Razzismo

A Brescia scatta la caccia ai migranti della gru

17 / 12 / 2010

Altri due stranieri finiscono nel Cie dopo il ragazzo morto nella caserma dei carabinieri

 Un morto e due prigionieri. Non è il bilancio di una guerra. O forse sì. E' quello che sta avvenendo a Brescia ai danni degli stranieri che hanno partecipato alla protesta dei loro compagni rimasti 17 giorni su una gru per chiedere semplicemente che fosse rivista e accolta la loro domanda per avere il permesso di soggiorno.Domenica scorsa, Saydou Gadiga, senegalese di 36, è morto in circostanze ancora tutte da chiarire in un cella di sicurezza del comando dei Carabinieri. Soffriva di asma ma i suoi lamenti non sono stati ascoltati. Era stato fermato perché non aveva il permesso di soggiorno alla vigilia di una manifestazione antirazzista. L'altra notte due stranieri che si sono apertamente esposti durante la protesta della gru sono stati fermati e rinchiusi nel Cie di Modena. In tre ore si è provveduto a trovare loro posto. Formalmente la scusa è sempre la stessa. La mancanza del permesso di soggiorno. Ma è evidente che si tratta di un punizione esemplare e che ormai si può parlare di retate contro i migranti ribelli. I due ragazzi sono stati pedinati e catturati sotto casa. Si chiamano Noureddine El Hammoumi, marocchino, e Angrej Singh, indiano. Studiavano, lavoravano e facevano volontariato. Non hanno il permesso di soggiorno solo per motivi burocratici. Sono rappresentanti riconosciuti delle loro comunità che hanno messo impegno e si sono resi visibili durante i giorni della gru. Adesso rischiano l'espulsione senza avere il tempo e il modo per potersi difendere. Come è già avvenuto a Mohamed, l'egiziano che tutti chiamano Mimmo, catturato e rispedito in Egitto. E come è avvenuto per altri 11 stranieri rimpatriati mentre i loro compagni erano ancora sulla gru. Adesso che quella ribellione disperata è finita e che i riflettori si sono spenti è partita la macchina repressiva contro gli stranieri e contro chi li appoggia.

Fortunatamente ieri sera Noureddine, dopo l'udienza di convalida del fermo, è stato rilasciato. Per ora è fallito il tentativo di cacciarlo dall'Italia in tutta fretta. Resta nel Cie, invece, il ragazzo indiano. Sul sito www.radiondadurto.org si può firmare un appello per chiedere che vengano rispettati i diritti di questi migranti.