Padova - Presentazione di "Affondata sul lavoro - L'Italia tra crisi e rabbia" di Gabriele Polo

Giovedì 18 aprile alle ore 18.00 Libreria Feltrinelli

15 / 4 / 2013

La sintomatica parabola del Nord Est fai-da-te in cui si rispecchia Torino orfana della Fiat.

Un viaggio – perfino sociologico prima che giornalistico - nelle piaghe dell’Italia in crisi anche di identità. Gabriele Polo, già direttore del manifesto, ha raccolto i reportages “sul campo” realizzati fra giugno e novembre 2012 nel libro Affondata sul lavoro. L’Italia fra crisi e rabbia (ediesse, pagine 152, euro 12). Si torna così finalmente a vedere, toccare, capire la Grande Depressione finalmente al di là degli stereotipi interessati e della retorica ufficiale.

Accompagnati da Polo, è un viaggio al termine delle illusioni in libertà: vale per il capitalismo alla Marchionne, come per le coop “rosse”. Al centro dell’indagine storie di donne e uomini: lavoratori sempre più spesso espulsi dal mercato, non più garantiti o invisibili. Il ritratto realistico dei 150 anni di un’Italia ben diversa dalle celebrazioni. Un’inchiesta vecchio stile che rimette a fuoco le immagini virtuali. Il racconto dell’ex quinta potenza economica in declino. La diagnosi impietosa del cortocircuito fra lavoro e benessere, opere grandi e piccoli imprenditori, persone e merci, popolo e cricche del potere. Insomma, una lettura preziosa… della nostra storia.

Gabriele Polo discute il suo libro giovedì 18 alle ore 18 alla libreria Feltrinelli di via san Francesco con Paolo Cacciari e Ernesto Milanesi.

Di seguito la recensione da
http://www.ediesseonline.it


Gabriele Polo, taccuino in mano e occhio allenato alla realtà dei fatti, tra il giugno e il novembre del 2012 fa un viaggio nell’Italia del lavoro per il quotidiano di cui è stato anche direttore, il manifesto, proprio mentre il tarlo della crisi sta erodendo il tessuto economico e sociale del paese. Va nella Torino orfana «non dichiarata» della Fiat, visita i luoghi della ex locomotiva produttiva del Nord-Est con i suoi distretti in rapida trasformazione, referta le crisi d’identità delle province lombarde e la mutazione genetica delle cooperative emiliane, esplora infine le «difficili continuità» di un Sud sempre in bilico tra sviluppo e regressione. Ma racconta soprattutto storie di donne e uomini al lavoro, o da questo espulsi, che provano a resistere, a volte anche a immaginare un futuro positivo che possa offrire nuove occasioni. Lavoratori più o meno «garantiti» o «invisibili» nelle cui esperienze, percezioni e azioni, il bisogno si mescola con l’identità.
Oggi la memoria del suo viaggio è raccolta in questo libro, ed è il ritratto impietoso del paese visto nelle terre del benessere economico ora in declino, lacerate in profondità dal trionfo del liberismo in economia e del berlusconismo in politica; di un paese che nel celebrare i suoi 150 anni ha visto, in questa drammatica congiuntura politico-economica, riaffiorare tutti i nodi irrisolti della sua storia.