Dossier "Un anno di CasaPound a Trento: storie di squadrismo, propaganda e blackout mediatici"

A cura dell'Osservatorio contro i fascismi del Trentino AA Sudtirol

6 / 3 / 2015

Il dossier, partendo dal livello nazionale, va ad analizzare la nascita e lo sviluppo di CasaPound a Trento, evidenziando i legami con la politica nostrana e le numerose violenze che si sono verificate dall’apertura della sede “il Baluardo” fino ad oggi (Marzo 2015).

Il dossier, realizzato dall'Osservatorio contro i fascismi del TAAS e scaricabile quì a lato, non intende essere una cosa definitiva, ma in costante aggiornamento.

Di seguito l'introduzione.

Trento è una città antifascista. Non è necessario ricordare ancora una volta che la nostra è una città medaglia d'oro alla resistenza o che più recentemente partiti e movimenti xenofobi hanno attecchito qui molto poco rispetto a quanto avvenuto nella maggior parte del territorio nazionale.

Seppur con le sue contraddizioni e ruvidità, Trento è un territorio che nel corso degli anni si è contraddistinto per la capillare diffusione di associazioni di volontariato, spesso impegnate alavorare con rom e migranti, per la presenza di movimenti sociali e gruppi di cittadini attivi inlotte sociali finalizzate all'allargamento dei diritti civili e sociali e, più in generale, per un climacittadino ben lontano dall'essere investito dai venti dell'odio che spesso hanno attraversato altreregioni del nord. Non è quindi nostra intenzione dare una visione eccessivamente allarmista di quanto sta succedendo nella nostra città, alla base della scelta di scrivere questo dossier, però, vi è una forte preoccupazione dettata da un insieme di avvenimenti che la hanno interessata e che, spesso, non hanno trovato un'adeguata attenzione da parte di media e istituzioni locali.

E' toccata a noi, quindi, la responsabilità di cercare di mettere in ordine quanto avvenuto negli ultimi tempi da quando CasaPound ha aperto la sua sede, Il Baluardo, a Trento. Se CasaPound era già presente da qualche tempo sul territorio trentino, l'apertura di una sede stabile ha comportato l'esplosione di un’ondata di violenza che ha visto come protagonisti i militanti del Baluardo. Come si vedrà, la violenza è stata utilizzata nel tentativo di addomesticare una città orgogliosamente antifascista e, in particolare, di mettere a tacere chi si è opposto fin dai primi momenti all'insediamento di un'organizzazione apertamente xenofoba, razzista e sessista che poco ha che vedere con la nostra comunità. Con il suo operato CasaPound ha cercato di limitare l'agibilità della città ad una parte della popolazione, da attivisti antifascisti e antirazzisti fino a migranti, studenti e artisti, in questo primo anno di attività i militanti casapoundini hanno pianificato ronde e aggressioni per intimidire tutti coloro che non rientrassero nei loro ristretti schemi mentali.

Proprio per queste ragioni CasaPound si è rivelata quello che tutti noi sapevamo fin dall'inizio: un gruppo fascista che pratica la violenza organizzata e che è incompatibile con una città accogliente, solidale e democratica qual è Trento. A lasciarci stupiti e a convincerci definitivamente dell'urgenza di un dossier informativo su fatti, eventi e strategie che hanno caratterizzato la presenza di CasaPound a Trento e, più in generale, nella nostra regione, è stata l'indifferenza mostrata da una parte dei media verso le violenze perpetuate dal gruppuscolo fascista che, in qualche caso, si è trasformata in qualcosa molto simile alla complicità.

Il presente lavoro, però, non vuole essere solo un lavoro informativo di denuncia, ma si propone anche come uno strumento per comprendere le strategie di CasaPound attuate al livello locale e nazionale, per continuare a costruire nella maniera più efficace possibile un movimento di opposizione politica a tale realtà. Perciò non troverete solo una narrazione dei principali eventi politici e di strada che hanno visto coinvolti i neofascisti di CasaPound, ma anche un'analisi delle strategie politiche e delle logiche d'azione che hanno guidato l'operato dell'organizzazione neofascista nel corso del tempo.

Per mostrare le nefaste conseguenze dell'insediamento di CasaPound a Trento è stato sufficiente nella maggior parte dei casi usare fonti giornalistiche e servirsi delle informazioni fornite daCasaPound stessa. Qualche volta, però, al fine di fornire una visione completa dei fatti siamo dovuti ricorrere a testimonianze dirette e a documenti di denuncia prodotti da realtà locali antifasciste. Attraverso questo insieme di fonti si è prodotto un documento che inizia tratteggiando le principali caratteristiche di CasaPound al livello nazionale, per poi passare a descrivere le strategie politiche e gli eventi di cronaca che hanno caratterizzato CasaPound in regione e, in seguito, a Trento. Per finire si compieranno alcune riflessioni sui modi in cui i media locali hanno trattato il fenomeno CasaPound sul nostro territorio.

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Pagina FB: Osservatorio contro i fascismi Trentino Alto Adige / Sudtirol

Un anno di CasaPound a Trento: storie di squadrismo, propaganda e blackout mediatici (aprile 2015)