Poster Art

Bologna - La Poster Art in mostra per CHEAP

Obey inaugura allo Studio Elastico, ma saranno 11 le mostre in tutta la città legate alla poster art e alla street art

6 / 5 / 2013

Il festival coinvolge una rete di 11 spazi che ospitano altrettante mostre incentrate principalmente sul formato poster nella produzione artistica contemporanea

A corollario degli interventi negli spazi pubblici urbani, CHEAP propone una sezione espositiva che coinvolge una rete di 11 spazi, scelti tra le realtà più vivacemente attive nell’ambito culturale cittadino. Gli spazi aderenti sono: Elastico, Elastico Studio (http://www.elastico.org), Officine della stampa (http://www.officinedellastampabologna.it/), Ram Hotel (http://ramhotel.ramdes.net/), Spazio Barnum, Un altro studio (http://www.unaltrostudio.it/), Spazio &, Comunicattive (http://www.comunicattive.it/), Leggere Strutture (http://www.leggerestrutture.it/), Senape Vivaio Urbano (http://www.senapevivaiourbano.com/), Der Standard.

Pensate per dare una panoramica varia – per quanto non esaustiva, date la vastità e la complessità dell’ambito – del tema del formato poster nella produzione artistica contemporanea – le esposizioni spaziano da uno dei nomi di maggior spicco della poster art degli ultimi anni – Shepard Fairey –, passando per la produzione dei maestri della grafica, fornendo una breve incursione nel manifesto musicale, fino ad arrivare alla documentazione fotografica del lavoro in strada dei più conosciuti street poster artists.

Di seguito, i dettagli delle singole esposizioni.

Shepard Fairey, “Obey” | Elastico Studio

10-31 maggio 2013 | Via Porta Nova 12 | www.obeygiant.com | www.elastico.org

Obey/Shepard Fairey raggiunge la fama internazionale come firma geniale dello storico poster di Barack Obama del 2008, un ritratto chiamato semplicemente "HOPE" con uno stile che si può riassumere come "Andy Warhol incontra il Realismo Socialista".

Fairey, che si è diplomato alla Rhode Island School of Design nel 1992, era già conosciuto nella scena underground della street art da svariati artisti e dai fan, grazie a uno dei suoi primi lavori di "guerrilla art", uno stencil improvvisato il cui design era basato su una pubblicità di André the Giant, un wrestler professionista. Fairey produsse degli stickers con questa immagine alla fine degli anni '80, includendo lo slogan "Andre the Giant has a posse", e l'immagine divenne virale, diffondendosi in lungo e in largo per tutta l'America, su segnali stradali, pannelli pubblicitari e muri.

In seguito riadattò l'immagine e aggiunse la parola "OBEY". Mixando elementi politici di sinistra con immagini "appropriate" e decisi graphic design, Fairey adesso lavora come artista affermato e designer di pubblicità, proprietario di una galleria a Los Angeles e imprenditore nell'editoria,nella moda e negli sport estremi come lo skateboarding.

Shepard Fairey è apparso nel film documentario "Andre the Giant Has a Posse" (di Helen Stickler, distribuito la prima volta nel 1997) e "Bomb It!" (2007), e il suo lavoro è stato ampiamente documentato nel libro "Supply and Demand".

La personale di Shepard Fairey, che verrà inaugurata il 10 maggio presso Elastico Studio in via Porta Nova 12 a Bologna, propone una selezione di rare HPM - serigrafie stampate a mano su carta di collage – numerate e firmate. La mostra è frutto della collaborazione con la Mondo Bizzarro Art Gallery di Roma, galleria indipendente di Roma e piattaforma delle arte iperealistiche del XXI secolo.

Jessica Stewart, “Street Art Stories Rome” | Elastico

9-19 maggio 2013 | Vicolo de’ Facchini 2/A | www.romephotoblog.com | www.elastico.org

Nata nel Massachussets nel 1981, Jessica Stewart è una storica dell'arte e fotografa trasferitasi a Roma nel 2005.

La sua passione per la fotografia nasce durante l'adolescenza, diventando un lavoro vero e proprio dopo diversi corsi alla Boston University.

Nel 2008 crea RomePhotoBlog, ufficializzando così la sua missione di fotorepoter della Street Art romana. La nota caratteristica del suo progetto artistico risiede nel seguire da vicino la storia degli artisti che immortala; ciò le ha dato la possibilità di creare un vero e proprio archivio della Street Art, estremamente dettagliato, in grado di fissare nel tempo una forma d'arte per sua natura effimera.

Né romana, né turista, Jessica esplora il quotidiano conosciuto e nascosto della città, fissando scenografie metropolitane che risentono dell'influenza dovuta allo studio delle composizioni dei grandi maestri dell'arte.

Oggi le sue foto sono presenti su siti e pubblicazioni internazionali, ed è riconosciuta tra i fotografi più promettenti per la modalità con cui segue il movimento della Street Art e i contesti urbani. Ha partecipato a Roma Creativa, testo sponsorizzato dalla Provincia di Roma che raccoglie ed organizza i contributi artistici e culturali dei protagonisti più interessanti della scena capitolina. CNN International ha recentemente seguito Jessica per una puntata di CNNG, nella quale viene presentato un noto quartiere di Roma, il Pigneto, attraverso l'opera degli street artist che ne hanno “invaso” i muri.

La mostra in esposizione a Elastico mette a fuoco i punti cardine della narrazione che la Stewart ha intrapreso a partire dal 2005, attraverso un percorso di opere che forniscono una panoramica significativa della Street art Romana degli ultimi anni.

A cura di Lorenzo Graziani e Francesco E. Guida (CDPG/Aiap), “I toni del nero” | Un altro studio

8-12 maggio 2013 | Via capo di Lucca 12/A | www.aiap.it/cdpg | www.unaltrostudio.it

Il Centro di Documentazione sul Progetto Grafico di Aiap è l’unica struttura italiana che ha l’obiettivo di raccogliere, catalogare, archiviare, valorizzare e promuovere i documenti e le testimonianze relative al progetto grafico e alla comunicazione visiva. Questi documenti (originali e layout di progetti, libri, manifesti, stampati, cataloghi, scritti e corrispondenze, fotografie) sono utili per ricostruire la storia del progetto grafico in Italia e per facilitare ricerche e approfondimenti didattici e formativi. Il CDPG raccoglie in primo luogo i documenti d’archivio dell’Associazione a partire dal 1955, ed è depositario di due archivi di progetto intestati a Ilio Negri e Daniele Turchi e di più di quaranta tra fondi e collezioni, esito di donazioni, prestiti e acquisizioni tesi a documentare figure o momenti del progetto grafico. Le attività del Centro sono orientate alla documentazione della cultura del progetto (archivio storico), alla ricerca, alla valorizzazione (GalleriaAiap, mostre e pubblicazioni attraverso una collana dedicata), e alla divulgazione attraverso la Biblioteca. Il CDPG / Aiap è una struttura aperta, sia per le consultazioni e le ricerche che per l'acquisizione di materiali di progetto o di pubblicazioni (libri e riviste).

L’esposizione ospitata da Un altro studio è composta da una selezione di manifesti d'autore in bianco e nero provenienti dalle collezioni del CDPG - Centro di Documentazione sul Progetto Grafico di Aiap.

In mostra, autori come A G Fronzoni, Franco Grignani, Ilio Negri, Silvio Coppola, Franco Bassi, Hans Hillmann, Henryk Tomaszewski, Daniele Turchi, Mauro Bubbico, raccolti assieme a comporre una sintetica carrellata di capolavori del graphic design degli ultimi 50 anni. Il filo conduttore è il bianco e nero, quindi manifesti realizzati e stampati ad un solo colore, modalità che non significa necessariamente una riduzione delle possibilità comunicative e creative. Al contrario, la selezione restituisce una varietà espressiva che va dal minimalismo al disegno illustrativo, dall'utilizzo di supporti e carte particolari alle sagomature tridimensionali, fino alle sperimentazioni foto-grafiche e tipografiche.

Un Altro Studio è un luogo di progettazione per la comunicazione visiva che si occupa principalmente di sistemi di identità per la cultura e per il territorio, dove trovano espressione figure professionali anche molto diverse ma accomunate dalla stessa passione e la stessa visione del progetto e del suo rapporto con le persone. Un Altro Studio vuole diventare anche un punto di incontro e di confronto, per questo di frequente si apre al pubblico e muta in uno spazio espositivo, di scambio, di formazione o di workshop, per facilitare lo scambio di competenze e attitudini. Periodicamente, nelle magiche atmosfere di un vecchio mulino e dei suoi giardini sul canale, il progetto incontra se stesso e il suo pubblico, per indagare le relazioni tra chi lo costruisce e chi lo utilizzerà, partendo dal presupposto che “c’è sempre un altro modo di fare le cose...”.

Martina Merlini, “Totem” | Officine della stampa

10-17 maggio 2013 | Via Santo Stefano 132 | www.martinamerlini.com | www.officinedellastampabologna.it

Martina Merlini, è un'artista visiva bolognese, classe 1986, che vive e lavora a Milano. Attiva dal 2009, pubblica con numerose riviste ed etichette indipendenti. Dal 2010, insieme Tellas, intraprende il progetto installativo Asylum, che viene presentato a Palermo, Bologna, Milano e Foligno, all'interno di Attack Festival; nell'estate del 2012 viene invitata a partecipare a Living Walls, primo festival di street art al femminile, ad Atlanta. Sempre nel 2012 inaugura la sua prima personale – Lebe, an Anthology of African Gods –, ospitata da RAMhotel (Bologna).

Totem è un progetto concepito nell'ambito di una mini residenza d'artista tenutasi tra il 19 e il 21 aprile 2013 negli spazi di Officine della Stampa. Per 4 giorni Federico Boriani, Valentina Bianchi e Martina Merlini hanno interagito con superfici e tecniche di stampa, mescolando idee, sperimentazione e materiali, trovando un linguaggio comune che mostrasse questo percorso in un edizione di xilografie a due colori.

Officine della Stampa è un collettivo indipendente di cinque artisti-stampatori professionisti che promuove la ricerca sulle tecniche di stampa tradizionali e sperimentali. Accanto all’attività di ricerca, Officine della Stampa coordina l’organizzazione di corsi, seminari e workshop per l’approfondimento delle pratiche della stampa d’arte. Offre inoltre uno spazio espositivo nelle sale della stamperia al 132 di via Santo Stefano per la promozione di artisti - stampatori attraverso un’attività curatoriale gestita da professionisti del campo dell’arte della stampa.

A cura di PrintAboutMe e Van Der, “SARAFUMI. Dal ready-made alla poster art” | Spazio &

10-25 maggio 2013 | Via Guerrazzi 1 | www.printaboutme.it | www.vandergallery.com

Print About Me è un progetto in difesa della grafica d’arte contemporanea curato dall’associazione Arteco, dallo stampatore Paolo Berra, dal laboratorio Ohne Titel Grafik, dal grafico/illustratore Moisi Guga e dallo spazio espositivo Van Der.

Print About Me nasce nel 2011 come bando internazionale di stampa d’arte. Nel 2012, oltre a promuovere la seconda edizione del bando, diventa progetto editoriale con le edizioni PrintAboutMe Micro-Press. Nel maggio dello stesso anno inaugura la prima edizione di Ménage à trois, residenza d’artista dedicata alla creazione di un’opera di grafica d’arte.

Dalla sua nascita Print About Me partecipa a fiere d’arte e di micro editoria in Italia e all’estero.

Che differenza c'è tra poster e stampa d'arte?

Questa è la domanda che un giorno di due anni fa SARAFUMI affida in attesa di risposta alle pagine del forum online di Arredamenti.it.

Noi, la domanda di SARAFUMI, l'abbiamo sentita così tante volte che ora con il suo nome (o meglio, username) ci facciamo una mostra che speriamo dia una possibile soluzione alla questione iniziale. La risposta sarà visiva perché, più che spiegarla a parole, la differenza tra poster e stampa d'arte va fatta vedere sulla carta (mai come in questo caso torna utile il detto “carta canta”).

Una risposta che, però, è a volte ambigua. Ed è proprio questa ambiguità che indaga il terreno in cui il poster diventa opera d'arte ad averci subito incuriosito del Cheap festival e ci ha portato a esporre allo spazio & una selezione di lavori che noi decliniamo sotto la definizione “Poster d'arte”.

Abbiamo scelto una serie di artisti che riflettono in modo molto diverso tra loro quella che potrebbe essere comunemente, e in modo del tutto generico, chiamata “grafica”.

Ne esce una mostra eterogenea che spazia dai ready made composti da retini plastici (quelli usati fino agli anni '90 da fumettisti, pubblicitari, architetti, grafici per realizzare i modelli dei loro lavori) di Cristiano Tassinari ai poster che sfruttano in modo nuovo le possibilità della tipografia degli Elyron. Che dal letterpress puro dei Boumaka passa alle serigrafie di Moisi Guga, Elisa Talentino, Sophie Lecuyer, Daniele Catalli e Paolo Berra, differenti nello stile ma accomunate dall'essere realizzate lavorando direttamente su pellicole e vetri, fino ad arrivare ai collage concettuali di Mattia Macchieraldo e Flavio Palasciano.

Il tutto per confondere le idee a SARAFUMI, perché a volte la differenza tra poster e stampa d'arte semplicemente non esiste.”

& è spazio di condivisione, dialogo tra diverse discipline, scambio tra progetto e città, contenuto e contenitore. 

Spazio & è: Cat24, Open Quadra / Architettura, Dina & Solomon / Graphic-design, Luca Capuano / Fotografia.

Gio Pistone e Tommaso Guerra, “RECLAME” | Spazio Barnum

9-12 maggio 2013 | Via de’ Pepoli 8 | http://www.giopistone.it | www.tommasoguerra.com

Uno stile indefinibile che racconta la mano di un grafomane d’avanguardia: è Tommaso Guerra, trentenne di difficile definizione. Amante della sua città, Roma, ma nomade scrutatore del mondo intero, Tommaso è un pubblicitario in bicicletta, che, al momento, ha sospeso l’attività di art director per esprimere la sua creatività nella street art, nell’interior design, e, soprattutto, nel lettering, forma grafica da applicare alle più inconsuete “tele”.

Gio Pistone decide di dedicarsi al disegno per caso divisa com'era da tendenze diametralmente opposte…

La psicologia - forse più bisognosa di cure che l'inverso. La scenografia - in gara a sollevare pesi più grandi di lei in competizione con gli attrezzisti nerboruti.La performance - lasciamo perdere…E tante altre.

Decide in fine che il  più grande che avrebbe dovuto sostenere sarebbe stato il peso di una matita e quello eterno della sua mente.

Tardiva ma felice decisione.Vive e lavora a Roma.

Parole usate, abusate, svuotate, liberate. Comunicazioni di diverso genere e che vogliono dirci diverse cose, ci parlano usando le stesse parole. E noi non le riconosciamo più.

Questo il concept di "RECLAME", la mostra ospitata a Spazio Barnum in occasione di Cheap: 12 acquerelli realizzati da Giò Pistone su cui Tommaso Guerra è intervenuto digitalmente apportando il suo contributo artistico. Il risultato sono altrettanti poster montati su legno.

Lo Spazio Barnum è sede di diverse realtà culturali bolognesi, interessate allo sviluppo di attività inerenti l’arte, la musica, l’intrattenimento e la partecipazione: Shape, Aelia media, Teatro dell’Otium, Papido srl e Kamevent. Il nome dello spazio deriva da “Effetto Barnum”: la tendenza di alcuni individui a credere che qualcosa sia stata fatta proprio su misura per loro. Nelle intenzioni dei creatori, questo luogo si delinea come contenitore di iniziative di diversa natura, come corsi, workshop, conferenze, happening, proposti e organizzati sia dalle entità che compongono l’associazione, sia da esterni che vogliano realizzare i propri progetti ma che necessitino di supporto logistico, strutturale e organizzativo. L’obiettivo primario è il massimo coinvolgimento della comunità; la volontà del gruppo è creare un nuovo catalizzatore per le attività culturali e creative, aperto a tutti.

Onze, “Fake Movies” | Ram Hotel

3-17 maggio 2013 | Via San Valentino 1/F | www.onze111.com | www.ramhotel.ramdes.net

Onze (Stefano Centonze) vive e lavora a Roma, dove è nato nel 1967. Diplomato all'Accademia di Belle Arti, le sue illustrazioni hanno cominciato ad essere pubblicate fin dal 1988. Nel 1989 inizia a collaborare continuativamente con il quotidiano Il Manifesto. Diversi suoi lavori sono apparsi sui magazine Dolce Vita, Vanity, Rockstar, Gambero Rosso, Blue, Nessuno tocchi Caino, Internazionale, Linea d'ombra, Alias, Musica!!!, Bravacasa, Urban, oltre che sui quotidiani Corriere della Sera, La Repubblica, Liberazione.
Nel 1998, riceve il premio “Lo Straniero”, riconoscimento attribuito dall'omonimo quadrimestrale diretto da Goffredo Fofi. Nel 1999 inizia una collaborazione continuativa con il mensile
Fuoriluogo e, nel 2001, con il settimanale Donna moderna. I suoi lavori grafici e pittorici sono stati esposti a Genova, Parma, Roma e Tokyo. Le sue illustrazioni sono state utilizzate per campagne pubblicitarie realizzate tra gli altri da Saatchi & Saatchi. Ha inoltre firmato le copertine per diversi libri pubblicati da Mondadori, Feltrinelli, Elliot e Laterza. Nelle sue illustrazioni, vengono combinate diverse tecniche (penna, acrilico, collage, fotografia, pittura). Tra le influenze artistiche riconoscibili nel suo lavoro citiamo la pittura espressionista, la Pop Art, il fumetto e Poster Art.

Fake Movies, in mostra a Ram Hotel in occasione del festival, è una raccolta di manifesti di film che non esistono se non nella fantasia dell’autore: 7 pezzi che invitano lo spettatore a costruire il proprio personale lungometraggio, partendo proprio dalle suggestioni stampate su carta.

Situato nel centro storico della città, RAM HOTEL si distingue come luogo espositivo inserito nel contesto di una factory che opera nel campo della grafica, permettendo al pubblico di fruire delle opere esposte all’interno di un luogo di produzione. RAM HOTELinoltre intende dare visibilità a giovani artisti di talento della scena internazionale, collegando e favorendo gli scambi tra la nostra città e la vasta rete di chi crea o si occupa di grafica, illustrazione, fumetto, autoproduzione, soprattutto in Europa. Questo luogo intende favorire le relazioni culturali creando l’occasione per un momento di crescita e di confronto d’esperienze tra gli autori, il pubblico e gli addetti del settore.

Sabrina Gabrielli, “Italian Poster Rock Art presenta Sabrina Gabrielli” | Der Standard

11-24 maggio 2013 | Via Santa Croce 16/C | www.italianposterrockart.com | www.mynameisbri.com

Il progetto Italian Poster Rock Art nasce nel 2010 dall’idea che, nella cosiddetta era digitale, in cui la carta sembra destinata ad una fine precoce, sostituita da mezzi digitali più flessibili, più funzionali e maggiormente intercambiabili, l’oggetto Poster divenga sempre più un segna artistico perdendo così la sua funzionalità storica di mero comunicatore di eventi.

La poster art, che a livello internazionale gode già di un ampio credito fra alcuni settori della grafica, in Italia stenta a emergere e rimane ancora chiusa e stretta o nelle più disparate realtà controculturali (locali, band, ecc.) o altrimenti si configura come sottogenere di una più nobile arte grafica di design. L’obiettivo di Italian Poster Rock Art è quello di superare queste differenze e queste frammentazioni ponendosi e far emergere tutti quegli artisti che nella poster art trovano una forma espressiva.

IPRA è Francesco Ciaponi, Martina Esposito, Andrea Pacini.

Detta Bri, Sabrina Gabrielli vive e lavora a Roma.

Dopo aver lavorato come product designer, dall'età di trent'anni si dedica principalmente all'illustrazione.

Realizza poster disegnati e inchiostrati a mano, che vengono scansionati, ricomposti e colorati in digitale.

Italian Poster Rock Art presenta Sabrina Gabrielli” in occasione del festival, attraverso 10 poster dedicati ad eventi live organizzati nel corso degli ultimi due anni a Roma.

Il lavoro dell'autrice si caratterizza per lo stile sognante e sbarazzino: il tratto fine e ricco di dettagli, l'ampio ricorso a colori vivaci ma non eccessivi, la presenza di animali e personaggi di fantasia costruiscono universi surreali, eleganti e originali.

Der Standard nasce come Cocktail-Music Bar che propone ogni giorno un diverso, inedito abbinamento tra palato e udito. Ospita infatti musica di qualità a 360 gradi – con una predilezione per i generi sperimentale e informale –, in parallelo ad un ampio percorso di cocktail (IBA), da assaporare e “ascoltare”.

Tra gli eventi più conosciuti organizzati al suo interno, “music music”: artisti del calibro di beMyDelay, Vittoria Burattini e professori emeriti (come Giampiero Cane) si mettono in gioco per creare incontri sonori durante i quali il pubblico può ascoltare  brani di ogni epoca e di ogni genere musicale.

DolceQ, “Femmes Graphiques” | Senape vivaio urbano

7-22 maggio 2012 | Via Santa Croce 10/A | www.dolceq.com | www.senapevivaiourbano.com

DolceQ è uno studio di design, illustrazione e grafica nato a Roma nel 2005, che lavora ad una vasta gamma di progetti che spaziano dall'editoria ai prodotti di design e grafica.

Femmes graphiques” rappresenta una panoramica della produzione artistica recente (2010-2013) di DolceQ. Incentrati sulla donna e sulle diverse interpretazioni della femminilità, i 18 poster in mostra sono un percorso di sperimentazione tecnica, che mescola sapientemente disegno, digitale e materico.

Nato nell'aprile del 2013 nel centro di Bologna, Senape è un vivaio urbano pensato per solleticare l'ispirazione di chi vive nel contesto urbano, ma non vuole rinunciare al contatto con il verde. Un piccolo giardino che sbircia sulla strada fa da anticamera al vivaio vero e proprio, perchè chi entra possa spogliarsi della fretta cittadina. A corolla, una galassia di oggetti che parlano di design semplice e funzionale, di autoproduzione creativa e divertente, di recupero attento e non invasivo rispetto alla storia che ogni oggetto racconta. Nel cuore del vivaio, un salotto urbano dove incontrarsi e consultare una piccola biblioteca "verde".

Bomboland, “Bomboland on paper” | Comunicattive

9-11 maggio 2013 | via Sant’Isaia 24 | www.bomboland.com | www.comunicattive.it

Bomboland è uno studio che ha sede a Lucca, ma è anche molto di più. Bomboland sono Maurizio, Elisa e Missy. Bomboland è illustrazioni, idee che diventano carta, carta che diventa immagine, immagini che diventano realtà. Il loro lavoro, originale e tecnicamente elevato, è apprezzato non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Contano inoltre collaborazioni con riviste come Wired e Internazionale.

Al Treviso Comic Book Festival presentano CHI MANGIA CHI. Un progetto che si ricollega al tema principale del TCBF 2011: l’alimentazione.

Bomboland on paper è una riflessione sul denaro in cui si indagano vari aspetti presenti in esso, sia da un punto di vista strettamente iconografico, sia dal punto di vista del loro significato in relazione alla vita dell'uomo.

Lo spunto iniziale è stato figurarsi una realtà diversa nata dall'assenza del denaro, così come lo conosciamo.

Una parte del lavoro è dedicata all'iconografia della banconota e alla simbologia presente in essa. Troviamo infatti nelle banconote tutta una serie di simboli legati al potere, all'occulto, alla massoneria, alla cabala, che nel tempo hanno dato adito a interpretazioni di vario tipo, più o meno misteriose e inquietanti.

Abbiamo scelto il dollaro come archetipo di denaro e abbiamo immaginato delle banconote nuove, in cui tutta l'iconografia classica fosse stravolta e contaminata da elementi ironici, per creare nuovi significati.

L'altra parte del lavoro è dedicata alla possibilità di una natura che riprende possesso della realtà e che invade ogni cosa, riportando il mondo a una sorta di realtà primordiale fatta di elementi naturali di base. Piante e rocce dalle forme semplici, in cui ritroviamo i simboli che ricorrevano nell'iconografia del denaro.

Le opere in mostra non sono l'espressione di un giudizio rispetto al denaro, ma piuttosto il frutto di un lavoro libero che ha come scopo l'immaginarsi dei nuovi scenari possibili, che partono dall'osservazione del mondo reale, scegliendo punti di vista diversi, e ne danno una versione surreale e ironica.”

Comunicattive è un’agenzia creativa specializzata nella comunicazione integrata, nel marketing e nell’organizzazione di eventi, nata nel 2005 come esperienza di autoimprenditoria femminile.

In collaborazione con l’omonima associazione culturale, l’agenzia realizza o partecipa a progetti di natura culturale, politica e sociale finalizzati alla promozione delle artiste donne e di nuovi immaginari del femminile in tutti i campi dell’espressione artistica e culturale, alla riqualificazione degli spazi urbani in chiave non securitaria, al contrasto degli stereotipi di genere e della violenza contro le donne. Ha ideato e organizzato 4 edizioni della mostra internazionale di artiste contemporanee Art for Art’s shake e 3 edizioni della rassegna LaManifattura - cultura fresca di stagione.

Zanele Muholi, “Faces and Phases” | Leggere strutture

11-25 maggio 2013 | Via Ferrarese 169/A | www.zanelemuholi.com | www.leggerestrutture.it

La mostra è associata ad un intervento di street poster art in cui verrà affissa una gigantografia di una delle sue opere (via Stalingrado 46).

Zanele Muholi è nata nel 1972 ad Umlazi (Durban), lavora e risiede a Cape Town.

Ha studiato fotografia presso il Market Photo Workshop di Newtown, a Johannesburg ed è stata tra le fondatrici del FEW (Forum for the Empowerment of Women).

Ha ricevuto il tollman Award per le arti visive nel 2005, le è stato assegnato il primo dottorato per le arti visive alla Bilton / Wits University nel 2006, mentre nel 2009 ha vinto la residenza d'artista intitolata a Ida Ely Rubin presso il Massachussetts Institute of Technology (MIT).

Sempre nel 2009, ha ricevuto il riconoscimento Fanny Ann Eddy dall'IRN-Africa per il suo eccezionale contributo agli studi sulle sessualità. Zanele Muholi ha inoltre vinto il premio di Casa Africa come migliore fotografa ed un award della Fondazione Blachère in occasione de Les Rencontres de Bamako, biennale di fotografia africana nel 2009.

Nel 2010 il suo lavoro Faces and Phases è stato incluso nella XXIX Biennale di São Paulo; la stessa serie di scatti è stata pubblicata da Prestel e nominata milgior photobook per l'anno 2010 all'International Photobook Festival di Kassel.

Faces And Phases è stata selezionata per partecipare a dOCUMENTA 13, una delle più importanti manifestazioni internazionali d'arte contemporanea europee, che si tiene con cadenza quinquennale a Kassel in Germania.

In Faces and Phases, come in tutto il suo lavoro, contrapponendo alla violenza la potenza trasformativa della visibilità e della rappresentazione libera da stereotipi, Muholi combatte e denuncia razzismo, sessismo, omofobia e violenza di genere.

Leggere Strutture Factory è un contenitore culturale e un progetto d'impresa che lavora a 360° sulla produzione artistica e creativa. Inizia la propria attività nel 2004 nella città di Bologna, e dal 2008 all'interno di un ex spazio industriale che accoglie un centro di produzione per la danza, corsi di formazione pre-professionale e professionale in ambito coreutico, musicale, teatrale, un laboratorio ecologico luogo di attività didattiche per l'infanzia e l'adolescenza e un ramo direzionale in cui viene svolta l'attività di progettazione culturale ed organizzazione eventi.