Con questo slogan ha avuto inizio il corteo che ad Ankara come ad Istanbul, ha invaso le metropoli turche.
In migliaia sono scese in strada per rivendicare il proprio diritto ad esistere e ad autodeterminarsi.
Stop al femminicidio, denuncia contro le violenze domestiche che le
donne subiscono, stop ai matrimoni delle "spose bambine" ( dati
ufficiali parlano di 40.428 matrimoni di ragazze tra i 16 ed i 17 anni
sono nel 2012), eguaglianza retributiva e denuncia contro la posizione
conservativa del governo sulle questioni femminili, che non attua una
politica adeguata alle esigenze ed alle necessità della popolazione.
Queste le parole chiave dei cortei che hanno inondato la capitale e la più grande metropoli turca nella giornata di ieri.
La
determinazione e la voglia di poter manifestare apertamente e
liberamente, in una manifestazione che è riconosciuta a livello
internazionale, è stata la motivazione che ha spinto un corteo di donne a
conquistare piazza Taksim.
Luogo-simbolo di una libertà sempre più precaria e delle
proteste anti-governative è stato chiuso, come ormai avviene da mesi, al
libero accesso da parte dei manifestanti.
Un gruppo di
circa una 50ina di attiviste è riuscito a concentrarsi sulle scalinate
di Gezi Park ma sono state immediatamente spintonate e cacciate via da
agenti in antisommossa.
Così un corteo è partito da Galatasary Square, che percorrendo la
Istiklal Caddesi aveva l' intenzione di raggiungere piazza Taksim.
Cordoni
di polizia e Toma erano lì, pronti ad accogliere il corteo; con la loro
presenza hanno impedito l' accesso alla piazza, dando luogo a momenti
di tensione culminati in spintoni e scontri.
Lotta e determinazione dunque sono gli ingredienti principali di
queste donne che sono disposte a mettere il proprio corpo in discussione
in nome di libertà, diritti e autodeterminazione.
Altro scenario invece ad Ankara.
Un corteo gioioso ed eterogeneo, la cui composizione
assolutamente variegata è stata espressione di quella ricchezza che
emerge dalla voglia di protagonismo di vecchie e nuove generazioni che
si rendono conto della necessità che solo a partire da loro potranno
effettivamente determinare un cambiamento dell' esistente.
Un corteo che si è colorato di viola e durante il quale sono state
rivendicate diverse azioni da parte dei collettivi femministi.
Le dichiarazioni di Tayyp Erdogan non spaventano e tanto meno il popolo turco è pronto ad arrendersi alle sue imposizioni.
Link:
http://www.hurriyetdailynews.com/more-than-500000-child-brides-married-in-turkey-in-the-last-decade.aspx?pageID=238&nID=63324&NewsCatID=341