Dall'Italia alla Patagonia, l'imprenditoria pericolosa di Benetton

Un ciclo di incontri da martedì a domenica, da Vicenza a Ferrara, passando per Trento, Treviso e Jesi.

14 / 10 / 2018

Che cos'hanno in comune Italia e Argentina? Cosa lega le lotte dei mapuche in Patagonia e dei movimenti dal basso del nostro Paese? Il modello di capitalismo estrattivo così pervasivo nella quotidianità del sud del mondo, ma anche nelle nostre stesse vite, violento e repressivo, incarnato oggi perfettamente dal Gruppo Benetton, trova un facile bersaglio in Patagonia, un territorio ricchissimo di risorse naturali, strappate a qualsiasi costo alla "gente della terra" che ancestralmente se ne prende cura e la difende dall'annientamento. 

Un territorio inoltre dove gli Stati Uniti stanno per costruire tre nuove basi militari, strategicamente posizionate per il controllo delle risorse naturali necessarie agli interessi del capitalismo estrattivo, autorizzate dal governo argentino come operazione di sicurezza contro un fantomatico nemico interno. 

La terra di Facundo Jones Huala, estradato illegalmente l'11 settembre con una grave violazione dei diritti umani. 

La terra di Santiago Maldonado e Rafael Nahuel, assassinati un anno fa, per i quali non smetteremo mai di chiedere verità e giustizia. 

Di questo e molto altro parleremo nell’incontro che vedrà protagonisti Mauro Millán, lonko (guida spirituale) della Comunità Mapuche Pillan Mawiza (Corcovado, Chubut), fondatore dell’organizzazione di comunità Mapuche e Tehuelche ‘11 de Octubre’ e della Radio Comunitaria Mapuche Petü Mogeleïñ, Ana Margarita Ramos, antropologa e ricercatrice del CONICET (Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas).

È necessario collocare il contesto storico del popolo Mapuche in relazione con la formazione dello stato Argentino, tenendo conto dei passaggi e discriminanti con i quali si esclusero o inclusero i mapuche in Argentina: una vasta landa di terre e risorse contese, un razzismo strisciante usato dal Governo - da sempre - come alibi per espropriare i territori occupati. Alla storia ufficiale si oppongono le memorie tramandate per generazioni nelle forme in cui l'arte verbale Mapuche ha raccontato le sue storie vere.

In questo paradigma, il territorio condivide alleanze indissolubili con il popolo mapuche per affrontare congiuntamente le minacce di un sistema di sfruttamento e di morte. Questa visione del mondo non solo ha mostrato di essere antagonistica agli interessi capitalisti delle imprese estrattive multinazionali e/o statali, ma li ha anche contrastati di fatto. Per questo, le fucine di questa economia neoliberale del mercato risposero alterando la realtà, e concretizzando per mezzo del governo un programma di criminalizzazione, persecuzione politica e morte verso il popolo mapuche.

Martedì 16 ottobre a Vicenza – CS Bocciodromo Vicenza, ore 20:30

Mercoledì 17 ottobre a Trento – Centro Sociale Bruno, ore 20:30

Giovedì 18 ottobre a Treviso – Cso Django Treviso, ore 20:30

Venerdì 19 ottobre a Jesi (AN) – Sca TNT ore 18:30

Sabato 20 ottobre a Ferrara – Factory Grisù, ore 18:00