"America Latina: tra capitalismo estrattivo e rinascita dei movimenti" a Sherwood 2016

24 / 6 / 2016

Martedì 21 giugno si è svolto, all’interno del ciclo di incontri di Sherwood Books & Media, il dibattito "America Latina: tra capitalismo estrattivo e rinascita dei movimenti", a cura di Associazione Ya Basta! Êdî Bese! Il dibattito è stato moderato da Riccardo Bottazzo, direttore di Eco-Magazine ed attivista di Ya Basta! Êdî Bese!, ed ha visto la presenza di Michele Bertelli, Elena Gerebizza e Giorgio Trucchi in video-conferenza.

L’estrattivismo in America Latina, soprattutto minerario, si è legato negli ultimi decenni in maniera indissolubile con il capitale finanziario (80% quotate in borsa a Toronto). Le miniere infatti devono continuare ad essere coltivate a prescindere dalla quantità di materiale prodotto. Qual è il ruolo dei movimenti in una fase in cui il ciclo di governi riformisti sembra arrivato alla fine?

Il giornalista freelance Michele Bertelli, in un suo documentario sulle guerre d’acqua in Bolivia del 2000, ha percorso le varie tappe che hanno segnato i movimenti boliviani da quello che tutti definiscono “anno zero” fino ai giorni nostri. «Il nostro tentativo è stato quello di capire cosa è rimasto di quelle lotte e cosa è materialmente cambiato dopo 16 anni». Il rapporto tra il presidente Morales ed i movimenti sociali è sempre stato un “valzer”, con momenti di avvicinamento (soprattutto all’inizio) ed altri di contrasto. Il movimento boliviano del 2000 è stato il primo legato alla rivendicazione dei beni comuni. Proprio un’analisi sui beni comuni rappresenta  un punto di vista  privilegiato per capire le disuguaglianze e la distribuzione di ricchezze e risorse in America Latina ma non solo. In definitiva quanto accaduto in Bolivia negli ultimi 15 anni ha portato ad un grande sviluppo economico, che ha favorito soprattutto le classi medie e che non ha avuto l’impronta redistributiva che ci si attendeva all’inizio.

Elena Gerebizza, parlando a proposito del libro “Profondo nero”, scritto e prodotto da Re:Common, ha raccontato brevemente  la rotta del carbone dalla Colombia all’Italia e i pesanti effetti causati dall’estrattivismo sul Paese latino-americano.  Stato e mercato non si distinguono nel capitalismo contemporaneo, soprattutto in America Latina. La Colombia in particolare è l’esempio di uno Stato forte che lavora in combine con le élite affaristiche: «per attivare quel livello di violenza e per garantire la repressione di qualsiasi forma di resistenza serve uno Stato molto forte». L’estrattivismo non sono solo le miniere, ma un sistema più complesso di strutture di potere che permettono l’estrazione progressiva di ricchezza dei molti a favore dei pochi. «Quello che sta succedendo oggi a Oaxaca, con le lotte contro la riforma educativa, non è direttamente collegato ad un progetto di estrazione di risorse, ma appartiene ad un generale modello estrattivista, che ha organizzato la propria struttura di potere sulla concentrazione della ricchezza».

Tra le testimonianze raccolte nel libro c’è la distruzione del villaggio e dell’intera comunità  di Tabaco, legata allo sfruttamento del carbone nella grande miniera del Cerrejón.

Il giornalista Giorgio Trucchi in un video-intervento ha raccontato come  si stanno evolvendo le cose in Honduras dopo la morte di Berta Caceres. Se da un lato il golpe del 2009 ha indebolito le istituzioni, lasciando campo libero alla criminalità organizzata, dall’altro è aumentata la violenza contro gli attivisti indigeni. L’assassinio di Berta Caceres si inserisce in questo contesto: «è un omicidio politico che ha come sfondo le lotte contro il progetto idroelettrico che toccherà tutta a zona del Rio Blanco». Berta è stata assassinata perché leader del Consiglio delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras (Copinh) che da anni si batteva per difendere i diritti della comunità indigena. Per l’omicidio di Marta sono state arrestate 5 persone, ma tutti esigono che si vada più a fondo e che vengano scovati i mandanti. I movimenti stanno cercando di riorganizzarsi proprio sulla rabbia e la spinta che la morte di Berta ha prodotto. Tra le organizzazioni più interessanti si sta facendo avanti la Plataforma movimiento, social honduregno – Articolazione Berta Caceres. In conclusione la repressione finora è servita solo ad aumentare le resistenze contro il becero e violento sfruttamento di quel territorio.