Nell'intervista a Globalproject, Christian Marazzi ricostruisce e commenta i risultati dell summit del Consiglio d'Europa a Bruxelles, l'accordo ad esclusione della Gran Bretagna sul "fiscal compact" e le decisioni prese sul fondo "salva-Stati" e il ruolo della Banca Centrale Europea; la funzione del governo Monti in Italia nel quadro di politiche recessive, dettate dall'egemonia tedesca sulle risposte da dare alle difficolta' della moneta unica; gli scenari prossimi venturi di sviluppo della crisi sui mercati finanziari globali.
Nella seconda parte Marazzi affronta quelle che oggi possono diventare le concrete rivendicazioni di movimenti che, dal basso, si pongano l'obiettivo di costruire uno spazio politico, democratico e costituente, in Europa, contro la crisi e la dittatura della finanza: la richiesta di un "audit indipendente" sull'effettiva composizione dell'indebitamento sovrano; il rifiuto, soggettivo e organizzato, di pagare un debito ingiustificato, a partire da singoli esempi quali i cosiddetti "prestiti d'onore" a studenti e famiglie; la battaglia per la conquista di un reddito di cittadinanza, intorno al quale costruire un nuovo Welfare all'altezza della sfida di rovesciare, nella crisi, la rendita finanziaria in "rendita sociale"; la questione, infine, dell'indebitamento dei governi locali sui mercati finanziari e della difesa dei servizi pubblici dai processi di privatizzazione.
Temi che, insieme, possono costituire il cuore della costruzione di una comune alternativa alla crisi e ai suoi effetti sociali.
Intervista a cura del Centro studi Alternativa Comune.