Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato contro il progetto Buren per P.za Verdi.

La Spezia. Contro il progetto di ristrutturazione di Piazza Verdi

11 / 8 / 2013

Se non lo conoscete, date un’occhiata al suo intervento nel cortile di Palais Royal, a Parigi. Si chiama Daniel Buren, ed è l’architetto/artista francese di fama internazionale che firma, insieme a Gianantonio Vannetti, il tanto contestato progetto del rifacimento di Piazza Verdi alla Spezia.

Archi in cemento e portali colorati che, insieme a fontane, giochi d’acqua e arredi ultramoderni, dovrebbero ornare una delle piazze storiche della città al termine dei lavori. Ma il progetto è finito da mesi nel mirino di un comitato di cittadini che stanno tentando di fermare, anche in senso fisico, le ruspe. Perché una tale mobilitazione?

Perché non si tratta di un progetto di ristrutturazione, ma di un intervento invasivo che destruttura  la funzione  e l’aspetto storico della piazza.  Perchè il concetto di piazza prevede uno spazio aperto, libero, partecipato, non “occupato” da archi in cemento e acciaio multicolor, non prevede l’abbattimento di pini domestici dell’età di oltre settant’anni. Una piazza come quella di cui parliamo è “qualificata” da ciò che gli sta attorno: scuole, un conservatorio, palazzi storici, un palazzo delle poste in stile razionalista con all’interno mosaici futuristi di Prampolini e Fillia.

Ma oltre gli aspetti urbanistici e storici c’è ben altro: il fatto che, nella relazione stilata prima dell'intervento, l’età dei pini è stata post datata agli anni ‘50 (per errore?) e quindi i suddetti pini sarebbero stati abbattuti senza problemi per realizzare il progetto di Buren. Il Ministro Bray  ha voluto vederci chiaro chiedendo lumi alla  Soprintendenza ligure dei Beni Archeologici di Genova, la quale  il 25 maggio 2012  ha dichiarato che la progettazione dell’opera è stata effettuata in totale difformità con la vigente normativa in materia di vincolo archeologico. Vi sono state lacune e carenze in fase istruttoria: la Soprintendenza aveva dato autorizzazione al progetto, subordinandola alla verifica dell’interesse culturale della piazza, ai sensi dell’art 12 dei Codice dei Beni culturali.

Poiché tale verifica non è stata compiuta, la Soprintendenza, in ritardo, il 17 giugno 2013 ha sospeso i lavori, i sensi dell’art 28, comm1, 2 del citato Codice. L’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Massimo Federici (al secondo mandato) ha quindi disposto una perizia per verificare lo stato dei pini (sperando forse siano malati per poterli abbattere?).  Nonostante questo, il cantiere, oltre ad essere stato aperto, ha avuto il via libera per  intervenire sulla pavimentazione dal lato mare della piazza, abbattendo aranceti ed oleandri.

Si sono mossi anche i Verdi, Legambiente e Italia Nostra. Il gruppo Verde ha presentato al Parlamento europeo un'interrogazione, relativa al progetto inserito nel Programma integrato di rigenerazione del centro città proposto nell’ambito del bando regionale Por-Fesr (fondo disciplinato da appositi regolamenti comunitari).

"Il progetto - si legge nel documento - va a modificare profondamente la piazza storica (soggetta a vincolo ai sensi del Codice dei Beni Culturali nazionale). La piazza, pur essendo bisognosa di una maggiore riorganizzazione funzionale (come del resto gran parte del resto della città), non presenta caratteristiche di degrado. Infatti questa centralissima Piazza salotto della città, per il carattere storico-architettonico dei suoi edifici pregevoli per l'uniformità concettuale, benché variegati nella modulazione espressiva, rappresenta una splendida realtà di quell'unicum italiano di cui parlano i grandi testi di storia dell'arte. Quindi, di per sé, ampiamente qualificata.

Come tale, non è contaminata da alcuna forma di degrado tale da legittimare interventi di riqualificazione urbanistica così pesantemente invasivi come quello in oggetto. L’interrogazione chiede quindi che venga verificata la coerenza di questo progetto con gli obiettivi di finanziamento del citato bando regionale relativamente all’Asse III: sviluppo urbano sostenibile, per contrastare fenomeni di marginalità e degrado nelle aree urbane".

L’interrogazione chiede chiarimenti anche sulle modalità che hanno portato alla presentazione del Progetto integrato (contenente anche quello relativo a Piazza Verdi) in quanto "potenzialmente non rispettosi dei principi di partenariato e condivisione con le parti economiche sociali e della società civile, nonché dei principi di trasparenza e informazione, previsti dal Regolamento quadro 1083/2006 sui fondi Ue".

E già, perchè di aree degradate e di disagio a Spezia ne sono presenti eccome, ma da un punto di vista politico, gli interventi di questo tipo, non danno certo la visibilità che può dare il rifacimento di una piazza centrale con la firma di un artista famoso e discusso (a Weimar gli è stato bocciato un progetto meno invasivo di quello presentato a Spezia) o di un'archistar.

Ed ora, una precisazione: il comitato che si oppone al progetto non è composto “da falsari, squallidi approssimatori, mentitori, disinformatori, intimidatori (…) ambientalisti esauriti e usurati (…) regressori antidemocratici , promotori di sedicente partecipazione portatori di piccoli asti politici, ambiziosi frustrati (…) propugnatori di una città chiusa in se stessa (…) meschini rivolgitori di sguardo all’indietro”, come ha dichiarato il sindaco della Spezia Massimo Federici in consiglio comunale l’11 luglio scorso , ma da cittadini di orientamenti politici differenti. Tra di loro, che qualcuno vicino al sindaco ha addirittura assimilato ad esponenti della destra estrema , molti hanno votato alle ultime elezioni per Federici il quale, in campagna elettorale, dichiarò che il progetto in questione sarebbe stato accantonato, data la grave crisi economica in cui il paese e la città versano.

Non una minoranza rumorosa, composta da “contestatori che hanno usato mezzi faziosi e manovre politiche”, ma un gruppo di cittadini, che, con mille difficoltà ha cercato di far sentire le proprie ragioni.

• Le dichiarazioni del Sindaco Massimo Federici sono riportate da Cronaca4 la Spezia di sabato 13 Luglio 2013

Comitato e associazioni ambientaliste contro il progetto Buren per P.za Verdi.