Turchia: Istanbul scontri e barricate contro la corruzione, Nusaybin contro il "muro della vergogna"

In migliaia chiedono nel paese le dimissioni di Erdogan.

23 / 12 / 2013

Non c'è sosta alle accuse di corruzione contro le più alte cariche politiche in Turchia, una situazione resa ancora più palese dalle ultime inchieste in cui sono implicati politici, governo ed grosse parti dell'imprenditoria locale. Oggi ad Istanbul sono scese in piazza migliaia di persone: il concentramento della manifestazione autorizzato a Kardikoy è stato attaccato dalla polizia con gas ed idranti. I manifestanti hanno resistito e le barricate in tutto il centro sono continuate fino a notte, come era come era successo alcuni mesi fa con le proteste nate attorno alla difesa di Gezi Park.

Sempre oggi a Nusaybin la polizia è intervenuta caricando la gente che aveva tentato di distruggere il muro della vergogna tra Siria e Turchia, eretto dal governo Erdogan. 

Due scenari diversi ma unificati dalla repressione di Erdogan, di cui in tanti chiedono le dimissioni, sull'onda degli scandali emersi in questi giorni.

La manifestazione di Istanbul affonda le sue radici nella protesta contro le speculazioni sulla città, rese ancora più inaccettabili dalla rete di corruzione denunciata dagli arresti della scorsa settimana che hanno messo sotto accusa il governo e l'intero estabilishment.

La maxioperazione condotta il 17 ed il 18 dicembre con l'arresto di più di 30 persone, è frutto di diverse indagini sui reati di corruzione, pagamento di tangenti, concussione etc..

Ce n'è per tutti: sotto accusa sono figure politiche e del potere economico. Al centro di tutto il partito di Erdogan, l'AKP ( Partito Giustizia e Sviluppo) che aveva fatto di tutto per presentarsi come la faccia pulita del progresso del paese.

Tangenti pagate per transazioni sospette, corruzione di funzionari per far avere la cittadinanza turca a persone coinvolte in reti criminali, permessi di costruzione basati su tangenti per le molte edificazioni destinate a squartare il centro delle città calpestando spazi verdi e luoghi pubblici, figli di ministri coinvolti in attività illecite ..

Il governo ha cercato di controbattere licenziando alcuni esponenti della polizia per dimostrare di voler fare piazza pulita dei corrotti.

Ma queste operazioni di facciata non cancellano il volto reale di un regime, che come hanno iniziato a dire in molti durante le proteste di Gezy Park vuole costruire un futuro per la Turchia fatto di speculazioni, distruzione dei beni comuni e sviluppo selvaggio.

Oggi in migliaia sono scesi in piazza nella capitale sfidando ancora una volta i gas tossici della polizia, le cariche e gli idranti.

Emblematicamente in un altro luogo simbolo della Turchia altri manifestanti attaccavano il "muro della vergogna", quello costruito per fermare i profughi siriani o meglio per isolare il nord della Siria all'interno della repressione anti-curda.

A Nusaybin il Partito della Pace e della Democrazia (BDP) aveva indetto una manifestazione di massa per protestare contro il "muro della vergogna" . Mentre i parlamentari del BDP di Batman stavano parlando dal palco, migliaia di persone hanno cominciato a muoversi verso il muro, l'hanno raggiunto ed hanno incominciato  distruggerlo con bastoni, pietre. A quel punto la polizia è intervenuta con violenza.

Una giornata di proteste che dimostra che la Turchia non è certo pacificata, nonostante la repressione di Erdogan.

PROTESTE CONTRO IL MURO

Nusaybin - Proteste contro il muro

Istanbul - Manifestazione