LA ZONA incontra Sherwood

Serata di presentazione de LA ZONA e proiezione video a cura di Fondazione March

19 / 6 / 2010

LA ZONA PER SHERWOOD OPEN ART PRESENTA:

MERCOLEDì 23 GIUGNO 2010 H.20

presso lo spazio Open Live, SHERWOOD FESTIVAL, Stadio Euganeo, Padova

h. 20 APERITIVO/INCONTRO  con LA ZONA

a seguire rassegna video a cura di fondazione march:

pro loco. dimensione territoriale/concettuale

fondazione march ha selezionato alcuni video dal suo archivio, scegliendo quei lavori capaci di esplorare il rapporto tra territorio geografico e territorio concettuale, analizzandone le connessioni con il concetto stesso di luogo, con la sua memoria, con le sue aspirazioni e con il suo rapporto con l' "altrove".

pro loco.dimensione territoriale/concettuale non è un ente ma un lavoro di indagine a favore del territorio, sulla definizione e sulla narrazione di ciò che può essere “luogo”: il locale ed il globale, il rapporto tra surreale e reale, le esplorazioni mentali e gli attraversamenti fisici, sino all’autonomia dalla definizione funzionale.

Alessandro Ambrosini, Fateless

col. 2’41”, Italia 2007

Qualcosa accade e turba un sereno paesaggio di montagna. Improvvisamente appaiono degli spari e degli oggetti fluttuanti, distruggendo la fissità dell’immagine. Dove siamo? Esiste uno sfondo e un accaduto? È l’accaduto che arriva a definirne lo sfondo?

Ana Maria Bresciani, Invece dentro di sé essa cantava

col. 15', Super8 trasferito a video, Italia 2007/10

La storia del lavoro deriva dal desiderio di associare diversi spazi e immergersi nel contesto circostante attraverso le immagini del film. L’artista crea un personaggio che accompagna lo spettatore in un viaggio dove la città e la memoria, l’isola e i suoi confini si confondono l’uno nell’altro sino a dar vita a nuovi spazi possibili. Girato soprattutto in “passo uno”, il film realizza l’idea di un personaggio che si muove tra le fratture del paesaggio, in quegli spazi vuoti – o fotogrammi mancanti – creati dall’estetica delle riprese in super8, dove la frammentazione del movimento crea un’interruzione nella narrazione così come nell’esperienza vissuta.

Nine Budde,

• You and Me

   col. 14’, Italia/Germania 2009

• Shall I ignore the youth?

   col. 9’56”, Italia 2009

I due lavori, indipendenti l’uno dall’altro ma allo stesso tempo comunicanti, si costruiscono sui concetti di spiritualità e di educazione, sul rapporto tra realtà culturali opposte. I video si fronteggiano, mostrando le evidenze di rapporti carichi di contraddizioni e opposizioni e ponendo l’accento su questioni secolari come il bene ed il male, il libero arbitrio, la formazione e la crescita interiore di un individuo.

Nathaniel Katz

Learning How to Milk a Cow from My Father (Imparando a mungere una mucca da mio padre)

col. 11’21”, USA 2007

L’artista ha chiesto al padre, che in passato è stato un fattore, se ricordasse come si munge una mucca e fosse disposto ad insegnarglielo attraverso una conversazione via skype.

Internet e le connessioni web come strumenti di trasmissione di un’esperienza, di un sapere antico che però va al di là della fisicità e del contatto diretto.

Nicola Genovese, Walking

col. 1’36”, Italia 2010

Un lavoro ironico sul tentativo dell’uomo di riunirsi alla natura. Nel periodo della Green Economy, siamo ancora capaci di vivere la natura? La natura è un luogo o definisce un atto che noi compiamo? Che cosa definisce “naturale” un luogo o un atteggiamento?

Pietro Mele, Local boys

col. 7’08”, Italia 2009

Un ritratto di provincia tra noia e violenza latente. Il lavoro si riferisce ad un determinato luogo, ma allo stesso tempo non è rivelata una posizione geografica specifica, rendendo il concetto di local culturalmente condivisibile, perchè non chiaramente decifrabile. Il commento musicale è una citazione da Platoon di Oliver Stone, che accompagna la scena in cui William Dafoe (Elias) è abbandonato dai suoi commilitoni.

Lucilla Pesce, Grazie dei fiori

col. 4'26, Italia 2009

La spiaggia Iride è una struttura balneare in Sardegna costruita negli anni ‘50. Era una destinazione per i turisti di tutto il mondo e teatro di famosi concerti.

Il video indaga il suo attuale stato di degrado e abbandono, accompagnato da una famosa canzone di Nilla Pizzi, cantante italiana molto conosciuta negli anni ‘50 e ‘60, che a suo tempo si esibì nella struttura. La canzone è un dialogo con le rovine dei nostri giorni (i cittadini sono molto vicini alla storia e al prestigio di questo luogo e sono rattristati dalle sue condizioni) e un’eco del passato che si può udire debolmente, portato dal vento, attraverso il tempo, nelle immagini del presente.

Rimas Sakalauskas, Synchronisation

col. 8’04”, Lituania 2009

Un viaggio surreale all’interno della memoria dell’artista del periodo sovietico, quando luoghi, oggetti, immagini dovevano essere suggestivi e rimandare ad un’idea di monumentalità. Il rapporto tra surreale e reale apre un nuovo spazio geografico-temporale simbolico ed inquietante.

Carolina Saquel, Heimatwechsel (Change of home )

col. 3’33’’, Germania 2004

Focalizzato sulla relazione conflittuale tra i concetti di “umano” e “industriale”, il lavoro mette in luce il rapporto tra spazio ed azione, assurdità e nonsense, potenziati dall’uso del loop. Un intervento grafico realizzato sul pavimento di una fabbrica abbandonata rappresenta uno schema architettonico di un tipico edificio cileno. Una metafora sui limiti dello spazio “a misura d’uomo”.

Fondazione March - http://www.fondazionemarch.org