Il progetto di Maroni: tutti i CIE alla Croce Rossa

Secondo il Ministro non esiste una emergenza sovraffollamento

14 / 10 / 2010

Continuano i proclami del governo per bocca del Ministro Maroni, sulla costruzione dei nuovi CIE. Sul sito del Ministero dell’interno si legge infatti che...«entro metà o, al massimo, la fine del prossimo anno saranno aperti quattro nuovi Cie: in Veneto, Marche, Toscana e Campania». Lo ha riferito il ministro nell’Interno, Roberto Maroni nel corso di una audizione al Comitato parlamentare Schengen. Le tredici strutture attualmente attive, in questo momento, ha sottolineato il ministro, non vivono un problema di sovraffollamento e, quindi, «non c’è un’emergenza». Maroni ha, poi, spiegato che la gestione dei Centri sarà affidato, man mano, alla Croce rossa italiana «che dovrà essere presente in tutte le strutture per garantire gli stessi standard di funzionamento ovunque».

Aria di campagna elettorale insomma. Il tratto distintivo di questo periodo è proprio quello di proclamare la guerra ai migranti raccontando di una lotta alla clandestinità condotta con fermezza ed un va tutto bene...

E’ solo di poche decine di ore fa l’ultima rivolta al centro di Elmas (un cpa per la vertità), che ha seguito gli innumerevoli tentativi di fuga e le innumerevoli proteste che della scorsa estate hanno animato la vita nei CIE.

Intanto sulla costruzione dei nuovi centri, oltre che con la spada di damocle della possibile caduta del governo, il Ministro deve fare i conti con le proteste che nelle regioni interessate dalle nuove costruzioni un pò ovunque hanno prese piede.

Niente di nuovo quindi. La vera novità è invece l’intenzione del Ministro di dare in "appalto" progressivamente la gestione di tutti i CIE italiani alla Croce Rossa che negli scorsi anni si è contraddistinta per una capacità di lavoro "compiacente" e imbrigliata con gli stessi guardiani dei centri. L’affare è d’oro, viste le ingenti somme che ricevono gli enti gestori per ogni "ospite" quotidianamente (70 euro al giorno è la media).
Qualche cifra in più sulle casse della "organizzazione umanitaria-militare"? Nel 2004, per esempio, la Croce Rossa Italiana ha guadagnato 4.212.136,50 di euro all’anno, esclusa la convenzione pasti, per il Cpt di Bologna, 5.822.880,00 euro esclusa la convenzione pasti, per il Cpt di Ponte Galeria, Roma, 7.246.932,00 euro per il Cpt di Corelli, Milano e 3.910.200,00 euro per il Cpt di Torino.

La stessa Croce Rossa dal canto suo può vantare un curriculum niente male. Ricordiamo gli operatori che tenevano ammanettati i migranti nelle operazioni di rimpatrio dei migranti sbarcati sull’isola di Lampedusa, o gli epesodi di somministrazione di sonniferi ai detenuti registrati in diversi centri.

La partita sui nuovi CIE è aperta.

Per approfondimenti sul ruolo della croce Rossa

Quando l'umanitario è complice