Una mostra per raccontare una terra

Mona Hatoum

Alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia fino al 20 settembre

11 / 9 / 2009


Mona Hatoum, palestinese di nascita, è stata segnata da un duplice esilio. Nel 1948 i suoi genitori fuggirono dalla Palestina per stabilirsi a Beirut, dove si sentirono sempre stranieri. Nel 1975 Hatoum si trasferì a Londra e, quando poco dopo scoppiò la guerra civile in Libano, non potè tornare dalla sua famiglia. A Londra studiò belle arti per sei anni... intanto osservava con preoccupazione i conflitti politici e religiosi nel vicino Oriente. Nel 1982 rispose a un massacro in cui morirono oltre 1.000 rifugiati palestinesi con la performance The Negotiating Table. Bendata, avvolta in un foglio di plastica e coperta di interiora di animali insanguinate, l’artista restò distesa su un tavolo per tre ore.. "Ma le vittime non costituiscono un argomento per negoziati: le sedie intorno al tavolo restano vuote".

Pur continuando a sviluppare temi a sfondo politico, agli inizi degli anni Novanta il suo lavoro si orienta verso le installazioni di larga scala, che mirano a impegnare lo spettatore in contrastanti emozioni di desiderio e repulsione, fascino e timore.

 Il lavoro di Mona Hatoum affronta situazioni di emigrazione, incertezza e conflitto attraverso l’impiego di oggetti d’uso quotidiano, trasformati in sculture sconosciute e misteriose.

L’artista riscopre l’intensità e la forza dell’ambiente domestico fino a ricreare nuovi territori attraverso la destabilizzazione di forme familiari come sedie, letti e oggetti di cucina, trasformandone le forme in messaggi…

Alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia la Hatoum presenta una mostra che si snoda tra le sale dell’antico palazzo ove colloca le sue opere che quasi si mimetizzano con l’ambiente circostante.

 Ma le stanze nude dell’ultimo piano del palazzo diventano una sorta di mappa dove l’artista ricrea un'immagine geopolitica della sua terra: Interior Landscape (da cui prende il titolo la mostra), una evocativa installazione  composta da mobili per la camera da letto e da altri elementi di arredo,  esprime il conflitto che esiste tra i sogni e le aspirazioni di un palestinese e la difficile realtà che deve affrontare questo popolo;  Impenetrable, è una delicata, precaria installazione sospesa in mezzo alla stanza e tutta composta di filo spinato. La guerra si nasconde dappertutto: ci sono palline colorate che sembrano quelle dell'albero di Natale e che invece sono granate, c’è una lanterna luminosa su cui si inseguono soldati, c’è una gigantesca collana che sembra un rosario da preghiera ma è fatto con palle di cannone. Nel mondo della Hatoum tutto è incerto, insicuro. Ciò che credi di conoscere nasconde una minaccia: gli oggetti da cucina, ammiccando al Surrealismo, si trasformano in armi, le perline luccicanti diventano ragnatele, tessiture che possono soltanto imprigionare.

Gallery

Mona Hatoum, Measures of Disatnce

Mona Hatoum, installation art