Comunicato dell'assemblea dei lavoratori del presidio del magazzino Artoni di Padova, in relazione all'esito dell'incontro in Prefettura del 17 gennaio 2014.

I lavoratori e Adl Cobas fanno la loro proposta rispetto all' ipotesi di accordo

19 / 1 / 2014

Premesso che:

- La situazione venutasi a creare nel magazzino Artoni di Padova è il prodotto di un succedersi, nel corso degli anni, di scelte effettuate da Artoni di affidarsi, nella gestione del magazzino, a cooperative che avevano lo scopo di ricavare profitti fuori dalle regole del gioco e nella più totale illegalità.

- Da alcuni anni a questa parte si era riusciti ad ottenere condizioni regolari nel rapporto di lavoro sia contrattualmente, sia dal punto di vista retributivo. L'assemblea ritiene che la decisione di Artoni di procedere alla estromissione dei lavoratori della cooperativa alla vigilia di Natale nasceva dalla volontà di mettere in discussione le conquiste ottenute.

- La scelta di presidiare il magazzino giorno e notte è maturata solo ed esclusivamente per difendere il posto di lavoro, in assenza da parte di Artoni di proposte accettabili anche dopo l'incontro del 7 gennaio. La possibilità di discutere di reinserimento dei lavoratori sospesi da Emmegierre è frutto solo ed esclusivamente della scelta di mantenimento del presidio. Se ciò non fosse avvenuto, forse nessuno dei lavoratori della cooperativa avrebbe avuto la possibilità di essere reimpiegato e a nessuno sarebbe stato offerto un incentivo.

- Nell'incontro del giorno 17 gennaio in Prefettura, diversamente da quanto emerso il 7, sono emerse delle proposte sulla base delle quali è stato deciso di spostare il presidio, liberando l'ingresso al fine di  avviare una trattativa per arrivare ad un accordo che possa porre rimedio a quanto successo, salvaguardando  i posti di lavoro dei facchini, degli impiegati e degli autisti e trovando trovando soluzioni condivise;

- Il presidio rimane nel piazzale esterno come forma di vigilanza per una corretta applicazione degli accordi che andranno sottoscritti.

Tutto ciò premesso, l'assemblea dei lavoratori del presidio dichiara quanto segue:

- La trattativa relativa al reinserimento dei lavoratori della cooperativa EMMEGIERRE all'interno del magazzino Artoni e all'incentivo all'esodo deve riguardare i lavoratori indicati nella lista allegata, in quanto si tratta di quei lavoratori che si sono mobilitati per la difesa del posto di lavoro. Altri lavoratori, non contemplati in questa lista, potranno, eventualmente, far valere i loro diritti in sede giudiziale;

- I lavoratori riterranno chiusa la complessa vertenza in essere solo quando tutti  i lavoratori indicati nella lista avranno trovato una soluzione, o con l'assunzione con Artoni, o con l'incentivo all'esodo;

- La possibilità che si possa arrivare ad una conclusione positiva della vertenza è subordinata, prima di tutto, al fatto che Artoni faccia sapere con precisione ai lavoratori, nella giornata di lunedì 20 gennaio,  la data di corresponsione della busta paga del mese di dicembre, ricordando che normalmente la data di emissione dei bonifici dovrebbe avvenire entro il 20 di ogni mese;

- Poiché non è ancora prevedibile, a seguito del periodo di fermo del magazzino,  quale sarà  il volume di movimentazione delle merci, viene accettata la proposta di far entrare gradualmente gruppi di lavoratori, con l'impegno in sede di accordo a stabilizzarli con un rapporto di lavoro subordinato con Artoni, alle stesse condizioni contrattuali e retributive e con la salvaguardia dell'anzianità maturata, andando a pescare prima di tutto tra i  lavoratori attualmente sospesi dalla cooperativa Emmegierre e inseriti nella lista , sulla base delle esigenze operative che andranno a crearsi strada facendo

- In particolare si specifica che Artoni, nella scelta dei lavoratori da inserire al lavoro non deve porre   veti di carattere discriminatorio.

- I lavoratori del presidio, nel valutare positivamente questo primo passo fatto da Artoni, ritengono che nella giornata del 17/01 si siano aperte delle possibilità  di arrivare ad un inizio di un nuovo modello produttivo, oltrepassando il sistema delle cooperative, garantendo le forme sindacali attualmente presenti nel magazzino e senza alcun arretramento sul piano retributivo.

- Rimaniamo in attesa del comunicato di Artoni che si è impegnata a farlo arrivare in Prefettura  nella mattinata di lunedì 20 gennaio, auspicando che vengano accolte le puntualizzazioni emerse dall'assemblea dei lavoratori, e ribadendo che dall'incontro della Prefettura si è aperta una breccia, ma non abbiamo ancora nulla di formale ed è necessario arrivare ad un accordo complessivo che produca quei risultati rivendicati dai lavoratori.