2 aerei e 4 navi russe mobilitati per l'evacuazione dalla Siria

Siria: si sta sgretolando il supporto degli alleati di Assad

di Bz
20 / 2 / 2013

Due aerei russi sono partiti oggi per la Siria per portare aiuti umanitari ma anche per evacuare cittadini russi e dell'ex Urss. Lo ha reso noto il ministero delle emergenze, in arrivo anche 4 navi, che secondo fonti militari potrebbero partecipare a una eventuale evacuazione. La base operativa da cui partire per l’eventuale operazione di salvataggio ed evacuazione potrebbe essere Cipro. Nel frattempo – fonti giornalistiche – sottolineano che miliziani alawiti  siriani  vengono reclutati in Libano da Hezbollah per rafforzare le garanzie, in territorio libanese, dell’alleanza tra Iran e Siria.

La situazione di stallo che sembrava connotare la guerra civile in Siria nell’ultimo mese, lascerebbe il passo ad uno sgretolamento del sistema di garanzie internazionali che, fino ad ora, ha sostenuto il regime di Assad, e che gli ha permesso di reggere 2 anni di guerra civile, con distruzioni di intere città e oltre 60.000 morti, in gran parte civili, e la perdita di controllo e sovranità in , quasi, la metà del territorio siriano.

Una deriva segnata dai recentissimi movimenti di supporto logistico del vecchio alleato russo ma anche dal lavoro di intelligence israeliano che ha fatto fuori il generale della Guardia repubblicana iraniana Hassan Shateri, responsabile dei progetti di ricostruzione nel sud del Libano dopo le distruzioni causate dall'offensiva militare di Israele nel 2006 e descritto come uno stretto collaboratore del presidente iraniano Mahmud Ahmadi Nejad, nonchè uno dei comandanti dei pasdaran. A cui vanno aggiunte le incursioni dei caccia israeliani in territorio siriano mirate al bombardamento di depositi militari a ridosso della capitale, quasi a segnalare che si stanno approntando le condizioni per assalto in forze alla capitale. Tutto ciò avviene col silenzio diplomatico dell’Europa, nel mentre Obama sta per far visita ufficiale ad Israele, il vicino di casa nemico da sempre.

In questi giorni, quindi, sono ripresi i combattimenti un po’ dovunque.

Scontri alla frontiera tra Libano e Siria, nella valle di Bekaa, vicino alla città siriana di Homs – gli Hezbollah filo governativi hanno tentato di occupare, con la copertura della avviazione siriana, tre villaggi sunniti (Burhanieh, Abu Houri e Safaria) in mano all'Esercito Libero Siriano, con l'obiettivo di Hezbollah è quello di assumere il controllo dei traffici da e per Homs e impedire quindi i rifornimenti di armi ai ribelli. Homs ha un'importanza strategica, collegando le basi militari governative lungo il Mediterraneo e la capitale Damasco
Scontri ad Aleppo : una battaglia tra le più sanguinose della guerra civile, che avrebbe fatto in due giorni oltre 150 morti, tra ribelli e soldati governativi, è in corso per il controllo dell'aeroporto civile di Aleppo e della vicina base militare di Nairab. Decine di migliaia di civili in queste stesse ore fuggono dalla città orientale di al-Shaddadeh, caduta nelle mani dei jihadisti che nei giorni scorsi hanno catturato anche una diga e gran parte del giacimento petrolifero di Jbeysa.
Violenze anche a Damasco, nei quartieri di Qaboun e Qadam, vicino al campo profughi palestinese di Yarmouk, nei mesi scorsi più volte target degli scontri tra opposizione e esercito. Bilancio di 27 vittime.

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