Pedofilia ecclesiastica tra chiacchiericcio del diavolo e il silenzio sugli innocenti

12 / 4 / 2010

Lo scandalo pedofilia che ha investito la Chiesa cattolica di Roma viene da lontano, nel tempo e nei luoghi; ma quel vento è oggi divenuto tempesta, un vero e proprio uragano mediatico.

La polemica è virulenta e documentata, investe la Chiesa, le gerarchie ecclesiastiche, la massima autorità, magari non per pratiche pedofile, certo per silenzi e “coperture”. La Chiesa Cattolica è una organizzazione monarchica; il papa non sarà dio in terra, ma certo è un re, un monarca assoluto; Questo più di altri ha accentuato la verticalità, ha cancellato il protagonismo delle comunità di base, ha affermato insindacabilità ed infallibilità – sui temi etici in particolare – dei suoi pronunciamenti ex-catedra, ha riaffermato la primazia del cattolicesimo sulle chiese dei Libri, le chiese sorelle.

Sorprende allora chi s’indigna per la personalizzazione, per l’attacco diretto al papa, come se non ci trovassimo davanti ad una chiesa smaccatamente controriformistica e “anticonciliare”, che ha profuso, ripetiamo, larghissimo impegno a verticalizzare, a centralizzare potere ed autorità, a rafforzare l’uomo solo al comando, cancellando dissensi e protagonismi “di base”, ammiccando alle componenti lefevriane più rigide e tradizionaliste.

Questi tratti “rivolti al passato” delle politiche ratzingeriane ed una situazione “organizzativa” nel Mondo di ridimensionamento se non di vera e propria crisi di penetrazione e vocazioni, forse, spiegano l’arrogante e ruvida risposta dei vertici vaticani, intrisa di rabbia ed aggressività.

Toni sprezzanti e tentativo di ridimensionamento fino alla difesa “berlusconiana” incentrata sul complotto e sul Bene insidiato diabolicamente dal Male! E’ in questo stile la scelta di denunciare il complotto, senza risparmiarsi affermazioni e toni sorprendentemente discutibili (non manca l’antisemitismo e, certo, si danno botte da orbi all’ecumenismo ed al cosiddetto dialogo interreligioso).

Certo il nostro è paese paradossale: non è, nonostante i principi della Carta, solidamente laico, benchè sicuramente “disincantato” e poco osservante di culto, precetti e pratiche religiose eppure è condizionato da pesantissime ingerenze clericali. Sicuramente la collocazione del Vaticano ha il suo peso. Ma proprio il venir meno del partito cattolico di riferimento, sembra aver spinto la classe politica, il sistema dei partiti che contano a farsi fastidiosamente baciapile in particolare attorno alle scadenze elettorali. Essere alfieri a parole di valori cattolici e dei desiderata del Vaticano, magari a fronte di pratiche tutt’altro che “cristiane” è un atteggiamento accentuato e bipartisan di politici e amministratori nostrani. L’ultima genuflessione filo vaticana è quella della Lega dei neogovernatori sulla questione della pillola RU486 .

Ancora una volta contro le donne, sui corpi, sui desideri e sulla libertà delle donne in particolare e sul grande tema della sessualità. E' sul tabù sessuale, sul mai avvenuto riconoscimento del valore umano e vitale del sesso e della sessualità che nella posizione ufficiale della Chiesa nascono e si concatenano le più delicate contraddizioni: dall’omofobia all' inferiorità della donna, dall’imposizione del celibato alla pedofilia. Con impossibilità di districarsi nella sfera sessuale, tutta ammantata in fondo di aura peccaminosa, cosicchè anche per fatti reato particolarmente odiosi al pensar comune- come per gli episodi documentati di pedofilia ecclesiastica – si ragiona in termini di peccato. Con l’ulteriore contraddizione sulle possibilità del sacramento “sanatorio” della confessione.

Ogni giorno colpi mediatici; da più parti si nota una qualche difficoltà di questo pontificato a gestire la propria immagine, a tenere un profilo comunicativo efficace in una bufera mediatica nello scenario globale. Ora anche prove documentali: Ratzinger si è fatto parte diligente per “ridimensionare” vicende denunciate di preti pedofili americani. Certo in nome di interessi superiori: il “bene della Chiesa universale”

Tutto lo scandalo pedofilia che ha pesantemente coinvolto, allargandosi e dilagando, uomini di diversi livelli della gerarchia ecclesiastica getta una luce sinistra di omertà, copertura, sottovalutazione e l’aggressiva difesa del Pastore Tedesco, senza pietas ed attenzione per le vittime, si prospetta fallimentare. La mancanza di tutela delle vittime e la esclusiva difesa dell'istituzione Chiesa diventa omertà nei confronti dei preti aguzzini, offendendo la domanda di verità e giustizia.

Di questi temi abbiamo discusso con Don Andrea Gallo della Comunità San Benedetto e il giornalista Pino Nicotri.

Andrea Gallo parla del "grande scandalo" come un momento in cui più che mai si evidenzia la necesità di una discussione che vada fino in fondo sui tema dell'apertura, dell'inclusività, della rottura dei tabù sessuali, del protagonismo delle comunità di base dentro la chiesa contro derive tradizionaliste e centraliste.

Pino Nicotri illustra il diretto coinvolgimento di Ratzinger, a partire dal suo "segreto pontificio", nella copertura degli episodi della pedofilia ecclesiastica, citando fatti ed episodi del nostro paese, universalmente conosciuti ma scomparsi dai media.

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