Copyleft, festival di cultura libera

10 / 9 / 2009

Parte domani la terza edizione della kermesse. Dibattiti e workshop sulla libertà d'informazione ai tempi del web e sull'uso istituzionale del software open source. Tra gli ospiti Wu Ming e Giuseppe Palombo

Condividere la conoscenza. Torna dall'11 al 13 settembre il Copyleft Festival, la kermesse dedicata alla libera diffusione della cultura che per il terzo anno consecutivo è organizzata ad Arezzo dall'Associazione InProspettiva. Tra i temi degli incontri la libertà d'informazione attraverso il web, il rapporto tra le associazioni degli autori e le licenze Creative Commons, l'uso istituzionale di software libero. Una panoramica a trecentosessanta gradi per quella che in sole tre edizioni è diventata una delle manifestazione di riferimento nel campo dell'open culture nel nostro Paese.

Incontri, dibattiti e presentazioni per fornire chiavi d'accesso alle problematiche dell'attualità digitale. Ma anche retrospettive che in nome del libero accesso all'informazione e alla cultura cercano di offrire nuovi punti di vista su alcuni nodi irrisolti della storia recente. Come il rapporto tra Stato e Chiesa, i fatti della scuola Diaz al G8 di Genova, l'11 settembre 2001, la resistenza partigiana e l'attentato del 27 maggio 1993 a Firenze in via dei Georgofili. Tutto proposto attraverso la maggiore interazione possibile tra approfondimento accademico e spettacolo.

Nato negli anni '70 in ambito informatico per definire un modo di diffusione del software open source, il Copyleft è con gli anni passato a designare un intero movimento culturale di critica al diritto d'autore. Da Linux e Wikipedia alle librerie libere e alle case discografiche open come la Medusa Records. Un movimento che coinvolge sempre più autori in campi differenti. Celebri le posizioni dell'autore dell'Alchimista, Paulo Coelho, che di recente ha annunciato la pubblicazione solo su internet di tre libri i cui diritti non saranno venduti a nessuno. O il caso dei Radiohead che, proprio per denunciare il ruolo sempre più invasivo della case discografiche sulle opere dei musicisti, pubblicarono nel 2007, in download gratuito, il loro album In Rainbows. Il copyleft è oramai una valanga che dai laboratori informatici si diffonde a tutti i campi dell'espressione umana. Per combattere la proprietà privata della conoscenza e dell'arte.

Quello della letteratura aperta è un versante che in Italia è incarnato da Wu Ming. Un collettivo di scrittori, autori del romanzo Q, che distribuiscono gratuitamente online le versioni integrali dei loro lavori. La lettura di Previsioni del tempo sarà, domenica 13, una dei momenti culminanti del Copyleft Festival. Che inizia l'11 settembre con "Karemaski, questo sconosciuto", un workshop in cui il fumettista Giuseppe Palumbo e lo scrittore Matteo Casali indagheranno attraverso la scrittura fumettistica la vita del rivoluzionario russo Aleksandr Ilic Karemaski. Sempre Palombo darà vita ad Action 30, un action painting sulle nuove forme di omologazione. Altro tema d'attualità che verrà affrontato al Copyleft Festival è l'uso di software open source nella pubblica amministrazione italiana. Un tema nebuloso, visti i pochi studi specifici, ma che da alcuni anni viene considerato con attenzione. Nel nostro Paese il lavoro di monitoraggio è affidato all'osservatorio Open Source del Centro Nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione. Dove si propongono nuovi modelli di sviluppo che, seppur lentamente, si stanno diffondendo anche in Italia. Da menzionare il caso del comune di Udine che dall'inizio di quest'anno utilizza software aperti per la gestione degli asset informatici delle proprie strutture amministrative.

Al Copyleft Festifal sarà fornita una dimostrazione delle possibilità dell'open source grazie al nuovo servizio gratuito di accesso alla rete wireless del comune di Arezzo, sui cui terminali è installato il sistema operativo Linux. Tutti i partecipanti al Festival potranno richiedere una password per connettersi ad internet gratuitamente. Tra gli altri appuntamenti del Festival "Corti in Creative Commons", un concorso tra cortometraggi distribuiti con licenze aperte, e la tavola rotonda "Siae e Creative Commons: un binomio possibile?", un dibattito durante il quale esperti del settore si interrogheranno sulla possibilità di coniugare la difesa dei diritti degli autori con le modalità di distribuzione aperta delle opere.

Infine "The Left Side of the music", incontro con i responsabili della Net Label, Sub Terra, uno dei primi contenitori italiani di materiale musicale copyleft.

Il programma completo sul sito del Festival.

Fonte: Repubblica 10.09.09