Muore Augusto Boal il padre del Teatro dell'Oppresso

10 / 5 / 2009

Quando morì Paulo Freire, grande pedagogista e psicologo brasiliano, suo amico e ispiratore Boal dichiarò: "Sono molto triste. Ho perso il mio ultimo padre. Ora ho solo fratelli e sorelle".
Alla notizia della morte del grande drammaturgo e padre del Teatro dell'Oppresso e figura cardine della cultura sudamericana e mondiale queste parole sono le migliori per ricordare un intellettuale e politico che molto ha influito sui movimenti di resistenza ed emancipazione del continente Sudamericano.
Nato nel 1931 a Rio, entra, appena laureato in contatto con gli ambienti progressisti e riformatori che negli anni cinquanta attraversano gli ambiti culurali e politici del Brasile. Fondatore dell'Arena del Teatro di São Paulo comincia a sperimentare nuove tecniche e forme teatrali che vedono al centro la figura dell'oppresso, i poveri, i bambini delle favelas, i lavoratori, le donne e che mirano all'abbattimento della separazione formale tra attore e spettattore.
Viene arrestato e torturato dalla dittatura militare, è quindi costretto all'esilio prima in vari paesi dell'America del Sud e poi in Europa. Nel 1973 fonda il Teatro degli Oppressi e nel suo esilio lavorerà a formare compagnie teatrali in tutto il mondo fino a promuovere nel 1981 il primo festival internazionale del Teatro dell'Oppresso.
Diventa la figura di riferimento per tutti coloro che si vogliano confrontare con una forma teatrale capace di incidere e partecipare alle istanze politiche e sociali del proprio tempo. Nel 1991 rientra in Brasile e, eletto consigliere comunale per il partito dei Lavoratori a Rio, da vita all'esperianza del Teatro Legislativo vera forma politica di un teatro di ricerca che affianca e accomapagna le lotte e le rivendicazioni dei movimenti sociali brasiliani.
La sua scomparsa ci consegna la figura di un artista e politico complessivo, capace di confrontarsi con le contraddizioni e le istanze dei suoi tempi e di piegare alle esigenze di riscatto e progresso delle parti più invisibili della società anche una forma artistica complessa come quella del teatro adattandola e trasfomandola in uno dei luoghi possibili e non scontati del conflitto sociale e politico.

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Il Teatro dell'Oppresso
Il Teatro Legislativo