Famosa per il suo modo particolare di suonare la chitarra. Apprezzata in tutto il mondo per le sue potenti liriche anti-sistema. Ani DiFranco è appena tornata in Italia per presentare il suo ventesimo disco in studio che uscirà ad ottobre con il titolo "Allergic to water".
Da sempre impegnata come attivista politica, icona delle militanti GLBTQ negli anni 90, è più volte scesa in campo per difendere il diritto della donne di abortire, contro la guerra e per i diritti, la 44enne autrice di Buffalo è sicuramente anche la paladina del Do it yourself dal puntodi vista discografico con la sua etichetta Righteous Babe con cui ancora si auto-produce in barba a tutte le offerte delle major e alle regole del marketing discografico. "Stasera trovate un cd, dove dentro ci sono le canzoni del mio nuovo cd, anche se non è il cd: mancano le figure, ma voi comprate della musica e non delle immagini" così presenta una versione inedita del suo nuovo lavoro realizzata per il tour europeo che si è svolto prima che l'album fosse pronto.
Un concerto dove Ani accompagnata dalle sue chitarre, da contrabbasso e batteria sfodera uno dopo l'altro i suoi cavalli di battaglia e a sopresa anche alcune delle sue poesie, lette anche in italiano direttamente dal libro Self Evident pubblicato solo nel nostro paese da Minimun Fax. "How can one speak on the role of politics in art when art is activism?" chiede citando uno dei suoi versi e immancabilmente viene voglia di andare a rileggersi proprio "Self-evident" un lungo poema accusa contro gli Stati Uniti, dopo il crollo delle Twin Towers l'11 settembre 2001. E viene da pensare che proprio il giorno del concerto, anniversario di quel dramma, il nuovo presidente afro-americano premio nobel per la pace, stava lanciando un'altra guerra nel deserto.
Ani Di Franco - Self Evident
Traduzione italiana a cura di Marina Petrillo per Patchanka - RadioPopolare
Sì, noi gente
siamo solo poesie
per il 90 per cento metafore
con
una snellezza di significato
che si avvicina
all'iper-distillazione
e un tempo
eravamo luce di
luna
e scorrevamo giù per la gola di una giraffa
sì,
scivolavamo giù per il grande corridoio
nonostante gli
avvisi dagli altoparlanti
correvamo giù per le lunghe
scale
con il whisky dell'eternità
fermentato e
distillato
in diciotto minuti
che ci bruciava in
gola
giù per il corridoio
giù per le scale
in
un edificio così alto
che resterà sempre là
sì,
è parte di un paio
là sulla prua
dell'arca di
Noè
la coppia più prestigiosa
che scalcia
parcheggiata
contro un cielo perfettamente blu
in
un mattino beato
nella sua brezza
dell'estate
indiana
nel giorno in cui l'America
è caduta in
ginocchio
dopo essersi pavoneggiata in giro
per un
secolo senza mai dire grazie o per favore
e lo shock è
stato subsonico
e il fumo assordante
tra l'inizio e
la fine
perchè quel giorno eravamo tutti puntuali al
lavoro
siamo tutti saliti sull'aereo per partire
e
poi quando gli incendi infuriavano
ci siamo tutti
arrampicati sul davanzale della finestra
e poi ci siamo
tutti presi per mano
e siamo saltati nel cielo
e
ogni quartiere ha alzato la testa
quando ha udito la prima
esplosione
e a quel punto qualsiasi film d'azione scemo
è
stato sommariamente sorpassato
e l'esodo verso uptown a
piedi e in automobile
ricordava la guerra più di qualsiasi
cosa avessi mai visto
finora
così fiero e
ingegnoso
uno spettro poetico così estremo
da
confondere tutti i mezzibusti
lasciati a bocca
aperta
mormorando "mio dio"
e "è
incredibile"
e così via, e così via
e già
che ci siamo ti dico
che puoi anche
mantenere il
Pentagono
che mantiene la propaganda
e mantenere
tutte le tv
che cercano di convincermi
a
partecipare a dei progetti di vendetta
da collegiali
punk
persino mentre l'azzurro fumo tossico
della
nostra lezione sulla vendetta
aleggia ancora nell'aria
e
abbiamo cenere nelle scarpe
e cenere nei capelli
e
c'è una patina di fango dappertutto
da Hell's Kitchen a
Brooklin
e le strade sono piene di storie
di
miracoli e combinazioni fortunate
e presto tutti i bar
aperti
sono pieni fino all'orlo
di storie di
disastri
evitati per un pelo
e il whiskey
scorre
come mai prima d'ora
mentre in tutto il
paese
la gente scuote la testa
e si versa da
bere
perciò un brindisi a tutti quelli
che
vivono in Palestina,
Afghanistan,
Iraq,
El
Salvador
un brindisi a coloro
che vivono nella
riserva di Pine Ridge
sotto lo sguardo gelido delle sculture
del Monte Rushmore
un brindisi alle infermiere, ai
medici
che ogni giorno danno una scelta alle
donne
perseguitati da una minaccia
grande come
Oklahoma City
solo per ascoltare la voce di una giovane
E
un brindisi alle persone
che in questo momento sono nel
braccio della morte
in attesa della ghigliottina del boia
e
che sono incantenate dalla paura
e che possono fuggire solo
con la mente
per trovare la pace sotto forma di
sogno
perchè toglieteci le Playstation
e siamo
solo una nazione del terzo mondo
schiacciata da un erede di
sangue blu
che ha rubato lo studio ovale
e quelle
elezioni finte
voglio dire, non ci vuole un esperto
per
capire che tempo fa
Jeb disse che avrebbe conquistato la
florida
e per dio se l'ha fatto
e queste verità
per noi sono sicure:
numero 1 George W. Bush non è
presidente
numero 2 l'America non è una vera
democrazia
numero 3 i media non mi fregano
perchè
io sono una poesia
che si avvicina all'iperdistillazione
e
non ho spazio
per una bugia così verbosa
e io sto
vegliando
su tutta la mia famiglia umana
e levando
il bicchiere
per l'ultimo brindisi al carburante
fossile
giuriamo di smetterla con questa salsa
appiccicosa
e di scacciare gli stormi
degli aerei
per pendolari
e di ritrovare il biglietto del treno
che
avevamo perduto
perchè un tempo la strada seguiva il
fiume
e sbirciava in tutti i cortili
e il bucato
sventolava al vento
e i graffiti ci prendevano in giro
dai
muri di mattoni e dai ponti
rotolavamo sugli altipiani
e
giù verso le valli
sotto le stelle
io sogno di
andare in tour come Duke Ellington
nella mia carrozza di
treno
io sogno di aspettare
su alte panchine di
legno biondo
in una grande stazione
illuminata di
grazia
e poi in piedi
sul marciapede
con
l'aria che mi soffia sul viso
Ridate alla notte il suo
fischio lontano
ridate all'oscurità la sua anima
e
finalmente mostrate il dito medio alle aziende petrolifere
e
imparate da capo il rock'n'roll
sì, le lezioni sono
tutt'intorno a noi ed è pronto
un cambiamento
è
ora di raccogliere la spazzatura, di pulire le strade
e di
convincere il nostro governo a togliere quel suo grosso cazzo dalla
sabbia
del deserto di qualcun altro
e a
rimetterselo nei pantaloni
e a piantarla con gli ipocriti
canti di libertà
quando un solo telefono solitario ha
suonato
nel duemila e uno
dieci minuti dopo le
nove
sul nove uno uno
che è il numero che tutti
abbiamo chiamato
quando quella cornetta è saltata dal
muro
e dalla nostra scrivania e giù nel corridoio
giù
per le lunghe scale
in un edificio così alto
che
ha fatto voltare tutto il mondo
per guardarlo cadere
e
già che ci siamo
vi ricordate la prima volta la bomba?
il
camion?
il parcheggio?
la principessa che non si
accorgeva del pisello?
ti ricordi quando scherzavamo nel
nostro appartamento sulla
avenue D?
"t'immagini
quanti bicchieri di carta da caffè
dovrebbero cambiare
disegno
per adattarsi a un paesaggio di New
York
fantasticamente rovesciato?"
era uno
scherzo, naturalmente
era uno scherzo
ed era solo
pochi anni fa
perciò andiamo pure a vedere cosa dicono i
dossier
che l'FBI sapeva tutto del caso
che la
trama era ovvia e davanti a tutti
e a perlustrare la scena
del delitto
religiosamente
sarà la CIA o il
KGB?
che commettono infiniti crimini contro l'umanità
con
questo tipo di eventualità come scusa
per perpetrare
costosi abusi su abusi
e io non ne avevo idea
guarda,
un'altra finestra da cui guardare
lassù
al
104esimo piano
guarda
un'altra chiave
un'altra
porta
10% letterali
90% metafore
circa
tremila poesie mascherate da esseri umani
in un giorno quasi
troppo perfetto
dovrebbero essere qualcosa di più che delle
pedine
nel gioco di passione di qualche stronzo
perciò
ora tocca a te
e tocca a me
fare in modo che
serva
fare in modo che non siano morti
invano
shhhhhh
ascolta
lo senti il
treno?