dalla redazione di "Blowbook" - Sherwood.it

Franco Quinto - Friederich Dürrenmatt

"Le grandi ricchezze sono fatte di infamie, le piccole di porcherie" (H. Becque)

Utente: chicca
25 / 9 / 2012

Nel 1959, a Zurigo, andava in scena la prima di Frank der Fünfte – Oper einer Privatbank di F. Dürrenmatt. Mai riproposto in volume singolo in Italia, il testo esce oggi in libreria per  i tipi di marcos y marcos, e letto nel 2012 non può non far sorgere legittimi sospetti sulle doti profetiche possedute dal geniale drammaturgo e romanziere svizzero.Sorta di esemplificazione in forma drammatica del celebre motto brechtiano “Che crimine è rapinare una banca in confronto a fondarne una?”, quest’opera in quattordici scene racconta la storia della dinastia dei Franchi, celebre famiglia di banchieri privati dal passato glorioso ma ora a un passo dalla rovina. E dire che Franco Quinto, l’attuale proprietario, ce l’ha messa proprio tutta per far prosperare i propri affari: non si contano negli anni truffe, corruzioni, rapine ai danni di clienti e dipendenti, il tutto non senza una generosa quantità di omicidi a oliare il meccanismo del profitto. Eppure Franco non ha la stoffa del capostipite che aveva fondato il suo patrimonio sul commercio degli schiavi o del nonno che aveva spolpato la Cina e Hong Kong, ed è perfino costretto a simulare la propria morte (il cadavere sarà opportunamente rimpiazzato da quello di un cassiere) per non finire in bancarotta. Fra il padrone e i pochi dirigenti rimasti si scatena una guerra senza esclusione di colpi: tutti soffrono di ben pochi rimorsi, tutti tengono nascoste ovunque copie della chiave della cassaforte e nessuno ha intenzione di investire i propri risparmi “onestamente” guadagnati nel salvataggio dell’impresa, come ora esige Franco Quinto. La salvezza per la banca arriverà grazie ai rampolli della famiglia Franco, Herbert e Franziska, che nei loro esclusivi college hanno imparato che il padre con i suoi delitti volgari non era che un dilettante: il vero successo si ottiene “lavorando legalmente con brutale onestà”, con crimini di ancor più larga scala, quelli perfettamente legali, senza bisogno di sporcarsi le mani come un qualunque gangster.Dürrenmatt, come suo solito, ha confezionato una piéce lucidissima e ferocemente allegra nel fare a pezzi la morale borghese del suo Paese, la Svizzera, alla metà del secolo scorso; ma, come chiunque può giudicare, ancora oggi l’apologo di Franco Quinto è attualissimo per noi, impantanati fra spread, recessione e litanie varie sui sacrifici, e racconta una verità disturbante e fondamentale sulla follia del finanz-capitalismo, qui messo a nudo nei suoi gangli più inconfessabili.

di Francesco Lubian per "Blowbook"