"Cosa Loro"
gli affari poco spirituali di Comunione e Liberazione in Veneto
incontro con gli autori:
Sebastiano Canetta ed Ernesto Milanesi
Padova, anni Settanta: dal collegio universitario Murialdo, tra una
partita di pallone e una mangiata in compagnia, incominciano a
germogliare i primi semi di quello che sarà il movimento Comunione
e Liberazione targato città del Santo. Una genesi accompagnata da un
alone di mistero quasi a memoria delle parabole tanto care
alla cattolicissima fede dei “ragazzi di Don Giuss” e che permetterà di
non suscitare troppi sospetti. Anche la nascita della Compagnia delle
Opere del Nordest, braccio economio-politico della CL padovana, è
avvolta dalla stessa aurea mitologica: tre amici, Graziano Debellini,
Ezechiele Citton e Igino Gatti, gli uomini con una missione divina, a
seguito di un'uscita in montagna avranno l'intuizione su cui radicare la
futura CdO.
Da questi nodi chiave prende le mosse il
libro-inchiesta Cosa Loro di Sebastiano Canetta ed Ernesto
Milanesi (Manifestolibri, Roma 2011). Un'indagine che trascura
volontariamente le questioni di carattere religioso per privilegiare le
manovre finanziarie di CL e della CdO. Attraverso questo punto di vista
si comprende come questa organizzazione, lungo i suoi trent'anni di
esistenza, sia riuscita sempre a mantenersi sulla cresta dell'onda senza
perdere colpi. Non è infatti la fede politica a orientare il cammino
ciellino ma il denaro, che come ci mostra la storia italiana dagli anni
Ottanta a oggi non ha colore ma solo valore di possesso. Ed è con questo
spirito che CL continua a rimescolare le carte: il pubblico diventa
privato, il profano si eleva a sacro e le tragedie (terremoti&Co.)
portano serenità e tranquillità (espresse in euro). Senza andare troppo
per il sottile con le appartenenze politiche: non a caso a sdoganare
politicamente gli uomini di Debellini a Padova è stato proprio il
sindaco piddì ex piccì Flavio Zanonato.
Un libro questo che ci mette
di fronte non solo alla mera denuncia ma, dati alla mano, ci fornisce
quegli strumenti critici per giudicare obbiettivamente la realtà che ci
circonda. Canetta e Milanesi, già come fecero
con Legaland (Manifestolibri, 2010), ci danno un ulteriore prova di come
sia possibile tutt'ora pensare e fare un giornalismo radicale. Se
infatti i media nazionali, in linea con i più famosi format globali,
continuano a riproporci il triste teatrino della fantapolitica
narcotizzandoci oltre ogni limite, documenti come questo ci permettono,
magari controvoglia, di fare a pugni con la realtà.
**** Martedì 31 luglio alle ore 19.30 ****
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