AGRIGENTO - Tutti assolti i tre imputati per la vicenda della Cap Anamur,
la nave dell'omonima associazione umanitaria tedesca che nell'estate
del 2004 fu al centro di roventi polemiche dopo aver salvato 37
immigrati nel Canale di Sicilia. Il presidente dell'associazione
umanitaria Elias Bierdel, il comandante della nave Stefan Schimdt e il
primo ufficiale Vladimir Dachkevitce erano accusati di favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina.
La Cap Anamur fu al centro di un estenuante braccio di ferro
diplomatico tra l'Italia, Malta e la Germania che andò avanti per tre
settimane. Una vicenda che ebbe una larga eco nell'opinione pubblica e
con uno strascico giudiziario sfociato oggi, davanti al tribunale di
Agrigento, nell'assoluzione in primo grado dei tre imputati.
La vicenda risale al luglio del 2004, quando la nave
dell'organizzazione umanitaria prese a bordo 37 naufraghi sudanesi
originari del Darfur che erano a bordo di un gommone alla deriva tra la
Libia e Lampedusa. La nave non fu autorizzata all'attracco né a
Lampedusa né a Porto Empedocle perché il governo italiano contestava
alla Cap Anamur di essere entrata in acque maltesi e sollecitava il
trasferimento degli immigrati a Malta. Inoltre delegava alla Germania
la responsabilità dei profughi, essendo la nave di nazionalità tedesca.
Dopo estenuanti trattative, la nave decise di forzare il blocco,
dichiarando lo stato di emergenza sanitaria, e finalmente venne
concessa l'autorizzazione a entrare nel porto empedoclino. Ma, al momento dello sbarco, il comandante, il primo ufficiale e il presidente dell'associazione furono arrestati con l'accusa di favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina e rilasciati pochi giorni dopo.
I tre imputati hanno sempre detto che i naufraghi furono soccorsi in
acque internazionali. Secondo le autorità italiane la Cap Anamur
rifiutò di permettere il trasbordo dei naufraghi sulle motovedette
italiane. Il Pm aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione
e 400 mila euro di multa per Bierdel e Schimdt, mentre aveva chiesto
l'assoluzione per Dachkevitce. Oggi i tre sono stati prosciolti da ogni
accusa perché il fatto non costituisce reato.
"Questa sentenza è importante per tutti quelli che fanno del bene" ha commentato il comandante Stefan Schimdt. "L'unico rammarico è che col denaro speso per seguire il processo per cinque anni si poteva fare del bene alla gente e risolvere tante emergenze legate al fenomeno dell'immigrazione clandestina".
Fonte: la Repubblica on line 7.10.09