Allarme casa, si salvi chi può!

“Recensione” di una Partita iva del dramma abitativo in scena nella provincia trentina

11 / 5 / 2023

L’emergenza abitativa, già protagonista indiscussa dell’inverno Trentino, come nel resto del Paese, è oramai fuori controllo e va a braccetto con la mancanza di personale nei settori sanitario e turistico-alberghiero.

Trovare una casa in affitto nelle cittadine della provincia autonoma di Trento è un vero e proprio spettacolo drammatico, messo in scena da mesi nel teatro composto da strade e vie che pullulano di case affittate a prezzi stratosferici, senza la necessità di acquistare l’abbonamento per la stagione teatrale. Almeno lo spettacolo è gratuito! E gran parte degli spettatori in cerca di casa, disposti a pagare, vengono respinti e ignorati, mentre proprietari e studi immobiliari mettono sul mercato affitti dai prezzi improponibili corredati da richieste altrettanto improponibili. 

I protagonisti che questo dramma teatrale vede coinvolti sono lavoratori assunti dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari oppure disposti a lavorare durante la stagione turistica e costretti a rinunciare a trasferirsi in Trentino, poiché trovare una casa in affitto è impossibile o si ritroverebbero a spendere metà del loro stipendio per dormire in un posto letto o una camera al prezzo di quello che sarebbe l’affitto di un intero appartamento. Poi, protagoniste indiscusse sono le famiglie divise, sfrattate e dimenticate dopo l’emergenza Covid, con padri che dormono in auto separati da mogli e figli. 

Coprotagonisti del dramma sono i giovani precari della “generazione affitto” e persone meno giovani con contratti a tempo determinato o atipici, percettori di stipendi alle soglie della povertà, le partite IVA che non piacciono perché non possiedono le buste paga tanto amate dai locatori trentini, che si ritrovano a dover condividere case con studenti o a non poter lasciare la casa familiare. 

Richieste di garanzie ai limiti della legalità a chi ha avuto il coraggio di buttarsi alla ricerca di una casa in affitto: c’è chi chiede di visionare le buste paga dell’ultimo anno e il conto in banca, chi chiede cartella clinica e certificati dei carichi pendenti e del casellario giudiziale, chi chiede i titoli di studio, chi chiede l’orientamento sessuale della persona futura locataria, chi davanti a un malato grave assume comportamenti minacciosi e chi davanti a una donna in età fertile o a coppie si azzarda a proporre la firma di una scrittura privata dove si mette nero su bianco che in caso di gravidanza gli affittuari dovranno lasciare libero l’immobile da persone e cose prima dell’arrivo del nascituro. 

È sufficiente parlare con le persone in cerca da mesi di trovare un tetto sotto cui dormire, disperate e quasi senza più speranze. Nei commenti ai post dei gruppi Facebook, dove i futuri affittuari cercano casa, si leggono messaggi di auguri di buona fortuna, dato che trovare una casa è un’impresa impossibile. Sui vari annunci di dominio pubblico si legge: No Fumatori, No Coppie, No Cani, No Animali, Solo Lavoratori Tempo Indeterminato, No Donne, No Uomini, No Famiglie, No Bambini, Solo Con Garante, Richiesti Fideiussione E Garante, Caparra 6 O 12 Mensilità, 6 Mensilità Affitto Pagate In Anticipo Oltre A Caparra Di 3 Mesi, No Residenza, No Liberi Professionisti, No Smart Working, No Uso Cucina.

Una sfilza di no e di garanzie per case dove la manutenzione ordinaria e straordinaria non hanno mai avuto luogo e dove spiccano mobilio di scarto destinato alla discarica, pareti ammuffite, impianti non a norma. Sì a studenti o case vacanza non dichiarate, perché è più facile affittare illegalmente, per brevi periodi e guadagnare quattro volte tanto quello che si potrebbe guadagnare affittando legalmente a lavoratori e famiglie. 

Altri spettatori, quelli delle istituzioni e degli enti preposti alla tutela della dignità della cittadinanza, stanno seduti comodi e continuano la visione dello spettacolo senza reclamarne interruzione alcuna. Si suol dire the show must go on (lo spettacolo deve continuare), ma è arrivato il momento d’interrompere lo spettacolo e di attivare l’allarme di questo teatro per metterci in salvo prima che sia troppo tardi.

In altre città europee gli affitti troppo alti sono stati bloccati e per legge si è imposto un tetto massimo non superabile dei prezzi dei canoni d’affitto. La casa è un diritto di ogni cittadino, così come lo afferma la Corte Costituzionale: «Il diritto a una abitazione dignitosa rientra, innegabilmente, fra i diritti fondamentali della persona» (Corte Costituzionale, sent. n. 119 del 24 marzo 1999). Se questa opera teatrale dovesse essere recensita su Google zero stelle sarebbero troppe, troppe come le persone alla disperata ricerca di un tetto sotto cui dormire.