Turchia - Prima giornata della Carovana sulle rotte dell'Euromediterraneo

20 / 4 / 2014

La carovana in Turchia parte da Kadikoy, sponda asiatica di Istanbul. Nel percorso che ci conduce al traghetto attraversiamo le vie del quartiere di Beyoglu, P. Taksim e il quartiere di Besiktas. La prima cosa che cogliamo, oltre le migliaia di turisti, sono le centinaia di manifesti che ricoprono i muri della capitale, delle diverse sigle, gruppi di movimento, partiti, sindacati che chiamano a scendere in P. Taksim il 1° maggio. Data importante nella storia dei movimenti e della sinistra turca e che ricordiamo dal 1977 (anno in cui gli scontri con le forze dell'ordine sono stati drammatici. Ben 34 manifestanti perserò la vita) al 2008 ha visto il divieto di entrare in P. Taksim. Oggi questa data cade per la prima volta dopo il grande movimento di Gezi Park e da quello che si respira nelle prime chiaccherate con compagn* di movimento la tensione è alta per il divieto totale di manifestare e di entrare in P.Taksim divieto presente anche lo scorso anno dopo che tra il 2009-2012 la piazza era stata concessa. Ma l'attenzione è alta anche perchè questa sarà la verifica dello stato di salute del movimento e di tutte le opposizioni al governo Erdogan dopo la vittoria elettorale dell'AKP (Partito per la giustizia e lo sviluppo fondato dall'attuale Primo Ministro) alle elezioni amministrative tenutesi il 30 marzo.

A Kadikoy, nel quartiere Yeldegirmeni, conosciamo il centro sociale Don Kisot, la prima esperienza di occupazione nella storia dei movimenti turchi. La pratica dell'occupazione e autogestione di stabili abbandonati è uno degli importanti risultati del movimento di Gezi, prima del quale il riutilizzo collettivo di edifici in disuso non era stata mai sperimentata. Don Kisot viene occupato lo scorso 31 agosto, pochi mesi dopo sono almeno quattro le occupazioni di spazi sottratti all'abbandono per diventare centri di “democrazia partecipata, in cui realizzare i propri sogni” come ci racconta Essan.

Proprio oggi al Don Kisot si svolge un Forum cittadino delle realtà autorganizzate impegnate in percorsi di movimento e lotta variegati: dal movimento degli orti urbani contro la gentrificazione, ai gruppi che denunciano l'esproprio di case nei quartieri, alla Cucina autogestita dei Migranti, alle fabbriche autogestite dagli operai licenziati, fino a comitati contro i mega progetti turbo-elettrici.

In fitte discussioni inframezzate da veloci pause per un thé nero, circa un centinaio di attivisti si ritrovano per condividire un'analisi sulle caratteristiche del movimento di Gezi, ma soprattutto sulle sue prospettive. E' la prima volta, dopo lo sgombero dello scorso giugno, che realtà differenti si riuniscono per un primo bilancio e per rilanciare una scommessa comune.

L'assemblea apre con una analisi sul rapporto tra i movimenti di ribellione e la crisi del 2008, che in Turchia si manifesta con più conseguenze a partire dal 2010. Ma sono le sfide del movimento post Gezi, strutturato in “reti di solidarietà” nate dai forum di quartiere dislocati in tutta la metropoli dopo lo sgombero di Gezi ad appassionare maggiormente l'assemblea.

Nodi centrali della discussione di oggi sono stati in particolare come organizzare, strutturare e mettere in rete percorsi che hanno l'obiettivo di costruire una democrazia reale e partecipata, come costruire una comunicazione alternativa ai media mainstream controllati dal Primo Ministro, come rafforzare e difendere queste occupazioni, come collegarle ai problemi quotidiani dei quartieri in cui si trovano.

Tra le realtà incontrate oggi, la Migrants Solidarity Kitchen che ci ha raccontato come una cucina autogestita possa essere una risposta concreta per affrontare in forma collettiva i problemi di un quartiere al centro di un processo di speculazione edilizia dove si incrociano vecchie e nuove migrazioni.

"Sulle rotte dell'Euromediterraneo" in Tunisia, Turchia e Libano organizzate da:
Un Ponte per ...
Coalizione Ya Basta Marche, Nordest, Emilia Romagna e Perugia
Info e contatti generali: [email protected] e [email protected]

I report completi dell'iniziativa saranno in Globalproject.info e Unponteper.it
Media Patner dell'iniziativa: Nena News, Osservatorio Iraq, Progetto Melting Pot Europa, CORE online

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