Cabella Sabato 13 agosto, P.zza della Vittoria
Parodi Domenica 14 agosto, Abbazia di S.Remigio
Ore 21:00, Ingresso gratuito
Con: Martina Bacher, Oscar Bettini, Karl Blumtritt, Michele Citarda, Gianluca Dominici, Tobia Peruzzi, Christian Pezzolato
Giuseppe Tedeschi – cura delle immagini
Johanna Porcheddu – regia Ensemble Conductus
Marcello Fera – direzione, composizione e ideazione
Stefano Bendato - fonica
Davide Bailo - luci
Nicolò Libener - tecnica palco
Andrea Ivaldi – proiezioni
Con il patrocinio dell’ ISRAL (Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia d’Alessandria “Carlo Girardengo”)
Ma
a me piaceva, ecco. Mi piaceva. Tutto nuovo, tutto bello. Dai del tu a
tutti, sia al comandante sia a uno della tua età, sia a uno che non
conta niente. Era la stessa cosa. E si pensava: la democrazia sarà forse così. Però in quel modo lì, come in montagna, non l’ho poi mai più sperimentata, ecco. (Un partigiano della Divisione Pinan-Cichero, VI Zona Operativa Ligure)
Presentato a Merano lo scorso maggio per la stagione SONORA e nell’ambito del festival RESISTENZE di Bolzano, VI zona
- spettacolo in musica dedicato alle vicende della lotta partigiana,
approda ora nei luoghi a cui queste vicende sono storicamente legate con
il patrocinio dell’ ISRAL e grazie al sostegno di: Anpi
Val Borbera sezione Pinan, Pro-Loco di Parodi Ligure, Comuni di Cabella
e Parodi Ligure, le Associazioni Forum Vallemme e La Grande Illusione
(rassegna “Territori da Cinema”). Il
lavoro ripercorre le storie individuali, le motivazioni e le emozioni
di alcuni giovani che nel ’43 seppero inventarsi una nuova strada a
partire dal rifiuto del fascismo e della sua guerra. Le
voci dei protagonisti delineano la vicenda della più importante
formazione partigiana locale che, nata come piccola banda, diventò
un’insieme omogeneo di unità (su tutte le divisioni Cichero e
Pinan-Cichero) andando a costituire la VI Zona Operativa Ligure, che
copriva un’area compresa tra il chiavarese, il piacentino, l’oltrepò e
Genova. Non
sono i fatti militari a tenere banco nei loro ricordi, ma il sale
dell’esperienza umana e politica fondamentale che li coinvolse
profondamente, segnando le loro vite e il destino del nostro Paese. E’
così che diverse storie personali legate a una realtà specifica,
assumono un carattere universale toccando temi comuni al movimento di
Resistenza nel suo insieme. Attraverso gli occhi dei narranti, infine,
si abbozza un ritratto di Aldo Gastaldi Bisagno che della “Sesta” fu l’anima e la guida. L’idea
dello spettacolo è nata dieci anni fa come reazione alla grave crisi
democratica manifestatasi nei tragici fatti del G8 di Genova, nel
desiderio di tornare alla fonte almeno simbolicamente più importante del
pensiero e dell’agire democratico nella nostra storia recente.
Ne è nato un omaggio intimo, in parole, musica e immagini, al movimento
partigiano. Un tributo alla straordinaria ricchezza di prospettive che
questa pagina di storia porta in sé, lontano da retorica o revisionismo.
Il lavoro si basa su un testo approntato da Manlio Calegari su fonti testimoniali, rielaborato per il teatro da Marcello Fera e Lorenza Codignola. La partitura, così come l’ideazione dello spettacolo sono di Marcello Fera. I protagonisti di VI Zona sono sette attori non professionisti di cui sei studenti, preparati dalla regista Johanna Porcheddu, con un ciclo di formazione offerto da Licei e ITC Merano e dall’Associazione Conductus. L’esecuzione musicale è affidata all’ensemble Conductus, le elaborazioni video a Giuseppe Tedeschi.
6a ZONA Storie di una formazione partigiana
28 / 7 / 2011