Discorso sul colonialismo

un libro di Aimé Cèsaire

26 / 3 / 2010

 Discorso sul colonialismo

seguito da Discorso sulla negritudine

introduzione e cura di Miguel Mellino

 Postfazione di Boris Diop

Il libro Discorso sul colonialismo è sicuramente uno dei testi politici più significativi del Novecento. Apparso per la prima volta nel 1950, ma ristampato a Parigi nella sua versione più nota nel 1955, il discorso di Aimé Césaire ha profondamente influenzato diverse generazioni di attivisti in tutto il mondo. La sua denuncia del sistema di dominio economico e culturale alla base del colonialismo costituì infatti un punto di riferimento fondamentale non solo per le lotte anticoloniali in Africa, in Asia e nei Caraibi, ma anche per i movimenti politici più radicali degli anni Sessanta e Settanta nel continente latinoamericano così come per i gruppi maggiormente impegnati negli Stati Uniti nella conquista dei diritti civili e nello sviluppo del Black Power. Ma non solo. Portando alla luce la "concezione ristretta e limitante, parziale ed esclusiva e, tutto sommato, odiosamente razzista" dell'uomo alla base di molti dei testi più importanti della cultura umanistica europea del suo tempo, Discorso sul colonialismo finiva per gettare le basi di quello che qualche anno dopo sarebbe diventato un nuovo tipo di pratica critica e di analisi testuale: la "teoria del discorso coloniale". 

 Principale ispiratore della poetica della negritudine, autore di importanti studi storici sulla schiavitù e sul colonialismo e di alcune tra le opere teatrali più originali riguardanti i problemi inerenti alla decolonizzazione e alla produzione di una nuova soggettività culturale postrazziale, Aimè Césaire è sicuramente uno dei protagonisti principali del pensiero anticoloniale del Novecento e un anticipatore di molti dei temi oggi al centro della critica postcoloniale.L'autoreAimé Césaire (Martinica 1913-2008), poeta, drammaturgo e leader politico martinicano di lingua francese. Personalità tra le più importati dell'anticolonialismo e autore di riferimento degli attuali studi postcoloniali. Tra le sue opere più celebri, recentemente tradotte anche nel nostro paese.