L'inchiesta parte delle dichiarazione del pentito Gaetano Vassallo

Napoli - A Chiaiano argilla scadente. Operazione del Noe dei Carabinieri

Ibi ed Edil Car le ditte nel mirino.

21 / 3 / 2011

E' scattato stamattina il blitz del Noe dei Carabinieri della Campania che sotto mandato dei pm Ardituro e Del Gaudio dell Procura di Napoli, hanno notificato 11 avvisi di garanzia ai responsabili delle ditte Ibi e Edil Car nell'ambito di una inchiesta sulla discarica di Chiaiano.
Le indagini sono partite dalle dichiarazioni del pentito Gaetano Vassallo che da qualche hanno sta facendo emergere gli interessi tra camorra e politica nella gestione dei rifiuti. Lo stesso Vassallo è protagonista delle accuse a Nicola Cosentino.
Secondo gli inquirenti la gestione degli appalti per la fornitura di argilla nella discarica di Chiaiano sarebbero stati pilotati dai clan Mallardo e Zagaria.
La Ibi è detentrice dell'appalto per la realizzazione e la gestione della discarica di Chiaiano, oggi sotto mandato della società Sap Na sotto il controllo della Provincia di Napoli. La Edil Car legata alla famiglia Carandente - Tartaglia è detentrice del subappalto per la fornitura dell'argilla che serve a coprire i rifiuti sversati in discarica.
L'argilla secondo gli inquirenti sarebbe di scarsa qualità e questo porterebbe il percolato prodotto dai rifiuti a bucare l'impermeabilizzazione della discarica con il rischio che lo stesso finisca nel sottosuolo e poi nelle falde acquifere che passano sotto la discarica di Chiaiano.
Agli indagati vengono contestati i reati di traffico di rifiuti e frode in pubbliche forniture. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del Noe, quando si decise di allestire una discarica nella cava prima adibita a poligono di tiro venne usato materiale di qualità scadente per impermeabilizzare il suolo: in particolare si fece uso di argilla estratta abusivamente nel Salernitano.
La magistratura non ha però deciso il sequestro della discarica che attualmente è l'unico invaso in cui finiscono i rifiuti della città di Napoli.
Nel corso dell'operazione, i militari hanno sequestrato un'altra discarica di 15.000 metri quadri a Giugliano di proprietà della famiglia Carandente, ritenuta vicina al clan Mallardo. Anche da questo impianto sarebbe stato preso materiale per allestire la discarica di Chiaiano.
La stessa società Ibi, che gestisce anche la discarica di Bellolampo a Palermo e quella di Sant'Arcangelo Trimonte in provincia di Benevento, fu oggetto nel mese di gennaio di una interdittiva antimafia.

(redaz.)