Turchia, dopo 5 giorni di scontri in tutto il paese rimane alta la tensione

Turchia, scontri nella notte e Anonymous in azione

Tweeter sotto accusa,arrestati attivisti per uso dei social.

Utente: zambeppi
5 / 6 / 2013

Resta alta la tensione in Turchia, dove il pugno di ferro del governo si è abbattuto anche sulla Rete. Il 5 giugno la polizia ha arrestato 24 persone a Smirne accusate di avere «incitato ai disordini e fatto propaganda» per avere pubblicato dei tweet di sostegno alle manifestazioni contro il premier Recep Tayyip Erdogan in corso in tutto il Paese. Lo ha riferito la stampa turca, spiegando che altre 14 persone sono ricercate. Secondo fonti locali del Chp, il principale partito di opposizione, nei messaggi gli arrestati hanno invitato a partecipare alla protesta. Lunedì 3 giugno Erdogan ha definito Twitter una «cancrena della società».

ATTACCO HACKER. La risposta della Rete è arrivata dal gruppo internazionale di hacker Anonymus, che ha attaccato il sito del governo turco. «Da giorni guardiamo con orrore come i nostri fratelli e le nostre sorelle di Turchia che protestano pacificamente contro un governo tiranno vengono brutalizzati, picchiati, rincorsi dai mezzi della polizia, colpiti con lacrimogeni e cannoni ad acqua», hanno spiegato i pirati informatici.  Accusando il governo di censura sui social media per impedire ai cittadini di sapere la verità, Anonymous ha promesso di mettere l'esecutivo "in ginocchio". Stamani su Twitter gli hacker hanno annunciato di aver sabotato i siti del presidente Abdullah Gul, del partito di governo per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), della Prefettura di Istanbul e del Dipartimento di Polizia della città sul Bosforo. "Abbiamo guardato per giorni con orrore mentre i nostro fratelli e sorelle in Turchia, che dimostrano pacificamente contro il loro tirannico governo, venivano brutalizzati, picchiati, investiti da veicoli antisommossa, colpiti con cannoni ad acqua e lacrimogeni" afferma Anomymous su YouTube, paragonando il governo di Ankara ai "dittatori in Cina e Iran".

PASTI PER I RIBELLI. Inoltre migliaia di anonimi sostenitori della rivolta anti-Erdogan hanno ordinato su internet da tutto il Paese, ma anche dall'estero, dei pasti che hanno fatto portare ai ribelli di piazza Taksim. Lo ha riferito Hurriyet. Nevzat Aydin, direttore della società Yernel Sepeti, una delle principali catene di fast food a domicilio del Paese, ha detto al quotidiano che il 4 giugno sono state ricevute oltre 1.000 ordinazioni su internet per piazza Taksim.

TRE MORTI E 2 MILA FERITI. A Istanbul e Ankara, la polizia ha usato ancora gas lacrimogeni e idranti per disperdere centinaia di manifestanti che tentavano di dirigersi verso gli uffici del premier. Scontri sono avvenuti anche nella città sudorientale di Hatay, alla frontiera con la Siria, dove secondo la tivù privata Ntv sono rimasti feriti due poliziotti e tre manifestanti. Migliaia di contestatori si sono nuovamente riuniti in piazza Taksim a Istanbul, centro simbolico delle manifestazioni del Paese. Gli scontri dei giorni scorsi, dovuti alla distruzione del Parco Gezi e dei suoi 600 alberi per fare spazio a un mega-centro commerciale, hanno già fatto tre morti e oltre 2 mila feriti.

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