Cella. Strutture di emarginazione e disciplinamento

una mostra al Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande a Trastevere

12 / 11 / 2009

Cella

Strutture di emarginazione e disciplinamento

Le questioni connesse all'emarginazione caratterizzano qualsiasi società umana. Gli asili per i poveri e i lazzaretti per i lebbrosi nel medioevo, gli istituti di rieducazione e le case di reclusione dei tempi moderni, i lager, le caserme, gli insediamenti di containers, tutti sono finalizzati alla segregazione ed al controllo ravvicinato. Ma anche conventi ed eremi perseguono lo scopo di segregare dalla società e la cella ne e' lo strumento spaziale. Ma anche conventi ed eremi perseguono lo scopo di isolare dalla società e la cella, quale unità spaziale piu' piccola, nel corso dei millenni ricorre sia negli edifici di culto che in quelli profani. Emarginazione significa in qualche modo anche inclusione. Alle forme di emarginazione sociale fanno riscontro forme architettoniche specifiche di reclusione, che nel corso dei secoli hanno subito mutamenti minimi. Il loro scopo e' una sorveglianza piu' efficiente possibile data dal ritmo di elementi identici per forma, immancabilmente ordinati ad angolo retto. L'architettura dello sguardo coatto e' da sempre un elemento imprescindibile delle strutture di cui trattasi, a partire dagli istituti di reclusione ai conventi, alle strutture militari, agli insediamenti per gli operai dell'industria del XIX secolo e, da ultimo, agli insediamenti di containers per profughi o immigrati dei nostri tempi. Michel Foucault nel 1975 nella sua opera -Sorvegliare e punire- ha richiamato l'attenzione sulla nascita della prigione moderna e, riferendosi alla società civile, ha parlato di una rete incipiente e imperversante di celle impenetrabili. A parere di Foucault la disciplina consiste nella certezza di essere osservati. In questo contesto un elemento pure essenziale e' la separazione degli internati per sesso come lo sono anche l'idea della sorveglianza e del controllo. In tutto cio' il concetto di disciplinamento in ossequio alle virtu' borghesi riveste un ruolo peculiare. Al contempo l'emarginazione sociale implica di volta in volta fenomeni culturali nuovi, diversi, che possono assumere una valenza e ripercussioni sulle forme espressive culturali della generalità.


 Gli edifici del Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande a Trastevere costituiscono un esempio ideale. Le diverse funzioni cui hanno assolto nel corso dei secoli sono sempre state finalizzate alla segregazione e alla sorveglianza, con inesorabile divisione per sesso: asilo per i poveri, ospedale, istituto riformatorio per i minori e carcere. Questo poderoso complesso architettonico di sorveglianza, realizzato nelle sue parti piu' significative da Carlo Fontana tra il 1686 e il 1715 sotto i Papi Innocenzo XI, Innocenzo XII e Clemente XI, e' unico nel suo genere in Europa. La parte relativa all'ex Casa di correzione (1701 - 1704), eretta per essere destinata a carcere minorile, e' il primo edificio con soluzione planimetrica a celle: una struttura pionieristica nella storia dell'architettura, che, grazie ad importanti pubblicazioni coeve, ha funto da prototipo ed ispirazione a livello europeo.


 Appunto nell'ex casa di correzione dal 5 al 28 novembre 2009 si tiene il progetto di mostra -cella-, nel quale 38 artisti di fama internazionale occupano con le loro opere le singole celle ed il refettorio, divisi rigorosamente per sesso in ottemperanza alle specifiche della struttura architettonica. Al centro del loro interesse non vi e' la forma espressiva mediatica, bensi' il contenuto. Vi sono video, filmati, fotografie ed istallazioni come pure opere scultoree, di pittura e di grafica. I cardini sono la cella, intesa come luogo piu' piccolo possibile per l'esistenza umana, e i possibili mondi artistici contrapposti. Artisti di significato centrale nel panorama artistico contemporaneo quali Pipilotti Rist, Matthew Barney, Jannis Kounellis, Giuseppe Penone, Gerwald Rockenschaub, Lois e Franziska Weinberger, Milica Tomic, Lucilla Catania, Daniel Richter, Flatz o Gregor Schneider sono rappresentati con opere di grande suggestione. Oltre a questi, ancora molti altri artisti, altrettanto significativi, concorrono a formare un consesso d'eccezione. La sinergia luogo-opera d'arte consente al visitatore di sperimentare convergenze e fratture. Il concetto informatore della mostra opera inducendo un'incertezza calcolata, rinuncia ad allestimenti esosi e confida nella forza e nel potenziale del luogo e delle opere concepite ad hoc per esso. In parallelo all'attività degli artisti, scienziati ed esperti di diverse discipline (storia dell'arte, teologia, filosofia, sociologia, teoria dell'architettura, storia, medicina e teoria della mediazione artistica ed espositiva) si occupano del tema -cella-.

Artisti:

 Ingmar Alge, Dornbirn; Angelo Aligia, Diamante/Roma; Matthew Barney, New York; Gottfried Bechtold, Bregenz; Fatima Bornemissza, Innsbruck; Tania Bruguera, L'Avana/Chicago; Lucilla Catania, Roma; Thomas Feuerstein, Wien; Flatz, Monaco; Rainer Ganahl, New York; Morto da Goffezza, Napoli; Morto da Goffezza Il Giovane, Palermo; Marcel Hiller, Münster; Zenita Komad, Vienna; Jannis Kounellis, Roma; Annja Krautgasser, Vienna; Maria Kristof, Roma; Carla Mattii, Ferno; Yves Netzhammer, Zurigo; Giuseppe Penone, Torino; Pietro Perrone, Roma; Alfredo Pirri, Roma; Platino, Stoccarda; Christine Prantauer, Innsbruck; Cloti Ricciardi, Roma; Daniel Richter, Berlino; Pipilotti Rist, Zurigo; Gerwald Rockenschaub, Vienna/Berlino; Heidrun Sandbichler, Innsbruck/Roma; Eva Schlegel, Vienna; Georg Schneider, Möchengladbach; Esther Stocker, Vienna; Milica Tomic, Belgrado; Christoph Wachter, Mathias Jud, Basilea/Berlino; Lois Weinberger, Vienna; Margret Wibmer, Amsterdam; Ingrid Wildi, Zurigo.

Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Ex Casa di Correzione di Carlo Fontana, via San Michele 25, Roma

dal 5-11-09 al 28-11-09