Arte e sessualità

Il sesso alle donne

Incontriamo Signe Baumane, autrice di Teat Beat of Sex, serie di cortometraggi che raccontano il sesso delle donne

16 / 9 / 2009

Non ci saremmo mai aspettate di entrare in sala alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli autori e imbatterci in questi piccoli gioielli animati. Quindici episodi, di meno di due minuti l'uno per raccontare la sessualità del punto di vista delle donne, in modo ironico e intelligente. Sono i cortometraggi che compongono l'opera “Teat Beat of Sex” dell'artista lituana emigrata a New York, Signe Baumane, e prodotti dalla Pierre Poire Productions che ha in sé un pezzo di Italia. Questi brevi corti hanno la capacità di trattare argomenti a volte tabù con ironia e semplicità e in forma educativa.


La protagonista è Cinthya, la tipica ragazza della porta accanto, doppiata dall'autrice stessa, che racconta le sue esperienze sessuali: dalla prima volta che ha visto un pene, ai rapporti orali, la masturbazione, il sesso anale fino al tema della verginità. Con irriverenza e simpatia vengono trattati temi di cui le donne spesso non parlano, a volte per pudore, spesso per convenzione sociale raccontando esplicitamente di come le donne possano cercare e trovare piacere fisico. Il piacere femminile si sa, è sempre negato,  nascosto, non rappresentato nelle immagini convenzionali intrise di stereotipi maschili. Le donne della tv, del cinema classico, delle riviste patinate spesso ricalcano perfettamente i desideri degli uomini, “Teat beat of Sex” rovescia tutto questo e lo fa sicuramente in modo non convenzionale. Abbiamo incontrato l'autrice Signe Baumane, ancora in Italia per presentare il suo lavoro anche Roma e Firenze. Con lei abbiamo parlato di sessualità, femminilità e di come l'arte possa cambiare il mondo.

Come è nata l'idea di realizzare una serie di corti sulla sessualità femminile?
Non sono stata animata da un'alta missione, semplicemente mi diverto a parlare di sesso. Penso che noi donne non parliamo abbastanza di sesso nonostante sia un argomento che attira molta attenzione. Ovviamente fare film sul sesso è ben diverso che parlare di sesso. Sei dei 14 film che ho fatto sono sul sesso, l'animazione mi consente anche di avere un approccio ancor più ironico e divertente.

Cosa significa per una donna parlare di temi come la sessualità che sono considerati per certi versi ancora tabù?

L'educazione che abbiamo avuto come donne è stata quella di non parlare di questi argomenti, di non dire parolacce per esempio, ma di essere sempre carine. C'è una paura indotta nei confronti delle donne che parlano di sesso che spinge a considerarle e dipingerle come donne che vanno con tutti gli uomini e la linea tra quello che potevi fare e non fare in quanto donna è sempre stata molto chiara. Adesso credo che questa linea si stia spostando, la società incoraggia le donne a parlare di sessualità, penso ad esempio all'effetto della serie TV Sex and The City. Non paragonerei il mio progetto a Sex and the City, tuttavia entrambi incoraggiano le donne a parlare di sessualità. E' molto importante che le donne facciano questo sempre di più perché quando le donne parlano di sesso tra loro scoprono cose completamente nuove, è un modo per approfondire la  conoscenza e già questo è positivo.

Pensi che parlare e rappresentare il sesso dal punto di vista femminile sia anche un mezzo per l'emancipazione delle donne? L'emancipazione si raggiunge anche attraverso un discorso femminile sulla sessualità?

Certamente.  Credo che l'emancipazione si raggiunga nel momento in cui ogni donna riconosce pienamente il suo potenziale intellettuale, emozionale, sessuale. Da un lato esiste una spinta nella società che nega questa potenza alle donne, dall'altra c'è un atteggiamento femminile suscettibile del giudizio maschile che le spinge a conformarsi all'immagine della donna definita dallo sguardo maschile, ad esempio tette grosse e tacchi alti. Si raggiunge a mio avviso l'emancipazione quando le donne fanno esattamente quello che desiderano, nel sesso, così come nell'immagine che scelgono di avere.

Ha portato questo lavoro in giro per il mondo, quali sono state le reazioni?

Abbiamo avuto un'ottima reazione da parte del pubblico, che però era un pubblico selezionato, speciale, in quanto Teat Beat of Sex è stato proiettato finora solo ai Festival di Cinema, dove l'audience si aspettava un prodotto divertente, sarcastico, strano, non conformista. In alcuni casi ci sono state persone che si sono alzate durante la proiezione perché forse era troppo per loro. Comunque è il film per cui ho ricevuto più incoraggiamenti.

E come sono statele reazioni nel nostro paese alle proiezioni?

Ho percepito un'atmosfera eccitata al Festival di Venezia a proposito del mio film, sentivo la gente dire “oh mio Dio, parla di sesso!” però la reazione del pubblico in sala è stata forse un po' fredda, molto silenziosa, mentre al Berlino Film Festival c'è stata una vera e propria ovazione.
A Roma invece il pubblico mi è sembrato estremamente attento e onesto, hanno sottolineato con gli applausi alcuni passaggi e molte donne mi hanno ringraziato per aver espresso le mie idee sul sesso.

Secondo te l'arte delle donne può avere un ruolo speciale nel sollevare il tema della sessualità femminile in un contesto in cui questo è negato e percepito solo attraverso una prospettiva maschile, che rappresenta il corpo della donna come oggetto?

Credo che l'arte abbia effettivamente il potere di rompere i muri, creare nuovi spazi, trasformare le cose. Percepisco l'arte come un motore che può avviare nuovi processi, tuttavia ci sono altre forze che intervengono, come le leggi e la politica. Quindi l'arte può ispirare e indicare dei sentieri... Quando J. W. Bush è stato rieletto nel 2004  io abitavo già a New York e mi sono detta: “devo restare qui, non solo per votare la prossima volta ma soprattutto per cercare di usare la mia arte a far cambiare idea alla gente, e anche se con il mio lavoro artistico ho cambiato idea ad una sola persona va bene, significa che comunque l'arte ha un impatto sui ragionamenti.






Intervista a Signe Baumane autrice di Teat Beat of Sex

Teat Beat of Sex - Trailer