Tunisi- Manifestazione per il quarantesimo dell'omicidio di Belaid

In migliaia per denunciare la mancanza di verità

17 / 3 / 2013

Ieri a Tunisi una decisa marcia di protesta ha attraversato le strade della città. Più di quattromila persone hanno risposto alla convocazione del Front Populaire, la coalizione di partiti della sinistra tunisina il cui leader era Chokri Balaid, assassinato il 6 febbraio scorso davanti alla propria abitazione. La manifestazione si inserisce nelle giornate di commemorazione dei quanranta giorni dalla sua morte. Già nella mattinata i manifestanti avevano iniziato a radunarsi nel centro della città , presidiato da polizia nazionale ed esercito concentrati sulle principali arterie e attorno ad obiettivi considerati sensibili come l'ambasciata francese che già da due anni è circondata da agenti,transenne e filo spinato.

A partire dalle 13.00 i manifestanti , provenienti in gruppi dalle varie regioni del paese si sono radunati davanti al palco , tanti erano i giovani e molte erano le famiglie con al seguito anche i propri bambini .

Alle 13.40 il corteo è partito ritmato da slogan gridati con rabbia e indignazione e colorato dalla presenza di molte bandiere nazionali, del Ppdu e del Fronte Popolare. Molti manifestanti indossavano la maschera di Belaid come gesto simbolico per la sua memoria e vari erano i cartelloni scritti "artigianalmente" di denuncia per la mancanza di una verità ufficiale su questo assasinio. I vari interventi che si sono susseguiti sul palco, allestito in Avenue Bourghiba, hanno denuncaiato la mancanza di trasparenza nelle indagini, la matrice squisitamente politica dell'assassinio di Balaid e accusato il partito Ennahdha e il suo presidente Rached Ghannouchi di essere coinvolti nella faccenda.

Mokhatar Trifi , presidente d'onore della Lega Tunisina per la difesa dei diritti umani ha affermato che il comitato di difesa della causa di Balaid sta valutando con degli esperti di portare la questione davanti la giustizia internazionale.

Sui giornali locali si legge che l'assasinio di Belaid mobilita tutti i tunisini, accomunati dal sostegno ai valori di un Repubblica civile e democratica, dal rifiuto della violenza, dell'isolazionismo politico, identitario ed ideologico e dall'oscurantismo. "Per tutto ciò la morte del leader del Front populaire si è rivelata controproduttiva per i suoi assasini e per i mandandi politici: la voce di Belaid invece che sparire è diventata più forte", si legge in un articolo di "La Presse de Tunisie".