La banca, i professori e il manganello

Comunicato di solidarietà scritto da csoa sans papiers, carlo felice casa occupata , redazione radiosonar.net

5 / 12 / 2012

il 12 Ottobre 2011, insieme a studenti, precari, lavoratori dello spettacolo e altre fette della società civile, eravamo presenti anche noi sotto Palazzo Koch, sede centrale della Banca d'Italia, durante i tre giorni di mobilitazione promossi dalla piattaforma dei Draghi Ribelli in concomitanza con il convegno "L'Italia e l'economia mondiale, 1861-2011" a cui partecipavano tra i tanti l'ormai ex governatore Mario Draghi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella stessa giornata altre città venivano attraversate dalla stessa voglia di espressione del dissenso nei confronti di chi, ancora oggi, riteniamo essere tra i principali responsabili della crisi e delle politiche di austerità da essa scatenate.

Accade così che a Bologna, distante centinaia di chilometri da Palazzo Koch, sotto un'altra delle innumerevoli sedi della Banca d'Italia, il corteo organizzato in quella giornata viene investito dall'arrogante violenza della carica delle forze dell'ordine. Durante quella carica un agente del VII Reparto Mobile decise che allontanare ogni forma di dissenso non bastava, bisognava andare oltre. A rimetterci fu Martina, una studentessa di 24 anni. Una manganellata a freddo le ha portato via quattro incisivi, ma non il sorriso e la voglia di lottare. Ora, a distanza di più di un anno, dopo la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di quell'agente, qualcuno vorrebbe riportare in equilibrio i piatti della bilancia mettendo dalla parte opposta ben quarantatre avvisi di fine indagine saggiamente miscelati tra le accuse di resistenza aggravata, violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e manifestazione non autorizzata. È ormai palese come tali forme repressive, sia fisiche che giudiziarie, rappresentino la volontà del governo tecnico di scoraggiare attivisti e non ad intraprendere ogni pratica di dissenso nel nostro Paese. Il loro gioco però su di noi non funziona. Così come abbiamo risposto dopo il 14 novembre appena passato, e, così come la stessa Martina ha scritto nella lettera indirizzata a quell'agente del VII Reparto Mobile di Bologna che ha tentato di levarle il sorriso, il vostro tentativo di spaventarci e di allontanarci anche questa volta non andrà a buon fine. Noi continueremo ad essere in ogni corteo, in ogni nuova occupazione, in ogni picchetto anti-sfratto. Porteremo i nostri corpi, le nostre energie, i nostri sogni, la nostra gioia e la nostra rabbia ovunque sarà necessario. Senza avere la minima paura. Mentre, con le vostre misure repressive, dimostrate che, ad avere paura, siete voi. È l'ottavo anno che rendiamo vivo uno spazio che la Banca d'Italia aveva destinato all'abbandono e a inutili dinamiche di rendita. Per questo ci teniamo ad esprimere la nostra solidarietà e la nostra complicità con chi, come noi, #occupabankitalia. C.S.O.A. Sans Papiers #occupybankitalia - RadioSonar.net - Carlo Felice