Un mega progetto, una struttura che porterà via 300 alberi, coltivazioni intere di ortaggi e patate. In Belgio le ruralità si uniscono da diversi anni in una Zad, ad Haren, già sgomberata ma che lotta intensamente e continua.

Coltivazioni di patate, Zad di Keelbeek

Utente: TGVallesusa
12 / 11 / 2015

di Valsusa Report

Il progetto della costruzione di una megaprigione, viene sostenuto dai rappresentanti istituzionali. L’attuale ministro della Giustizia, Koen Geens (CD & V), dichiara che la soluzione sia nelle prigioni più piccole, dove i detenuti ricevono supporto personalizzato, ma comunque manterrà l’edificio. Laurent Sempot, portavoce per l’amministrazione carceraria, che ha seguito il progetto sin dal primo giorno, oggi lo difende con denti e unghie. Nel mentre tutto il paese è stato recintato. Questo progetto mortale distruggerebbe tutta la biodiversità eccezionale di Keelbeek, flora e fauna. Nel piano di costruzione si legge l’abbattimento di 300 grandi alberi secolari.

logo haren“Vogliamo un futuro con il futuro, che è il motivo per cui onoriamo il magnifico Keelbeek e vogliamo dargli un tributo vivente!” le affermazioni (QUI) dei comitati locali. La ZAD (Zona a difendere) del Keelbeek, era all’angolo di un piccolo sentiero il Keelbeek in Haren, poche cabine e una yurta o tenda marocchina. Questa ZAD è la prima del suo genere in Belgio. La popolazione ha inserito in assonanza con l’ambiente orti, galline e capre. La yurta è molto attiva per l’organizzazione di un cineforum. Per quasi un anno di vita qui un gruppo eterogeneo tra anarchici, attivisti antiprigione e ambientalisti hanno convissuto, fino al 21 settembre di quest’anno, con abitanti di Haren che facevano visite giornagliere. Tutti insieme si oppongono alla costruzione della mégaprison Haren, la più grande del Belgio, che dovrebbe ospitare 1.200 posti distruggendo 18 ettari.

keelbeekDi origine francese, viaggia di ZAD in ZAD con il suo zaino “abbiamo l’imbarazzo della scelta per trovare una battaglia da combattere. Per me, si deve rovesciare il sistema e rendersi conto che la nostra ricchezza è la natura”, dice Petoff già imprigionato per sette volte, in quattro stati diversi, per le sue battaglie ambientaliste. Lo sgombero era annunciato, si legge sul sito della ZAD “abbiamo ricevuto un usciere in visita questa mattina, martedì 8 settembre ha portato un Ordine di allontanamento richiesto unilaterale dal’Authority Building (sì, il Ministero dell’Interno). Questo ordinanza viene notificata 8/09 gli occupanti della zona, ed entrerà in vigore il 12/09 alle 00:01. Si legge ancora da quel momento, chiunque rischia una multa di € 2.500. “E blablablabla …”. “Ad ogni modo, restiamo”, ha detto Laurent Moulin, presidente del Comitato per gli abitanti di Haren.

campi Keelbeek haren14All’indomani dello sgombero, l’ambientalista Bruxelles MP, Arnaud Pinxteren, e il co-presidente di Ecolo, Zakia Khattabi, “da questa azione brutale” lo Stato federale ha scelto di forzare piuttosto che andare al dialogo, dati i ricorsi di contestazioni al progetto depositati in tribunale. Nessuno prevedeva realmente una simile azione il 21 settembre la polizia belga ha fatto sette arresti per ribellione criminale e lancio di proiettili durante l’evacuazione del comitato Keelbeek. Una stranezza il portavoce della polizia di Bruxelles-Ixelles Ilse Van De Keere ha diffuso la nota sul sito della futura mega-prigione ad Haren.

campi Keelbeek haren1Durante lo sgombero due militanti si sono arrampicati in una capanna su un albero protetto a 10 metri dal suolo; “la polizia cominciò a tagliare con una motosega, e l’ausilio di una gru, due alberi intorno. Gli alberi hanno cominciato a inclinarsi pericolosamente verso la capanna con i due occupanti e questo avrebbe potuto farli cadere”, ha detto Jean-Baptiste Godinot, rappresentante di Respirare, l’associazione in connessione con il comitato Keelbeek. La commissione cittadina denuncia anche l’abbattimento illegale di alberi senza licenza edilizia oltre al pericolo della vita dei due militanti che si nascondevano in una capanna a 10 metri dal suolo. “Siamo riusciti a interrompere l’azione avvisando il capo della polizia. Gli alberi in questione sono protetti. Il loro diametro è di più di 40 cm. Non hanno il permesso, anche in questo caso, la Edifici Agenzia non rispetta la legge”. Lo sgombero è avvenuto con parere negativo della maggioranza della città di Bruxelles, in riferimento al progetto.

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Ad Haren non si arrendono, “la nostra marcia si ispira alle marce di donne in tutto il mondo, anche da parte delle lotte e della saggezza di resistenza britannica nelle comunità”, domenica 15 novembre dalle ore 14 alle ore 18e30 il “Marzo delle Donne per Keelbeek accompagnato da uomini e bambini” in una camminata della famiglia sul sentiero di Keelbeek con balli e canti, e proiezione di “Aluna” un emozionante documentario sui Kogi, popolo della Colombia. L’Inter-Environnement Bruxelles organizza periodicamente incontri per discutere con i suoi membri, ma anche con associazioni, gruppi e collettivi mobilitati. IEB propone serate a margine di questa lotta quotidiana, iniziata diversi anni fa, sotto la guida di persone di Haren che temono di perdere i 18 ettari di terreni coltivabili, per la maggior parte a patate, per un progetto di prigione insostenibile.

campi Keelbeek haren16Il “Mégaprison di Haren”, nella regione di Bruxelles, dovrebbe essere il nuovo edificio della prigione Masterplan gioiello avviato nel 2008 dal Ministro della Giustizia, Stefaan De Clerck (CD & V). I 1.190 posti della mega-prigione avranno un importo esorbitante, e non definito, di 330 milioni, e si stimano 3 miliardi di euro in costi di gestione e di manutenzione (ad una velocità di 210 euro al giorno per detenuto per 25 anni). La decisione di costruire il carcere è stata presa senza alcuna valutazione complessiva del patrimonio carcerario corrente, e in un contesto pericoloso di austerità di bilancio. Dovrebbe essere operativo nel 2018, si vedrà! “Patate ovunque, carceri da nessuna parte! PataZAD!” il motto dei comitati no carcere.

V.R. 12.11.15