La monnezza de Roma

“Roma come Napoli” svela il malaffare di politica e signori della monnezza della capitale

19 / 3 / 2012

di Antonio Musella

Quando si parla di rifiuti l’immaginario collettivo ci porta immediatamente a pensare a Napoli. Eppure intorno allo smaltimento dei rifiuti si sviluppano affari colossali in tutta Italia.
Roma come Napoli” edito da Castelvecchi, racconta il dramma rifiuti nella capitale, un bubbone pronto ad esplodere nel prossimo futuro. Una vicenda che potrebbe mettere in ginocchio la capitale e l’intero Lazio. Il volume, nelle librerie da poche settimane, è frutto del lavoro di Manuele Bonaccorsi, giornalista di “Left” già autore di “Potere Assoluto” (Edizioni Alegre) che ha raccontato gli affari della cricca di Guido Bertolaso intorno al terremoto de L’Aquila, Nello Trocchia, giornalista de “Il Fatto quotidiano” napoletano e già autore con Tommaso Sodano di “La Peste” (Rizzoli) ed Ylenia Sina, collaboratrice di “Altraeconomia”  ed “Il Manifesto”.
Cosa succederà dopo la chiusura di quel buco nero di veleni rappresentato dalla discarica di Malagrotta?  La gestione commissariale della vicenda rifiuti nel Lazio è oggi nelle mani del prefetto Pecoraro, ma negli anni le amministrazioni dei centro destra e centro sinistra da Badaloni a Storace, da Marrazzo alla Polverini non hanno fatto altro che garantire gli interessi del monopolista Manlio Cerroni, uno dei più grandi magnati dei rifiuti in Italia insieme a Stefano Gavioli.
Il libro ci racconta anche della gestione del Ama, la municipalizzata del Comune di Roma, che sotto l’amministrazione Alemanno, che ne aveva messo a capo Franco Panzironi, ha accumulato 1,3 miliardi di euro di debiti oltre ad essere il principale palcoscenico della Parentopoli romana che ha travolto la giunta Alemanno.
Un sistema di raccolta e smaltimento, quello nella capitale, che per garantire gli interessi di Cerroni e delle sue aziende, ha rinunciato deliberatamente alla raccolta differenziata “porta a porta”. Nella capitale infatti, l’Ama ha deciso di tornare indietro sulla scelta della differenziata, retrocedendo al cosiddetto “sistema duale”. Pare incredibile che nella capitale italiana si decida di abbandonare la differenziata preferendo lo smaltimento in discarica ed i veleni dell’inceneritore di Colleferro e del rigassificatore di Malagrotta sempre di porprietà di Cerroni che gestisce anche la super discarica e due dei quattro impianti di produzione del Cdr della regione.
Affari astronomici quelli della monnezza de Roma che di rinvio in rinvio, di appalto in appalto, hanno portato ad una malfunzione strutturale a cui oggi si prova a mettere una pezza con lo stesso metodo di sempre : nuove discariche e nuovi inceneritori.
In attesa della costruzione di un mega buco dei veleni a Fiumicino, il commissario straordinario Pecoraro vuole costruire due discariche, una a Riano e l’altra a Corcolle a 2 Km in linea d’aria da Villa Adriana dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
Roma come Napoli” racconta delle incredibili audizioni del prefetto Pecoraro presso la commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, della sfacciataggine di Manlio Cerroni nel raccontare pubblicamente i meccanismi di tutela dei suoi interessi.
Come finirà la vicenda rifiuti nella capitale?
Il volume di Castelvecchi, per la collana Rx, aiuta a comprendere la “questione rifiuti” su un territorio che non è stato ancora messo sotto la lente di ingrandimento dai media main stream. Un libro che racconta di come anche la vicenda napoletana non sia frutto di un contesto territoriale di per sè malsano. Intorno allo smaltimento dei rifiuti girano interessi di miliardi di euro ed ogni territorio ha le sue lobbies, i suoi signori della monnezza, la sua politica territoriale corrotta ed asservita. In 12 anni di gestione commissariale dei rifiuti a Roma, nessun intervento strutturale è stato fatto. Per 12 lunghi anni non si è fatto altro che garantire i profitti di Manlio Cerroni e delle sue aziende.
A Roma come a Napoli appunto.
A Riano come a Villa Adriana sono nati comitati di cittadini che si oppongono al piano rifiuti del commissario straordinario Pecoraro. Comitati, che si battono contro le discariche e gli inceneritori e che reclamano l’applicazione di un piano alternativo dei rifiuti che parta proprio dalla raccolta differenziata “porta a porta” nella capitale e che sostituisca a discariche, inceneritori e gassificatori, il trattamento a freddo.
Esperienze di protagonismo sociale sui territori che meritano attenzione e sostegno. Il lavoro di Bonaccorsi, Sina e Trocchia serve anche a questo.