Al Limite || Sul teatro imprevisto

Prima edizione del festival di teatro "Al Limite", dal 2 al 7 Maggio 2011 all’interno di S.a.L.E. docks

19 / 4 / 2011

“È fra i meandri di questo inconscio finalmente edificato,e di questa libido prefabbricata, che si intreccia una fauna intensamente gravida di pulsioni esplosive”  Pier Vittorio Tondelli, Week end postmoderno

La prima edizione del festival Al Limite si terrà a maggio 2011 all’interno del S.a.L.E.

Il S.a.L.E. è uno spazio autogestito, nasce come laboratorio di produzione contemporanea con un focus particolare sulle arti visive, ma non solo. Il S.a.L.E. intende l’arte quale produzione comune, contro i processi di gentrificazione e la precarietà del lavoro culturale.

Al Limite nasce come festival delle arti sceniche contemporanee e sviluppa la sua ricerca indagando il rapporto che intercorre fra teatro e la dimensione urbana-metropolitana. Un tema nato dalla presa di coscienza della forte relazione fra l’organizzazione degli spazi urbani e la produzione teatrale, ma anche dai sempre maggiori significati che assumono concetti come confine, margine, scarto, residuo, aree virus.

L’immaginario urbano ha un rapporto molto forte con i destini della contemporaneità, i soggetti che vivono all’interno della città vivono anche dentro un paradosso in cui la presenza del potere invita a fuggire, la sicurezza incita ad una vita rischiosa, il comfort porta al nomadismo e l’ordine urbano stimola l’indeterminazione del terrain vague. La metropoli è soprattutto il luogo della produzione culturale, officina di lavoro delle arti, laboratorio di sperimentazione, generatrice di saperi.

Compiere un’indagine sulle arti sceniche contemporanee che indirizzano la propria ricerca sul rapporto con lo spazio e con la città significa investigare l’immaginario di un’epoca che, nella trasformazione delle città, vede le trasformazioni della propria vita sociale e artistica.

La questione teatrale oggi soffre di una doppia esclusione, quella relativa allo spazio e alle risorse, e quella relativa al riconoscimento e alla valorizzazione del lavoro teatrale.

Lo spazio scenico in cui operatori e compagnie si muovono è fatto sostanzialmente di un magma di offerte che superano di gran lunga sia la richiesta da parte di teatri ed enti, sia gli spazi e le strutture messi a disposizione per la produzione.

Così moltissime compagnie o singoli sperimentano nuovi linguaggi e nuove forme, fuori dai circuiti conosciuti, sviluppando un proprio stile e ritagliandosi una dimensione in quegli interstizi che spesso il vasto mondo del teatro ignora.

In un intervento al III convegno La generazione delle immagini Vito Acconci esprime la sua idea della Pubblic Art:

"La funzione dell’arte pubblica è costruire sopra, come una verruca, su un edificio: ci potrebbe essere una capsula, ad esempio, che si attacca a un muro vuoto come una sanguisuga, dove essa provvede a ospitare gente che non avrebbe accesso all’interno dell’edificio. O l’arte pubblica scava fuori, come una ferita, dal pavimento di una piazza o dalla terra di un parco: ai tuoi piedi, per esempio, ci potrebbe essere un cunicolo o una tana di volpe o un covo, che può essere usato per una sveltina o per una cospirazione."

Gli spazi vuoti, residuali, sono estremamente vitali poiché luoghi di incontro e d’ibridazione possibile, come scrive Clemènt a proposito del Terzo paesaggio: “territori di rifugio per la diversità”. Il teatro contemporaneo, per le condizioni in cui nasce e in cui si sviluppa può così essere definito un Terzo paesaggio.

Ciò mette in luce due problemi consequenziali:

- La mancanza di un tessuto culturale che permette la sostenibilità della produzione teatrale quando si sviluppa in queste “zone franche” dell’universo delle arti sceniche.

- Lo svilupparsi di un sistema che mette al bando tutto il mondo del sapere, dall’istruzione alle arti.

Questa produzione “residuale”, che si situa all’interno di un regime fondato sulla precarietà, sull’assenza di continuità lavorativa, e su finanziamenti pubblici irrisori, è costantemente minacciata.

I dibattiti e gli spettacoli avranno lo scopo di richiamare l’attenzione da un lato su queste produzioni nate nei terrain vagues del mercato teatrale e dall’altro, sulla necessità di creare un tessuto culturale che permetta la sopravvivenza di queste forme d’arte scenica da cui, nascono le produzioni più interessanti ed innovative.

Programma:

- Lunedì 2 maggio | Report video della giornata

19.30 Presentazione del festival e aperitivo

21.00 MOTUS Come un cane senza padrone_Reading con Emanuela Villagrossi.

22.00 Andrea Porcheddu intervista Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande.

www.motusonline.com

- Martedì 3 maggio | Report video della giornata

18.00 Conversazioni:IL PUBBLICO E LA RICERCA. PROGRAMMAZIONI IMPOSSIBILI O CORAGGIOSE? Con Egizia Franceschini e Tommaso Rossi ( progetto "Atre we human", Verona), Daniele Filosi ( Spazio off, Trento), Antonino Varvarà ( Teatro Aurora, Marghera).

20.00 Performance_Le galline di Cèline. Noone. Con Olga Manganotti, regia di Tommaso Rossi.

21.30 Macelleria Ettote NIP_not important person . Anteprima.

www.macelleriaettore.it

- Mercoledì 4 maggio | Report video della giornata

18.00 Conversazioni: LA SOSTENIBILITÀ DELLE ARTI SCENICHE. LA RETE E LE NUOVE PROPOSTE. Con Graziano Graziani ( ZTL-pro, Roma), Edoardo Favetti ( PIM off, Milano), Davide D'Antonio per progetto Cresco ( Teatro Inverso, Brescia).

20.00 Perfomance_ selezioni del bando "AL LIMITE"_Saliulanza-improvvisazione di e con Alberto Cacopardi

21.00 Garten Time for talk is over

www.gartenteatro.it

- Giovedì 5 maggio

18.00 Conversazioni: TEATRO FRA METROPOLI E PROVINCIA. I NUOVI CENTRI IN PERIFERIA. Con Claudio Bertorelli ( Festival Comodamente, Vittorio Veneto), Fabio Biondi ( L'arboreto, Mondaino), Alberto Bevilacqua ( Css, Udine)

20.00 Performance_Progetto MATERIALI IDENTITARI E IMPREVISTI QUEER. En Busca del cuadro sin hombre o el suceso de lo que siempre intento titular. Teatro de lo Ausente.

21.00 AREAREA Thàuma

www.arearea.it

- Venerdi 6 maggio

Adesione degli organizzatori del festival assieme ad artisti, tecnici e operatori allo sciopero generale.

Il festival si sposta in strada assieme a tutti le categorie aderenti.

- Sabato 7 maggio

18.00 Conversazioni: LE FABBRICHE INVISIBILI. TEATRO E PRECARIETÀ. Con Ilenia Caleo (Zeropuntotre), Alessandra Ferraro ( Margine Operativo), Marco Baravalle ( Sale Docks).

20.00 Performance compagnia VIA di Padova, [ESTRATTO DI] MENTA di e con Antonio Baccillieri, Marco Casotto, Alessia Garbo, Anna Garbo, Carla Trincas..

21.00 Margine Operativo Omicidi, jazz e black power

www.margineoperativo.net

Per prenotazioni:
[email protected]
+39 340 73 86 814

Prezzi biglietti
Motus_ Come un cane senza padrone. Reading
Intero: 12 euro
Ridotto: 8 euro

Tutti gli altri giorni
Intero 10 euro
ridotto 8 euro

La riduzione è valida per studenti fino ai 26 anni.

www.saledocks.org

Al Limite @ S.a.L.E. docs

Locandina