Padova - Expo fa male: debito, precarietà, cemento.

Dibattito al C.S.O Pedro alle ore 21.00 in Via Ticino, 5

17 / 11 / 2014

Ore 19.00: Apericena con ambient musicale 

Ore 21.00: Dibattito #Expofamale con: 

Andrea Cegna, “ Rete attitudine No Expo” di Milano;

Andrea Fumagalli, economista e docente all’Università di Pavia, “Quaderni San Precario” di Milano;

Luca Dallagnol, Altragricoltura Padova.

Partecipano anche:

Z.A.M. (Zona Autonoma Milanese);

BiosLab;

Centri Sociali del Nord-Est.

Milano, 1° maggio 2015. A quella che tradizionalmente è la data della festa dei lavoratori si sovrappone un’altra scadenza: l’inizio del grande evento di Expo. Da molti promosso come una fonte di ricchezza per il commercio della metropoli, un’opportunità di formazione professionale e di lavoro, Expo2015 tratterà di alimentazione nello specifico. 

Il suo motto “nutrire il pianeta, energia per la vita” vorrebbe presentare la kermesse attraverso dei temi solidali ed equi come il cibo accessibile all’intera umanità, attirando e seducendo la città che la ospita. Ma dietro la patina mediatica e l’entusiasmo, non siamo così sicuri che il suo obiettivo sia coerente con quello che dice. I movimenti e i collettivi milanesi da diverso tempo denunciano quello che è sempre più evidente: Expo è debito, cemento e precarietà. La corruzione delle istituzioni pubbliche che finanziano interi appalti mafiosi con tangenti, finiti nel mirino delle inchieste giudiziarie, svela l’implicazione della criminalità organizzata e di imprese vicentine come la Maltauro nella corruzione che sta dietro all’evento. L’ erogazione di lavoro gratuito, spacciato come volontario, vuole far credere che la sola partecipazione sia un valore aggiunto ai curricula, quando in realtà si tratta di vero e proprio sfruttamento di più di 8000 giovani studenti e precari, in continuità con l’intensificazione degli stage pre- e post-laurea e l’approvazione del Jobs Act, che spazza il diritto del lavoro. 

La cementificazione necessaria per costruire le infrastrutture, che si estenderà ben oltre la città e la zona fieristica, sta già distruggendo decine di migliaia di ettari di parchi urbani e di campagna coltivata (alla faccia del nutrimento per il pianeta!); inoltre, la multinazionale Monsanto, conosciuta per il suo arricchirsi grazie alle tecnologie OGM, finanzierà l’intero padiglione USA. Expo non è soltanto un evento ma un modello di sviluppo: forse è per questo che c’è stato tanto sforzo nel volerlo far arrivare ad ogni modo fino alla data della sua apertura, tra commissari speciali e inchieste. Che ruolo hanno infatti certe imprese nella realizzazione di Expo? Perché tutta questa fretta nell'approvazione delle riforme del mercato del lavoro con i due atti del Jobs Act, proprio nell'anno di Expo 2015? Tra cemento, volontari usa-e-getta che reggono l’intero impianto senza retribuzione e tangenti, l’Esposizione Universale sembra la presentazione nefasta di ciò che ci attende ben oltre la metropoli lombarda. Non solo le sue varie articolazioni nelle altre città italiane (Orto Botanico padovano che sarà un fiore all’occhiello del padiglione sulla biodiversità) fanno vedere come Expo si ramifichi, ma l’idea stessa che rappresenta si proietta sul nostro futuro.

#Expofamale a tutti e dovunque, dunque. Cercheremo di mettere a fuoco queste tematiche ed immaginare mobilitazioni e campagne che tocchino tutti questi temi.

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#Expofamale 11/10/2014