Giovedì 29 Agosto Festival No Dal Molin : vestiamo vintage

Giovedì 29 Agosto si terrà al Festival NoDalMolin l’evento più disatteso dell’anno: l’#OccupyPasserella, una sfilata tutta particolare, che vedrà tornare sul palco gli abiti delle proteste dagli anni Sessanta in avanti, fino a poco prima degli anni di piombo. Ci saranno gli operai che occuparono le fabbriche a Vicenza alla fine degli anni Settanta, i figli dei fiori, le femministe, i contestatori sudamericani, gli antimilitaristi.

28 / 8 / 2013

Giovedì 29 Agosto si terrà al Festival NoDalMolin l’evento più disatteso dell’anno: l’#OccupyPasserella, una sfilata tutta particolare, che vedrà tornare sul palco gli abiti delle proteste dagli anni Sessanta in avanti, fino a poco prima degli anni di piombo. Ci saranno gli operai che occuparono le fabbriche a Vicenza alla fine degli anni Settanta, i figli dei fiori, le femministe, i contestatori sudamericani, gli antimilitaristi.

Scopo della sfilata non è solo rievocare i tempi andati, ma fare riflettere sull’utilità dell’aprire gli armadi e utilizzare gli abiti che già abbiamo, senza farci imporre le mode e farci influenzare dal consumismo. Scoprire quanto può essere divertente indossare abiti di quando eravamo più giovani o dei nostri genitori.

Carlo Presotto, attore e drammaturgo, presenterà la sfilata. L’evento non è stato ideato e organizzato da una sola persona o da un piccolo gruppo, ma è stato un lavoro collettivo che ha messo insieme diverse generazioni. Ed è proprio questo il maggiore successo della sfilata, secondo Presotto: ha avvicinato i “testimoni oculari”, chi negli anni Sessanta partecipava ai movimenti, a chi è nato molti anni dopo. “I primi all’inizio erano restii a sfilare, ma con il tempo si sono lasciati coinvolgere nel progetto e hanno fatto uscire dalle soffitte delle cose incredibili! I più giovani invece da subito hanno preso la cosa con entusiasmo e si sono divertiti a rivedere le mode del passato con lo sguardo di oggi”.

Durante la sfilata Carlo Presotto presenterà alcuni personaggi dell’epoca, da Janis Joplin a Pablo Neruda, per citarne alcuni, e racconterà aneddoti divertenti. Perché la sfilata sarà incentrata sull’ironia. Ironia non perché i movimenti dagli anni Sessanta in poi fossero da prendere sottogamba, ma perché “si deve guardare alla storia con il distacco che deriva dal passare del tempo”, dice Presotto. “Questa distanza ci permette ora di vedere cos’era veramente importante all’epoca e cosa invece era un effetto delle emozioni e dell’entusiasmo del tempo e oggi ci fa sorridere”. 
Ci saranno varie sorprese alla sfilata, e il pubblico sarà chiamato a partecipare. Se per una sera avete voglia anche voi di tornare negli anni Settanta, aprite i bauli e indossate pantaloni a zampa e camicie a fiori per venire al Festival!