vittoria per il comune

13 / 6 / 2011

Condivido alcune riflessioni a caldo e per punti sul successo della giornata di oggi

  1. La vittoria è di massa (maggioranza assoluta dei cittadini) e progettuale. Essa prende forma attorno ad una progettualità politica nuova: bene e beni comuni e conversione ecologica a partire dal rifiuto dell'opzione nucleare. Negli ultimi mesi attorno a queste due pietre fondative si sono avuti migliaia di dibattiti ed assemblee in tutto il paese.

  2. Il successo di oggi va al di là del dato, già di per sé straordinario, delle recenti amministrative. Il di più di contenuto, appunto “progettuale”, spinge verso la ricerca dell'alternativa politica alla crisi del berlusconismo. A me pare che questo sia un dato soggettivo dirompente anche alla luce del fatto che in molti, a palazzo, hanno pensato e stanno operando ad un post caimano in cui i marchionne sono perno di un riformismo collusivo e fondato economicamente sulla rimozione dei diritti del lavoro e della risorsa ambientale

  3. Il risultato della campagna è innanzitutto bene comune di chi, singolarmente e/o collettivamente, ha scelto di giocare la scommessa referendaria, dapprima raccogliendo le firme per la promozione dei referendum sull'acqua, quindi trovando le affinità materiali con il quesito contro il ritorno dell'opzione nucleare, infine operando affinchè non vi fosse la sovradeterminazione del quarto quesito, giustissimo ma che in sé poteva giacobinare la campagna, depotenziandone le potenzialità politiche di prospettiva 

  4. Il successo di un metodo, quello della promozione dal basso, distribuita, democratica e territoriale tra molti e senza alcuna riduzione alla vecchia rappresentanza politica che è, può essere, speriamo divenga, un nuovo esempio di “fare comune”.

  5. La rete ed i dispositivi di social networking sono stati la piattaforma di promozione che ha supplito all'assenza pazzesca e mai vista prima broadcasting tradizionale (RAISET è stata la fortezza Bastiani dei berluscones) e la non ospitalità dei comitati referendari nei talk show di riferimento.

Tempo di festa oggi. Da domani si continua a fare comune. Cominciando dal tenere aperto lo spazio pubblico dell'iniziativa politica che deve rimanere baricentrica al basso laddove i movimenti stanno operando e hanno la paternità di questo nuovo inizio e non ricollocata nelle negoziazioni tra segreterie dei partiti.

Oggi non ha perso solo il Caimano. Ha perso anche D'Alema e chi ha rintenuto non adeguata l'opzione partecipata su temi così fondamentali.

C'è da tessere una tela che leghi sapere e saper fare, beni comune ed alternativa comune, territori (singolari le differenze nelle percentuali di partecipazione al voto nelle regioni e tra città) ed ambizione nazionale.

Non ricordo un'estate ha avuto tanto sole nonostante la pioggia.