Uno speciale a cura di Max Mbassadò, Sherwood.it
Poetry Slam, ovvero poesia
d’urto, parola attinta dallo slang di strada, che sta per sbattere,
schiaffo, schiacciata. E’ appunto questo l’impatto che la poesia ha,
quello di colpire l’ascoltatore travolgendolo con le parole.
Questa forma di poesia, profondamente specchio dei tempi, ispirata allo
spoken word dei vari Amiri Baraka (Leroy Jones) e gruppi quali The Last
Poest ed i Watts Prophets nasce dall’ immediatezza della strada ed è
rivolta soprattutto alla propria comunità sotto forma di scrittura e
performance interpretativa.Difatto nelle vere e proprie sfide di Poetry
Slam, lo slam poet, interpreta i propri versi per cosi’ esser poi
giudicati da una giuria estratta a sorte dal pubblico presente, vera a
propria parte attiva e critica della battle.
Poeta, Master of Ceremony, Rapper, predicatore,
scrittore, musicista, attore, Saul Williams è un’artista polivalente ed
intellettuale afroamericano, salito alla ribalta sul finire degli anni
’90 per aver vinto gli Slam presso il Nuyorican Cafè, celebre punto di
riferimento dei poeti a New York, ed il suo susseguente ruolo
autobiografico in ’’Slam’’, diretto da Marc Levin, pellicola
indipendente di culto in cui interpreta uno slamista, ovvero un poeta
che prende parte a esibizioni competitive di slam-poetry.
Saul Stacey Williams nasce il 29 febbraio del 1972 a Newburgh, a nord di
New York, e la madre lo partorisce dopo essere fuggita in fretta e
furia da un concerto di James Brown ( evento a cui lui spesso fa
riferimento nei suoi testi). Un segno del destino. Laureato in
filosofia, Saul si iscrive a un master di recitazione della New York
University. Qui si ritrova proiettato al centro della scena poetica
newyorchese e comincia a farsi un nome nelle serate open mic.
Nel
1996 vince un importante competizione di slam poetry che apre la strada
al docu-film "SlamNation", che segue Saul e gli altri membri del gruppo
Nuyorican Poets Slam mentre prendono parte al National Poetry Slam di
Portland del 1996. Dalla realtà alla finzione il passo è brevissimo e
l’anno successivo Saul Williams è l’attore principale della pellicola
"Slam". L’artista ricopre anche il ruolo di sceneggiatore del film, che
vince il Grand Jury Prize al Sundance Festival e viene premiato anche a
Cannes (la Camera D’Or) e introduce il personaggio all’audience
internazionale. In quel periodo Williams si sta dedicando molto alla
musica, l’altra sua passione, e si esibisce al fianco di artisti
afroamericani rigorosamente ’conscious’ - tra cui Nas, Fugees,
Blackalicious, Erykah Badu, KRS-One, Zack De La Rocha (Rage Against the
Machine), De La Soul - e dei leggendari poeti Allen Ginsberg e Sonia
Sanchez. Dopo una serie di EP, nel 2001 il rapper pubblica il disco cult
"Amethyst Rock Star", prodotto dal guru Rick Rubin, già produttore dei
Beastie Boys, Run Dmc, LL Cool J ed anche Jay z. Tre anni dopo, siamo
nel settembre del 2004, Saul Williams pubblica un album omonimo che
riscuote grande riscontro e poi inizia la stagione dei grandi concerti:
si esibisce per parecchi spettacoli come supporter di Mars Volta, viene
invitato al Lollapalooza music festival del 2005 e partecipa a diverse
tournée dei Nine Inch Nails. Una collaborazione, quella tra Saul
Williams e Trent Reznor, in apparenza bizzarra ma in realtà solida che
porta il genio del rock industrial a co-produrre l’album di Saul "The
Inevitable Rise And Liberation of NiggyTardust! ".
Feroce critico dell’amministrazione Bush, Williams attualmente risiede
tra Los Angeles e Parigi ed è sposato con Persia White in seconde nozze,
precedentemente era legato all’artista Marcia Jones, dalla quale ha
avuto una figlia, Saturn Williams. Come poeta e musicista Williams ha
avuto modo di girare i college e le università di tutto il mondo, come
scrittore ha al suo attivo quattro collezioni di poesia ed è stato
pubblicato su molti importanti magazine: New York Times, Esquire, Bomb
Magazine e African Voices.
Citazione da "She" (Pocketbooks 1999)
"They say that I am a poet
I wonder what they would say if they saw me from the inside I bottle
emotions and place them into the sea for others to unbottle on
distant shores I am unsure as to whether they ever reach and for
that matter as to whether I ever get my point across
or my love"
— Saul Williams
(traduzione) "Dicono che io sia un poeta, mi chiedo cosa direbbero se mi vedessero dall’interno,
io imbottiglio emozioni ponendole nel mare per altri da versare su rive distanti
sono incerto se mai esse possono giunger, per la questione se mai il mio
punto o amore giunga".
— Saul Williams
Appuntamento imperdibile che vedrà Saul Williams protagonista giovedi’ 30 settembre presso Absolute [Young] Poetry 2010
Cantieri Internazionali di Poesia
quinta edizione
29 settembre – 2 ottobre
Monfalcone
Teatro Comunale / Centro di Aggregazione Giovanile / Palazzetto Veneto