L’uscita del film di Insu Tv “Una montagna di balle”

Quando una produzione non è una balla

22 / 6 / 2009

Quando si vogliono ripercorrere le scene del movimento italiano degli ultimi venti anni, per compiere quel salutare esercizio di ricordo per chi c’era e di apprensione di testimonianza per chi no, si finisce spesso su youtube. Il corteo della manifestazione dell’opposizione sociale del 10 settembre del 1994 a Milano, senza dubbio e’ un cult per gli attivisti che frequentano youtube. Quelle immagini mosse, “compresse” con l’audio gracchiante provano a compiere il ruolo di “archivio visivo” del movimento. Senza dubbio il movimento noglobal ha significato un salto di qualita’ importante. Molte infatti sono le produzioni video sul G8 di Genova, sul Global Forum di Napoli, sulle carovane in Chiapas. Ma nessuno di tutti questi lavori riesce ad assolvere in pieno quel compito che “Una montagna di balle” riesce a interpretare pienamente. 
Prodotto da PDB (Produzioni dal Basso), “Una montagna di balle” e’ la prima produzione film di Insu Tv, la telestreet napoletana che da anni trasmette in etere nel centro storico napoletano, ed e’ diventata un punto di riferimento per il mediattivismo cittadino sempre in crescita ed in espansione. 
Il lavoro del “fantomatico” regista collettivo Nicola Angrisano, ripercorre le cause dell’emergenza rifiuti in Campania, le trame, gli affari e soprattutto le lotte. Centinaia di ore di girato da quel 29 agosto del 2004 quando davanti al cantiere dell’inceneritore di Acerra si apri’ la lunga stagione di lotta in Campania sul tema dell’ambiente e della salute. I protagonisti, manco a dirlo, i comitati di lotta, i presidi permanenti, ed alcune partecipazioni che qualitativamente rendono questo lavoro il piu’ importante in assoluto sul tema. Da Paolo Rabitti, autore di “Ecoballe” e consulente della Procura di Napoli nel processo contro Bassolino e Impregilo, a Franco Ortolani, geologo, dal docente Angelo Genovese a Paul Connet, fino alla ciliegina sulla torta rappresentata dalla straordinaria interpretazione di Ascanio Celestini a cui è affidata la lunga narrazione delle vicende in Campania. 
Per la prima volta un ciclo di movimento si racconta dal punto di vista politico e racconta in maniera minuziosa le sue ragioni, smascherando gli interessi dei grandi potentati economici. Per la prima volta un intero ciclo di movimento lascia una traccia indelebile per chi verrà dopo, ma anche per chi tutt’ora è in lotta. 
Un lavoro titanico, quello di montare insieme esperienze di lotte distribuite in tutta la Campania ed in un arco temporale di almeno cinque anni. “Una montagna di balle” è quel segno importante, necessario per le generazioni future di attivisti, che molti cicli di lotta in questa città non hanno saputo lasciare. Non esiste un film sulla storia dei movimenti dei disoccupati napoletani, eppure rappresentano trent’anni di lotte, non esiste un film sulla storia delle occupazioni di case a Napoli, eppure sono decine di migliaia le abitazioni riappropriate dai terremotati dopo il 1980, nemmeno il movimento noglobal, sebbene i lavori su Genova e Napoli, e’ stato capace di raccontarsi in un lavoro cosi’ completo. 
Le lotte contro il piano rifiuti in Campania ci sono riuscite. 
Frutto questo di una crescita costante del mediattivismo napoletano negli ultimi anni. A Napoli non abbiamo mai avuto una vera radio di movimento, non abbiamo nemmeno mai avuto un magazine di movimento negli ultimi venti anni. Oggi invece dall’esperienza di Insu Tv in poi c’e’ stato un proliferare di collettivi e network legati al movimento. L’esperienza di alcune radio come Radioazioni e Radiolina, l’esperienza di Global e di Indymedia, poi la formazione di collettivi legati alle arti visive come Alternative Visuali, alcuni magazine come Monitor, fino alle web Tv. Fino ad un anno e mezzo fa’ non ce n’era nemmeno una, ora addirittura quattro : Insu Tv che dall’etere va anche in web, Chiaianodiscarica, Unionda fino all’ultimissima nata, Nata Tv appunto (che in dialetto napoletano significa anche “un’altra”) che dal 1° Luglio andrà in onda su insurgencia.info ed all’interno del Network di Global Project. 
Sintomo di come la comunicazione rappresenti oggi un priorità ineluttabile per il movimento, nella nostra città in particolar modo. 
“Una montagna di balle” è anche la prima esperienza di produzione di un certo livello provata dagli ambiti di movimento, un salto di qualità che segue la scia di altri lavori come “Fratelli di Tav” che hanno raggiunto ottimi successi come produzioni indipendenti. 
Il film si apre con la vicenda di Acerra e si conclude proprio li, il quel 26 marzo scorso quando il bottone rosso dell’inceneritore viene attivato da Silvio Berlusconi, con i banditi di Impregilo acclamati come degli eroi. Un lavoro dai ritmi esaltanti con le musiche di Marco Messina dei 99 Posse e Sangue Mostro, e con il supporto di decine di attivisti che hanno lavorato sul campo, tra monnezza, lacrimogeni e tanti, tanti manganelli. Le voci degli anziani di Serre e di Andretta, la rabbia dei cittadini di Pianura e Chiaiano, la disperazione di Acerra e Giugliano sono pezzi di una storia che si compone e che segue una cronologia dettata dagli eventi e dalle lotte. 
Anticipato da alcune piccole produzioni comparse sui network di movimento durante quest’anno, “Una montagna di balle” uscirà in alcune sale italiane nel mese di luglio per poi partecipare ad alcuni festival indipendenti. 
Questo lavoro rappresenta la possibilità di non dover più ripiegare su quelle immagini compresse, su quelle voci gracchianti, ma consegnare invece alla storia del movimento un lavoro completo, “fatto bene” come si direbbe da queste parti. 
Un lavoro che vive nel sangue vivo delle lotte che racconta, negli sguardi, nella determinazione, di quei cittadini resistenti che qualcuno chiamava egoisti.
Grazie ad Insu Tv per aver costruito questo prodotto, e per poter dare nuovo impulso alle tante esperienze di informazione indipendente che stanno crescendo nel paese.

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