"Il Combattente - Storia dell'italiano che ha difeso Kobane dall'Isis"

Giovedì 25 [c/o Cso Pedro di Padova] e venerdì 26 febbraio [c/o Laboratorio Morion di Venezia] si terranno le prime due presentazioni a Nord-Est del libro di Karim Franceschi - edito da Rizzoli - in compagnia dell'autore e promosse dall'Associazione Ya Basta!Êdî Bese!

23 / 2 / 2016

Due appuntamenti importanti per avere l'occasione di ascoltare direttamente dalle parole di Karim, nostro compagno e militante dei Centri Sociali delle Marche, la sua esperienza al fronte per combattere contro l'avanzata del Califfato Nero lo scorso gennaio 2015. Una decisione presa dopo aver partecipato alla #StaffettaSuruç sul confine turco-siriano e aver visto con i propri occhi cosa stava succedendo in qui territori.

La storia di Karim però non si ferma semplicemente al resoconto di tre mesi trascorsi tra ardue battaglie: vuole piuttosto aprire una riflessione sul dramma di uno scontro che ormai ha travalicato i confini della Siria e del Medio Oriente, per diventare attualità anche nel mondo occidentale. Si vuole restituire una narrazione non tossica e permeata dalle forze politiche di cosa realmente è accaduto e sta succedendo ancora in quei territori. La conquista di Kobane è, infatti, il fulcro per capire la forza di questi popoli che hanno saputo superare l'idea stessa di Stato, proponendo un nuovo paradigma politico, rivoluzionario, capace di scombinare tutti i disegni egemonici non solo dell'area ma anche del mondo occidentale. Kobane ritorna anche in questo libro come un precedente importante, che ha dato coscienza ed ha aperto gli occhi al popolo curdo stesso. La resistenza della città al confine turco-siriano ha creato un immaginario politico e culturale, ma ha gli dato anche la forza per non abbassare la testa, tanto che dopo la vittoria di Kobane abbiamo assistito ad altre importanti conquiste: da Hassakah a Shengal, passando per la continua e costante ripresa di villaggi e città nelle pianure desertiche del nord della Siria, alla più recente vittoria a Tishrin e il passaggio dell'Eufrate, mettendo così nel mirino Jarabulus e le ultime roccaforti del Califfato a ridosso del confine turco, sino alla liberazione – pochi giorni fa – di Shaddadi.

Con Karim vogliamo però parlare anche di come la guerra dal fronte siriano sia trasbordata anche in paesi limitrofi, di come la guerra che l’Isis porta avanti contro i curdi, sia la stessa che la Turchia porta avanti contro il Kurdistan. 

Ora se da una parte ci sono le prove che comunque la Turchia di Erdogan abbia spesso chiuso un occhio sul passaggio dei militanti dell’Isis, dall’altra è innegabile l’attacco sempre più serrato che si sta compendo nel Kurdistan Bakur: il numero inverosimile di arresti legati alle operazioni di polizia; l'imposizione di regime di coprifuoco in quartieri e intere città, come Diyarbakir e Cizre solo per citarne due esempi clamorosi, il silenziamento della stampa e il controllo di flussi migratori sono solo alcuni esempi che espletano l’inversione di strategia che si ricollega a contrastare apertamente la vittoria di Kobane e tutte le altre vittorie che il popolo curdo ha saputo conquistare negli ultimi mesi.

Kobane è stata distrutta per impedire che le persone potessero viverci o tornarci: Amed, Sirnak, Cizre, Silvan, Nusaybin, Derik, Sur, Varto altrettante città nel sud-est della Turchia rase al suolo dall’esercito. Stessa strategia, quella di Erdogan e di Daesh.

Attraverso i racconti di Karim vogliamo quindi porre l’accento su quanto sta succedendo in una dinamica così lontana, ma allo stesso tempo in un territorio così vicino, vogliamo denunciare quanto le scelte politiche scellerate della "democratica" Turchia – avallata e coperta dalla vecchia signora Europa – stiano cercando di mettere in ginocchio un esperimento di società che invece vorremmo nel nostro piccolo riprodurre, vogliamo dire che eravamo Kobane un anno fa e lo siamo tuttora.

25 Febbraio 2016 - Cso Pedro - Padova - inizio ore 20:30

26 Febbraio 2016 - Laboratorio Morion - Venezia - inizio ore 18:30